Autore: Redazione
22/12/2022

Le imprese italiane e gli investimenti in Link Building: la ricerca di Bytech

La società facente capo a Gruppo Datrix ha realizzato uno studio basato sulle conclusioni raggiunte da un’analisi sulla community SEO

Le imprese italiane e gli investimenti in Link Building: la ricerca di Bytech

Paolo Dello Vicario, Ceo di ByTek

ByTek, martech company del Gruppo Datrix, specializzata in soluzioni e servizi basati su intelligenza artificiale per il performance marketing, ha rilasciato un nuovo white paper intitolato “Link Building nel 2022 - Come si stanno muovendo i brand in Italia negli ultimi anni”. Il dossier raccoglie le evidenze emerse da un’indagine condotta negli ultimi mesi e presentata in anteprima all’ultimo Search Marketing Connect: la Link Building è una componente della strategia SEO spesso demonizzata ma che continua ad essere centrale, oggi, per la sua efficacia nel massimizzare gli sforzi di ottimizzazione; è, in pratica, la "costruzione" di referenze positive per un marchio, cioè di articoli, testi o immagini che linkano più o meno spontaneamente a una determinata pagina web, rendendola autorevole per uno specifico argomento.

In Italia

Qual è lo stato dell’arte della Link Building in Italia? Come viene percepita ed eseguita dai player sul mercato? In quali industry, con quali tecniche viene portata avanti e qual è il budget medio? Queste le domande centrali della ricerca, sondate unendo due metodologie di indagine: una survey condotta su oltre 150 professionisti, grazie alla collaborazione della comunità di SEO e Digital Marketer italiani, e un’analisi di oltre 150 proprietà digitali, con un focus sul profilo dei backlink. Le evidenze sono estremamente interessanti: a seconda del comparto e del ruolo delle persone intervistate, tecniche e metriche cambiano notevolmente. Eccone alcune significative:

●         La top 3 delle industry che fanno link building in modo più strutturato è composta da beauty, fashion e sporting goods, seguite al 4° posto dal mondo e-commerce in senso lato;

●         La qualità del contenuto vince come fattore di maggiore importanza per un’attività di qualità, in modo abbastanza trasversale per settore e ruolo degli intervistati;

●         L’uso di piattaforme tecnologiche per “automatizzare” l’operatività umana - come Relevanty AI, il tool proprietario di ByTek - sono utilizzate ancora da una fascia ridotta di operatori di settore, in particolare da Digital Marketing Manager non verticalmente specializzati sulla SEO;

●         Tra le tecniche più usate vince il guest posting, cioè la pubblicazione di articoli su testate online come redazionali e approfondimenti. Una tecnica basata sulla relazione e sul contenuto, di qualità e naturale, ma che non mette d’accordo tutti gli intervistati: freelance e proprietari di siti web tendono ad applicare ancora il recupero di vecchi link o le directories, mentre i SEO in-house portano avanti PR online in ottica di awareness oltre che di posizionamento in SERP;

●         I SEO in-house, interni a singole aziende e grandi marchi, sono quelli con il maggior budget allocato per la Link Building, oltre i 20.000 l’anno. Ciò che resta trasversale è la valutazione positiva di Link Building e Digital PR come efficacia in una strategia di search engine optimizaton: il voto medio complessivo è 4,5 su 5.

Il White Paper

“La raccolta di segnali esterni è e sarà sempre qualcosa di fondamentale per validare la qualità di un contenuto e, come in tanti ambiti della SEO, ciò che deve guidarci è il buonsenso, che come sempre ci aiuta a guardare le cose con lungimiranza, al netto di trucchi e tattiche - commenta Paolo Dello Vicario, Ceo di ByTek -. La performance in ambito SEO in molti contesti è legata a doppio filo con la capacità di costruire segnali esterni, in modo più o meno naturale. La partita della lungimiranza si gioca sulla definizione e l'esecuzione del concetto di qualità e gli sforzi di chi si occupa di SEO dovrebbero essere tesi in questa direzione, unendo creatività, capacità di analisi e quel pizzico di senso critico che non fa mai male”.