Un tempo libero da riempire di significati, oltre il mero intrattenimento: la visione di Freedome
Il marketplace, che punta a essere leader di settore, può contare su un nuovo posizionamento e su una strategia di comunicazione che ha cominciato ad approcciare anche l’offline. Le parole di Valentina Masarin, chief marketing officer dell’azienda

Tempo di nostalgie ma anche di sbuffi, lamentele, di una giornata che si è fatta di nuovo pressante. Purtroppo l’estate è finita sul serio, ma permane sempre quel desiderio di… respirare. Al principio del mese, Freedome, piattaforma leader nelle esperienze outdoor in Italia, e Dalfilo, la startup che ha rivoluzionato il mondo della biancheria per la casa con prodotti artigianali e italiani di alta qualità, presentano “Settembre per sé”: una campagna social integrata che ridefinisce il concetto di back to work. L’iniziativa invita a trasformare la tradizionale sindrome da rientro in un’opportunità di scoperta, attraverso weekend fuori porta che mantengono vivo lo spirito delle vacanze. Di esperienze outdoor parliamo con Valentina Masarin, chief marketing officer di Freedome (ospite di DailyOnAir - The Sound Of Adv).
Come è cambiato il consumo del tempo libero (soprattutto nell’ultimo lustro)?
«È cambiato molto. L’avvento della pandemia ha portato a una trasformazione radicale: meno consumo tradizionale del tempo libero, più opportunità di vivere qualcosa di autentico; aria aperta, esperienze di condivisione, un momento da riempire di significati e non più una mera occasione di semplice intrattenimento».
Quali sono i trend principali del settore?
«La prima tendenza riguarda le avventure alla portata di tutti, non più caratterizzate dall’elemento adrenalinico come unica opportunità, ma accessibili, capaci di creare emozioni inedite. Non occorre essere atleti per vivere momenti unici. Il secondo trend è relativo alla natura, vissuta come relax e recupero energia, il che contempla attività sportive, contesti naturalistici, soggiorni insoliti. Il terzo focus poggia sule esperienze locali e sostenibili, frutto di organizzazioni che mirano a un basso sforzo ambientale e a perorare la causa della cultura del singolo territorio, un’occasione per vivere lontani dalle esperienze del turismo di massa».
Come opera Freedome e cosa offre?
«Il nostro è di fatto un marketplace che connette le persone alle numerose attività presenti su tutto il territorio nazionale. Aggreghiamo offerte che prima rischiavano di perdersi, attraverso le quali l’utente scopre letteralmente attività mai considerate. L’obiettivo è vivere il tempo libero in modo unico, insolito e nella natura».
Un’atmosfera bucolica che rischia di scontrarsi con le prerogative odierne, sempre più spostate verso l’innovazione. Come vivete e utilizzate il mondo dell’AI?
«Forniamo a tutte le guide gli strumenti tecnologici necessari per lavorare. Usiamo l’intelligenza artificiale in ambito marketing, per generare contenuti e per migliorare l’esperienza sul sito e ci adoperiamo con le soluzioni di machine learning poi automatizzare. L’innovazione lavora su diversi fronti: servizi per migliorare l’esperienza e tool che permettano alle guide di operare meglio».
Recentemente avete avviato una campagna con Dalfino: cosa promuovete e ci sono all’orizzonte nuove partnership?
«La sinergia tra le due parti guarda soprattutto ai soggiorni che possiamo definire insoliti, vere e proprie alternative all’accomodation classica; situazioni immerse nella natura, in contesti sempre differenti. Abbiamo arricchito una room con i tessuti di Dalfilo, per proseguire in un feeling estivo, per continuare a vivere le sensazioni tipiche della vacanza. Tra gli altri brand con cui collaboriamo citerei Levissima. In generale, ci piace lavorare in ottica target e valoriale con brand a noi vicini per spirito e filosofia».
Come comunica Freedome?
«Il 2025 ci ha visti protagonisti di grandi cambiamenti. Nasciamo come marketplace concentrato sul performance marketing. Ora abbiamo iniziato a operare anche sul brand e abbiamo approntato un nuovo posizionamento di marca; non avevamo un territorio di comunicazione nostro e in Italia mancava un brand giovane e fresco, che avesse il coraggio di mettere in evidenza alternative. Nel riposizionamento, abbiamo deciso di usare un tone of voice ironico, come si nota sulla nostra pagina Instagram. Possiamo contare anche su un rinnovato pay-off: ‘Vivi fuori dal comune’, che significa vivere in modo autentico, fuori dalla città, prediligendo zone rurali che diano la possibilità di svolgere attività all’aria aperta. E così, di conseguenza, anche il nostro marketing mix si è evoluto con una serie di attività offline, che vanno oltre il performance marketing. Tra le attività non convenzionali, ci piace il guerrilla marketing, magari una campagna outdoor, come accaduto a Milano, la nostra prima in assoluto. Puntiamo a essere il brand principale del settore».
Quali saranno i vostri prossimi step e come vi auspicate che possa evolvere il mercato?
«Sul mercato le nostre aspettative sono positive, lo vediamo in forte crescita: si stima che sia destinato a valere 32 miliardi di euro entro il 2028 a livello europeo (e pensare che solo due anni fa, aveva la metà del valore). Le opportunità sono infinite: ci espanderemo a livello europeo, siamo appena entrati sul mercato spagnolo, e allargheremo il nostro book di esperienze, che devono essere pensate e vissute come parte di uno stile di vita, fino a tramutarsi in una nuova consuetudine quotidiana».