Il Data Driven di intarget: usare dati per concretizzare i processi creativi
L’agenzia mette in evidenza le problematiche legate alla “Conversion Rate Optimization”, che ruota attorno a cinque temi chiave: priorità e obiettivi, semplicità, team ad alto rendimento, sprint e monitoraggio
Federica Brancale, Data Strategic di intarget
Con un +0,7% di ottimizzazione della conversion rate dopo il primo sprint di cinque settimane, +1,5% alla settima settimana e un +2% alla dodicesima, Federica Brancale, Data Strategic di intarget, ha dimostrato come una visione olistica della conversione, abbia permesso a un e-commerce di un brand multinazionale del settore elettrodomestici di ottenere risultati interessanti: un +8% di persone che dalla home vanno a vedere un listing prodotti. La cassetta degli attrezzi, secondo intarget, è formata da tre strumenti tecnici, per analisi quantitative, qualitative e di A/B testing, uno strategico come il Conversion Design Canvas e due metodologie: l’agile CRO e lo strategic thinking. “Spesso si usano i cosiddetti AB test per comprendere l’efficacia di una serie di azioni per ottimizzare la conversione ma il test è solo un metodo risolutivo, oltre alle correzioni (i cosiddetti fix) e il redesign totale del sito, che deriva da un processo di analisi quantitative e qualitative. Tuttavia, il 90% dei test può fallire se non si ha un quadro completo delle problematiche e non si ragiona per priorità, dobbiamo comprendere che si testa per adottare una strategia di apprendimento per migliorare il Conversion Rate”, afferma Federica Brancale. “Se non comprendiamo che i tassi di conversione dipendono dalla UX del sito o dell’app, dal traffico di qualità e dalla strategia di atterraggio, dal pubblico a cui ci si vuole rivolgere, dai trend di mercato, dalla concorrenza, dal posizionamento di branding e dai propri modelli di business, non avremo mai un modello agile in grado di guidare i processi creativi”. “Iniziamo a constatare riprogettazione di siti ed e-commerce costruiti come se fossero dei social network ma non è detto che sia efficiente. Le grandi piattaforme che tutti noi conosciamo fanno numerosi AB test, dai 1000 ai 10.000 l’anno. Se dal punto di vista grafico possono essere attraenti, non va dimenticato che ogni innovazione ha bisogno di test in un processo continuo ed è per questo che si effettua la parte di Conversion Rate Optimization”. La CRO ruota attorno a cinque temi chiave: priorità e obiettivi, semplicità, team ad alto rendimento, sprint e monitoraggio. Questi aspetti sono definibili, in quello che viene chiamato strategic thinking model, il modello su cui si basa l’agile CRO, fatto di passaggi e step specifici che hanno permesso un miglioramento nell’ottimizzazione del tasso di conversione.