Autore: Redazione
29/09/2016

«Oggi la sfida è la riconversione del capitale umano in senso digitale»

Lo ha affermato ieri il managing director di Google Italia, Fabio Vaccarono, durante la presentazione di una ricerca, commissionata a Ipsos, per valutare l’impatto delle competenze digitali per i 50-60enni italiani

«Oggi la sfida è la riconversione del capitale umano in senso digitale»

«Every business is an internet business». Non si tratta della solita frase fatta o di uno slogan che ciclicamente ricorre nel mercato italiano per affermare l’importanza del digitale, ma la frase pronunciata ieri dal managing director di Google Italia, Fabio Vaccarono, trova fondamento nei numeri. In particolare quelli resi noti da una ricerca Ipsos, commissionata dalla stessa Big G per valutare l’effettiva influenza del digitale nel mondo del lavoro italiano, con un focus specifico sulla categoria dei 50-60enni. «Oggi siamo nel pieno della cosiddetta quarta rivoluzione industriale e la velocità di cambiamento che sta attraversando ogni settore è tale che in molti fanno ancora fatica a stargli al passo. Ci troviamo di fronte a un fenomeno, internet per l’appunto, che è trasversale a tutti i settori, anche quelli più tradizionalmente industriali, e che sta realmente sovvertendo ogni paradigma. Per la prima volta in molti casi i consumatori sono tecnologicamente più avanti, nel pensiero e nella pratica, rispetto ai venditori, costretti perciò a rincorrere per non lasciarsi scappare importanti occasioni di business», ha spiegato Vaccarono.

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Le aziende che usano il web attivamente crescono fino a 4 volte più velocemente

 

«Oggi più che mai, dunque, bisogna sviluppare importanti competenze digitali e la sfida che abbiamo di fronte è la riconversione del capitale umano in senso digitale. Anche perché nel 2020 la commissione Ue stima che ci saranno circa 900mila posizioni vacanti a causa di una carenza di professionalità nel campo digitale», hanno affermato il managing director di Google e Nando Pagnoncelli, presidente Ipsos, anch’esso presente all’incontro nella sede del colosso tech. «Si tratta di un’opportunità che rischia di non essere colta da chi è in cerca di occupazione e dalle imprese che vogliono puntare ad ampliare la propria presenza online», hanno poi commentato. E’ stato inoltre sottolineato da un lato come circa il 40% della forza lavoro europea non abbia adeguate competenze digitali, dall’altro lato l’impatto positivo del web in termini di crescita e di fatturato delle aziende italiane: «Le aziende che usano attivamente il web crescono fino a 4 volte più velocemente di quelle che non hanno un sito internet o non fanno attività di marketing digitale per promuoversi; creano nuovi posti di lavoro due volte più velocemente; e infine sono il 50% più inclini a vendere prodotti e servizi anche all’estero», ha spiegato Pagnoncelli. Inoltre, secondo le stime in Europa nel 2020 l’85% dei mestieri dovrà necessariamente avere a che fare con internet per poter essere svolto correttamente.

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I principali risultati della ricerca

 

Secondo quanto emerso dai dati Ipsos, nonostante il 94% degli intervistati tra i 50 e i 60 anni consideri importanti le competenze digitali per ricollocarsi professionalmente, questa fascia di popolazione ha un rapporto ambivalente con internet e con gli strumenti digitali. «Il campione dichiara di accedere al web quotidianamente nella maggior parte dei casi (78%), per lo più da smartphone (77%) e di essere in grado di svolgere con dimestichezza attività elementari come spedire mail o utilizzare un motore di ricerca. Nonostante la dichiarata consapevolezza dell’importanza delle competenze digitali, emerge tuttavia una profonda lacuna dal punto di vista formativo: solo il 14% degli intervistati ha infatti svolto negli ultimi 2 o 3 anni corsi o approfondimenti per ampliare e migliorare le proprie competenze digitali. Diverse le ragioni fornite dal campione per giustificare questo gap: «Il 48% dichiara di aver dato priorità ad altro; il 45% di non aver avuto ancora l’occasione di approfondire attraverso un momento dedicato alla formazione, mentre il 22% cita la mancanza di tempo come un limite. Tutte motivazioni che sembrano comunque escludere un disinteresse», ha affermato il presidente di Ipsos. D’altra parte, gli ostacoli a una piena fruizione del digitale riscontrati tra i 50-60enni italiani non rappresentano barriere insormontabili: una completa padronanza della lingua inglese (22%), la mancanza di una figura che sia una guida a cui fare riferimento (20%), la difficoltà di dare concretezza a quanto si apprende (13%) sono i timori manifestati più frequentemente da chi si approccia al web.

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Eccellenze in digitale: questa la risposta di Google

 

Google è impegnata da diversi anni in progetti gratuiti volti a favorire la diffusione della cultura digitale tra le imprese, i giovani e i meno giovani in cerca di occupazione. A tal proposito la piattaforma Eccellenze in digitale offre a tutti gli utenti un percorso per accrescere o ampliare le competenze digitali di base, gratuitamente, attraverso semplici moduli arricchiti da testimonianze e storie di successo. Un corso di formazione online di 10 ore, strutturato in 23 argomenti e oltre 80 lezioni, permette di ampliare e approfondire le competenze digitali, al servizio del mondo del lavoro: da come costruire la propria presenza online, all’utilizzo di mappe e social media per promuoversi al meglio fino all’attivazione di canali di vendita sul web. Gli intervistati hanno valutato positivamente la piattaforma “Eccellenze in digitale”, considerata molto utile dal 72% del campione.