Autore: Redazione
11/05/2017

“Io leggo, e tu?”, al via la campagna televisiva e social per la promozione del nuovo libro del Mibact

Spot, testimonial e spazi nelle trasmissioni delle principali emittenti in occasione del Maggio dei Libri. Regia a cura di Paolo Santamaria

“Io leggo, e tu?”, al via la campagna televisiva  e social per la promozione del nuovo libro del Mibact

Rendere la pratica della lettura un’abitudine sociale diffusa e riconosciuta, avvicinando i non lettori, i lettori deboli o i bambini e i nuovi cittadini, e allargando la base dei lettori abituali. Ma anche presentare il libro come un oggetto della quotidianità, attraverso la sua presenza all’interno di prodotti televisivi anche di largo consumo. Questi alcuni degli obiettivi del “Patto per la Lettura”, presentato ieri dal ministro per i Beni Culturali, Dario Franceschini e che vede co-firmatari, con il MiBact, la Rai, Mediaset, Sky, La7, Tv2000, Discovery Italia e il Centro per il Libro e la Lettura. Il ministro ha anche lanciato il primo di tre spot del patto per la lettura. La campagna, con uno spot “madre” girato dal Centro Sperimentale di Cinematografia con la regia dell’ex allievo Paolo Santamaria, verrà trasmesso in tutte le reti televisive coinvolte, che a loro volta declineranno nei propri palinsesti una diffusa promozione del libro e della lettura attraverso spot autoprodotti, spazi nelle trasmissioni e interventi dei propri testimonial che verranno marcati con un logo animato realizzato per l’occasione. La campagna #ioleggoetu verrà rilanciata dai social attraverso gli account delle diverse reti interessate e del MiBACT, dove è già attiva la campagna #lartechelegge che attraverso locandine tratte dalle opere dei principali musei italiani coinvolge i visitatori nella ricerca e nella scoperta delle libro e della lettura nelle opere conservate nelle collezioni. “Alcuni mesi fa abbiamo firmato il Patto per la Lettura con tutte le tv nazionali e oggi mi pare una giornata davvero importante: vedere impegnate tutte le tv nazionali italiane e metterle d’accordo mi pare una cosa abbastanza rara”, ha detto Franceschini. “Credo sia l’inizio di un percorso molto importante”. “La televisione costituisce, insieme alla radio, all’editoria, al web e al cinema, quella che viene definita industria culturale. Si configurano come settori produttivi che si occupano dell’elaborazione e della diffusione di contenuti narrativo/spettacolari, letterari, artistici, informativi, ovvero tutto cio’ che puo’ essere definito contenuto culturale. La funzione di questi settori dell’industria e quindi assolutamente strategica per la vita di una nazione. La televisione e’ divenuta in tutto il mondo una protagonista sociale e di primaria importanza, tanto da essere profondamente radicata nella nostra vita quotidiana”.