Autore: Redazione
08/09/2023

Google e Privacy Sandbox: raggiunta la disponibilità generale per il web

L’azienda ha anche lanciato nuovi controlli per la privacy per gli annunci in Chrome, strumenti che consentono alle persone di gestire il modo in cui le tecnologie di Privacy Sandbox possono essere usate per mostrare loro gli annunci

Google e Privacy Sandbox: raggiunta la disponibilità generale per il web

Nel 2019 Google introdusse Privacy Sandbox atta a migliorare la riservatezza su tutto il web senza privare le aziende degli strumenti necessari per il loro successo. Da allora, Big G ha collaborato con numerosi stakeholder diversi, tra cui publisher, sviluppatori, fornitori di tecnologia pubblicitaria, consumatori e non solo, per progettare e sviluppare nuove soluzioni che permettano di raggiungere questo obiettivo. Senza alternative ai cookie di terze parti incentrati sulla privacy e sostenibili, come Privacy Sandbox, si rischia di ridurre l’accesso alle informazioni per tutte le persone e incentivare tattiche invasive come il browser fingerprinting. Oggi, Google annuncia un traguardo importante riguardo Privacy Sandbox per il web, ossia il raggiungimento della disponibilità generale in Chrome per le API di pertinenza e misurazione degli annunci. La disponibilità generale delle API di Privacy Sandbox permette ai fornitori e agli sviluppatori di tecnologia pubblicitaria di testare queste nuove tecnologie su larga scala nei loro prodotti e servizi, dal momento che ora sono disponibili per la maggior parte degli utenti di Chrome. L’azienda ha anche lanciato nuovi controlli per la privacy per gli annunci in Chrome, che consentono alle persone di gestire il modo in cui le tecnologie di Privacy Sandbox possono essere usate per mostrare loro gli annunci. Si tratta di soluzioni che permettono agli utenti di personalizzare la propria esperienza scegliendo gli argomenti degli annunci a cui sono interessati, le API di pertinenza e misurazione che vogliono abilitare e non solo.

I benefici della collaborazione

Questo traguardo non sarebbe stato raggiunto senza la collaborazione dell’intero settore. “Il futuro del commerce media dipende da soluzioni scalabili e open-source che rispettino le aspettative dei consumatori, e l’annuncio di oggi offre a Criteo e ad altri operatori del settore una preziosa opportunità per intensificare le attività di test e acquisire una conoscenza più approfondita dell’utilità delle API Privacy Sandbox. Criteo intende continuare a investire nell’iniziativa Privacy Sandbox, un elemento chiave del nostro approccio multiforme all’indirizzabilità, e intendiamo mantenere la nostra forte collaborazione con Chrome”, sottolinea Todd Parsons, Chief Product Officer, Criteo. “In PrimeAudience, il primo network pubblicitario costruito sulla base delle API Privacy Sandbox, vediamo una maggiore disponibilità di API a tutela della privacy per gli annunci in Chrome; questo ci consentirà di portare i nostri esperimenti a un livello superiore e di formulare ipotesi di test per il primo trimestre del 2024, quando l’1% degli utenti di Chrome sarà completamente privo di cookie. Invitiamo altri leader e pionieri del settore pubblicitario a unirsi a noi nel creare un web aperto florido e privacy-first”, spiega Mateusz Rumiński, VP of Product PrimeAudience. “La personalizzazione degli annunci in un internet libero e aperto si sta muovendo verso la privacy by design. Collettivamente abbiamo del lavoro da fare per garantire la prontezza del mercato prima dell’eliminazione dei cookie di terze parti nella seconda metà del 2024. IAB ritiene che il futuro sarà un portafoglio di strumenti, tecniche e standard interoperabili e Privacy Sandbox sarà senza dubbio una soluzione importante. Siamo lieti che il settore abbia l’opportunità di testare nuovi strumenti in Chrome e incoraggiamo gli sforzi continui per collaborare con tutto l’ecosistema”, evidenzia David Cohen, CEO IAB Usa.

Integrazione delle soluzioni e test 

La disponibilità generale implica che le tecnologie di Privacy Sandbox sono stabili e pronte per essere testate su larga scala dalle soluzioni pubblicitarie per supportare i casi d’uso fondamentali per inserzionisti e publisher. Le aziende che integrano le API di Privacy Sandbox nelle proprie soluzioni ora possono implementarle e testarle su larga scala per valutare il proprio grado di preparazione all’eliminazione dei cookie di terze parti in Chrome in programma per la seconda metà del 2024. Queste valutazioni possono includere esperimenti per valutare l’efficacia di Privacy Sandbox, in conformità con i nostri Impegni e in collaborazione con la Competition and Markets Authority del Regno Unito, e gruppi di test specifici agevolati da Chrome. A partire dal quarto trimestre del 2023,Google sosterrà l’impegno nei confronti dei testing del settore con la possibilità di simulare il ritiro dei cookie di terze parti con una percentuale dei propri utenti. Nel primo trimestre del 2024, poi, saranno disattivati i cookie di terze parti per l’1% di tutti gli utenti di Chrome, creando così gli ambienti necessari per testare l’efficacia delle API di Privacy Sandbox.