Adasta guarda all’internazionalizzazione e si appresta a lanciare una newco dedicata al content mktg
Incontro con il CEO della concessionaria di pubblicità digitale Simone Chizzali che racconta i nuovi equilibri raggiunti dalla struttura, da sempre focalizzati sugli aspetti tecnologici e innovativi, senza dimenticare il tocco umano
Simone Chizzali
Creare connessioni significative tra gli editori e il loro pubblico: è la mission di Adasta (https://www.adasta.it/), parte integrante dallo scorso anno del gruppo Execus, che si posiziona come una delle principali realtà nel panorama della pubblicità digitale in Italia, con una solida esperienza di mercato e un forte orientamento verso le tecnologie pubblicitarie avanzate. La struttura offre servizi di gestione pubblicitaria digitale mirati a massimizzare il rendimento degli editori e a garantire campagne efficaci per gli inserzionisti. L’obiettivo dell’azienda è rivoluzionare il modo in cui si comunica online, integrare soluzioni pubblicitarie innovative con una strategia digitale personalizzata. Ne parliamo proprio con il CEO Simone Chizzali (ospite di DailyOnAir - The Sound Of Adv).
Come si è evoluta nel corso delle ultime stagioni Adasta?
«La nostra concessionaria è nata nel 2017 e dal principio è basata su tecnologia e automazione. Abbiamo enfatizzato l’elemento tech il che ci ha consentito di relazionarci meglio con gli editori, con le marche e con le agenzie. Adasta è approdata a un giusto mix tra tech e human. Nel 2020 abbiamo acquisito il celebre sito Sportal e siamo diventati un editore, anche e soprattutto grazie alle nostre capacità in ambito digitale digitale nel comprendere valori e criticità del settore».
Quali sono i focus attuali di Adasta e in cosa consiste la sua offerta?
«La nostra offerta si può sintetizzare come una soluzione di monetizzazione per inventory sia display sia video, presenti all’interno dei siti e delle app che visitiamo giornalmente. Le citate inventory vengono da noi gestite in esclusiva, nel senso che ci prendiamo carico della vendita di qualsiasi formato pubblicitario sia presente in pagina. Sul fronte degli obiettivi, il primo riguarda il nostro DNA, ossia il dare continua efficienza alla soluzione tech che mettiamo in pancia all’editore, il secondo è relativo alla vendita: recentemente abbiamo avuto un allargamento del team dedicato con una novità, l’acquisizione di Adasta da parte Execus, società attiva nel social selling, struttura ci ha fatto scoprire un particolare livello di vendita, ossia quella portata avanti da una rete di agenti che si rivolgono a un target di piccole medie imprese. Execus ci ha dato fiducia e ora puntiamo all’internazionalizzazione del nostro prodotto tech».
Come è mutato e come sta ulteriormente cambiando il mercato dell’adv digitale nazionale?
«Ci sono stati diversi cambiamenti, dopotutto parliamo di un mercato molto dinamico. Un primo mutamento si riferisce al GDPR che ha messo ordine nell’utilizzo dei dati dei navigatori, il che ha avuto un grosso impatto sull’industry. Il prossimo cambio riguarderà i file comunemente chiamati cookie che non saranno più gli strumenti privilegiati per misurare la pubblicità digitale; la decisione sulla cessazione di utilizzo di cookie di terza parte all’interno di Google Chrome è attesa per l’inizio del prossimo anno. Cosa accadrà? Saranno attivati identificativi universali, recepiti come standard, oltre ai dati di prima parte, messi a disposizione dai brand, e il contestuale, ossia l’associazione della comunicazione adv a un determinato contesto di pagina, attività sempre più in mano dall’AI, con conseguente maggiore equilibrio».
Come vi state interfacciando con AI e innovazione?
«La nostra industry è basata sul dato quindi è presente molto materiale per l’AI. Per quanto riguarda Adasta, l’intelligenza artificiale si sposa con le soluzioni di contestual marketing che ci permettono di trovare le giuste pagine in relazione all’adv che il cliente vuole proporre. Una contestualità determinata dall’algoritmo. L’AI svolge in maniera più efficiente il lavoro che prima era appannaggio dell’operatore, ossia posizionare gli annunci pubblicitari»
Obiettivi e novità per l’anno in corso?
«Come detto prima, l’internazionalizzazione del prodotto tech sarà il punto focale: la nostra soluzione di monetizzazione integrata alla stack degli editori che consente una relazione con editori anche internazionali. Si prefigura, come da progetto, un mercato altamente scalabile a livello globale, un processo che interesserà anche tutto il 2025. E poi, un’anticipazione: lanceremo una newco incubata all’interno gruppo Execus e partecipata socio finanziariamente da Adasta, focalizzata sul content marketing, attraverso la quale affiancheremo la monetizzazione dell’inventory pubblicitaria con quella relativa ai contentuti che gli editori vendono sul mercato. Il tutto verrà presentato a settembre, al DMEXCO di Colonia. Sarà una società caratterizzata da una tecnologia proprietaria, metterà a confronto la domanda e l’offerta dei contenuti e si rivolgerà anche a editori che vanno otre la mera monetizzazione dell’inventory adv».