Y&R/VML Italia raccoglie i frutti dell’approccio “Top Dog”
Primo semestre positivo e tre gare vinte in un solo mese per la sigla di cui è chairman e cco Vicky Gitto, che si è riorganizzata per implementare un nuovo modello di partnership con i clienti
Nell’ambito della “Class Digital Week”, Young&Rubicam Group ha presentato ieri "Top Dog”, nuovo modello di partnership con le aziende. La proposition della sigla di Wpp è semplice e precisa: essendo cambiate le esigenze e le modalità di comunicazione tra aziende, consumatori e shopper, devono cambiare anche quelle tra aziende e agenzia. Ci vogliono delle risposte diverse, per un panorama trasformato.
Jacopo Attardo
«Per fare questo - hanno spiegato Jacopo Attardo, creative director di Y&R/VML Italia, e Veronica Pagani, managing director di Y&R Italia -, il modello organizzativo e di relazione tra cliente e agenzia deve essere integrato, flessibile e trasparente. Sulla carta è facile e intuitivo ma, operativamente, sono necessarie capacità organizzative e di coordinamento non indifferenti. Il nostro Gruppo, grazie all’esperienza maturata dalla partnership con i propri clienti, prova a fornire una metodologia e un esempio di come potrebbe cambiare il lessico tra azienda e agenzia per rendere l’intervento della strategia e della creatività strumenti più efficaci ed efficienti al servizio degli obiettivi del business».
Il commento di Vicky Gitto, chairman e cco di Y&R/VML Italia
Da “client intimacy” a “shopper chemistry”, sono molte le nuove definizioni di questa relazione, alla cui base deve stare la condivisione di una visione seria, moderna e sfidante, basata sull’esperienza e sul lavoro fatto, che sta dando buoni frutti anche in termini di business. «Non a caso - come ha precisato Vicky Gitto, chairman e cco di Y&R/VML Italia -, in attesa dell’aggiudicazione del primo lotto di Poste Italiane, che significherebbe una conferma rispetto a questo importante cliente per il quale già lavora, l’agenzia ha vinto, solo nell’ultimo mese, altre due gare in area alimentare, i cui nomi verranno svelati a breve. Grazie al new business e a importanti progetti internazionali che stiamo sviluppando per alcuni nostri clienti chiudiamo il primo semestre in territorio più che positivo. Abbiamo, inoltre, lanciato anche in Italia Labstore, che opera nel retail e shopper marketing, e completata la riorganizzazione operativa, che vede ora riunite anche fisicamente tutte le risorse dedicate in modo integrato ai clienti».
La relazione delle marche con i clienti
Commentando l’approccio “Top Dog”, sempre Gitto ha aggiunto: «Non è più il tempo di affermazioni “top down”: le marche devono scendere in mezzo alle persone, stare con loro, divertirle, stupirle, coinvolgerle. In altre parole, devono essere capaci di stabilire una relazione. Vince chi è capace di immergersi armoniosamente nella vita reale, diventando una specie di amico con il quale si ha il piacere di dialogare ogni giorno. E il Creative Brand Board, costruito grazie alla “Client Intimacy”, facilita questo approccio. Il Festival di Cannes che si è appena concluso lo ha confermato: la differenza la fa soprattutto il cliente, “credendo” davvero nei progetti sviluppati con l’agenzia e sostenendoli adeguatamente, come dimostra la messe di premi vinti da Heineken. Il problema, come ha detto sempre al Palais il cmo di Unilever, Keith Weed, è che i brand dovrebbero sempre essere avanti di qualche anno rispetto alle agenzie. Spesso avviene il contrario, e anche nelle aziende manca talvolta una cultura della comunicazione, nella quale la tecnologia va vista, e utilizzata, come piattaforma di opportunità su cui modellare le strategie di una journey di relazioni continuative con i consumatori».
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