Autore: Davide Sechi
15/11/2024

Ottimizzare le vendite sui marketplace: BrandOn Group risolve i dubbi in vista del Black Friday e del Natale

Paola Marzario, founder della tech company che gestisce oltre sei milioni di referenze su più di 80 marketplace internazionali, racconta le strategie di vendita di fine anno, tra stagionalità, differenze culturali e problemi logistici

Ottimizzare le vendite sui marketplace: BrandOn Group risolve i dubbi in vista del Black Friday e del Natale

Paola Marzario

Una corsa contro il tempo, tra opportunità da offrire e da cogliere, ansie legate a ricorrenze che triplicano la loro portata, desideri di ribaltare un anno sfortunato, ambizioni internazionali. Il mondo del marketplace è in subbuglio, sta per tornare il Black Friday e già si odono in lontananza, ma sempre più vicine, le renne con tanto di Babbo Natale a guidarle. Non c’è tempo da perdere insomma, a patto che tutte le attività siano state abbondantemente studiate e preparate, magari con il sostegno di strutture che sull’argomento la sanno molto lunga, come BrandOn Group (https://www.brandongroup.it/), la tech company, che gestisce oltre sei milioni di referenze su più di 80 marketplace internazionali, si racconta attraverso le parole della founder Paola Marzario.

Come opera BrandOn sul mercato?

«Grazie all’esperienza accumulata in 12 anni siamo diventati il partner ideale per chi vuole affrontare una vera e propria digital expansion. Supportiamo i brand nelle attività di marketing e adv, nel saper cogliere una strategia di successo, efficace ed efficiente. Offriamo alle aziende la tecnologia, la logistica e i processi in voicing, in modo da conquistare opportunità a livello europeo e mondiale, all’interno di situazioni che possono essere realmente complesse dal punti di vista tecnologico, fiscale, amministrativo e logistico. BrandOn semplifica il go live delle aziende, in modo da conquistare le proprie opportunità all’interno degli 87 marketplace con i quali operiamo nei Paesi collegati. Siamo agnostici, nel senso che possiamo lavorare con tutti. Siamo, soprattutto, esperti di canali: come detto, lavoriamo su 87 markeplace, creiamo strategie efficaci ed efficienti, all’interno di mercati che presentano al loro interno non poche difficoltà: pensiamo all’Europa, che dovrebbe essere unita, ma lo è solo in teoria e presenta differenze, da Paese a Paese, in relazione alla fiscalità, ai flussi logistici, tutti elementi che creano delle resistenze nelle aziende; a quel punto interveniamo noi per fornire tech, logistica, in voicing, expertise nel marketing e nell’adv».

Esiste una ricetta per performare bene durante determinate ricorrenze, come per esempio il Black Friday?

«Dipende dalla categoria merceologica, dal Paese in cui si indirizzano le vendite e dal marketplace stesso. Tutto è partito da Amazon, un modello che poi è stato adattato da siti e retailer on e offline. Occorre fare, prima di tutto, una lavoro di pianificazione all’interno del calendario e-commerce, che si differenzia anche per le date nei diversi Paesi, pensiamo solo alle ricorrenze... ».

Il successo dipende dalla natura del marchio, dalla stagionalità o dalla… matematica?

«Ci sono elementi differenti: la stagionalità, senza dubbio, ma anche le opportunità legate al prezzo: in simili ricorrenze, il consumatore finale si aspetta un grande sconto, ma ci sono tipologie di prodotti che non si prestano a riduzioni di prezzo. Il Black Friday può essere utilizzato per lanciare e testare nuovi prodotti e, in una situazione del genere, ecco apparire possibili clienti disponibili a investire sulle novità al punto di cambiare magari anche marchio di riferimento dopo essere rimasti conquistati dalle attività promozionali, dal packaging, dal prezzo. E ancora: più che al simbolo marchio si è legati all’insegna, al Mediaworld di turno, per esempio. Sia come sia, occorre essere attrattivi e serve un contorno adeguato, ricco di istruzioni, di video, foto, di un catalogo, bisogna ispirare. E poi serve equilibrio, quello che ci permette di far coesistere lo sconto con una pagina prodotto perfetta, che non contenga feedback negativi. Insomma, ci sono ricette con ingredienti obbligatori, altri che possono dare solo un po’ di pepe, ma alcune cose sono fondamentali, come la logistica e la spedizione, per fare un esempio concreto e determinante».

Cosa cambia tra Black Friday e Natale?

«Il Black Friday di fatto può essere considerato come una sorta di inaugurazione ‘col botto’ delle festività, ma ci sono grandi diversità: Tra ‘venerdì nero’ e Cyber Monday operi in un ambito che attende l’occasione, lo sconto; viceversa, a Natale non si parla di sconti: come potrebbe un brand di giocattoli proseguire con la politica degli sconti anche sotto l’albero, ossia nel periodo di picco del mercato dei Toys? Siamo di fronte a contesti differenti: da una parte c’è lo stimolo legato all’opportunità, con il Natale mi accingo all’acquisto ma non necessariamente bado al prezzo bensì ai desideri. A Natale si lavora più direttamente sulla brand awareness, il marchio rappresenta il focus».

Ci sono altri momenti simili durante l’anno?

«L’11 novembre era il Single Day, uan ricorrenza forte per chi si muove all’interno dei markeplace cinesi. Ci sono tanti brand che hanno le loro giornate speciali, come i ManoMano days. Pensiamo anche ai Prime Day, al Back to School, alle ultime due settimane di marzo contrassegnate dallo Spring Deals, che servono a rivitalizzare periodi classicamente spenti; il Prime Day è a luglio che è un mese un po’ spento. È vero che siamo sempre connessi e pronti, ma anche l’e-commerce ha le sue stagionalità e allora ecco l’occasione per rivitalizzare momenti del mercato».

In cosa consiste la To-do List? 

«Significa pianificare, magari un anno prima; poi si comincia a lavorare da agosto, ma occorre capire prima i prodotti e il loro assortimento, i formati convenienti, i possibili kit particolari, inediti. Successivamente occorre muoversi sul catalogo che deve essere perfetto, con i tutti i contenuti a posto, i video, le foto, la brand story, le informazioni approfondite. E non dimentichiamo la possibilità di poter mettere in vendita il prodotto prima della ricorrenza, in modo da collezionare recensioni, che sono fondamentali. Poi ci sono tutte le attività legate alla logistica, quindi il dialogo con il corriere, in modo da avere il servizio migliore. E ancora, la parte adv, che deve cominciare intorno a settembre, lo scouting delle k-word, con la consapevolezza che tutti stanno facendo pubblicità e che le parole chiave dovranno essere aggiornate e costeranno di più. In fine, il costumer service, sempre operativo, tutto il giorno, anche durante il weekend, per risolvere le eventuali domande».

Una sintesi del 2024 di BrandOn e gli obiettivi per il prossimo anno?

«Quest’anno abbiamo lavorato per rendere semplice il going live sui diversi marketplace, per trovare sempre la soluzione più appropriata, per andare online nel migliore dei modi; per far questo abbiamo ulteriormente automatizzato molti processi; siamo un’azienda tech, gestiamo ordini e brand in maniera automatizzata, limitando lo human effort; ciò è possibile perché abbiamo collezionato tanti dati dai quali facciamo scaturire strategie di successo. Abbiamo investito in nuove partnership, un esempio può essere Decathlon, in modo da offrire a un stesso brand una strategia multicountry e multimarketplace. BrandOn si configura anche come partner dei brand dai quali riceviamo delle revenue derivanti dalle vendite; siamo imprenditori al fianco del marchio. Il prossimo anno continueremo a espandere il raggio di azione, per esempio sui marketplace cinesi che aprono non poche possibilità. Abbiamo inaugurato e continueremo a sviluppare Zalando Beauty, che prestò diverrà un punto di riferimento per il settore, quello della bellezza, che promette tante opportunità».