Autore: Redazione
19/10/2016

Video Advertising tra mobile, contesti e creatività interattive: la qualità conta

È il titolo dell’intervento che Dario Caiazzo di Teads Italia e Alicia Lubrani di Samsung hanno tenuto a IAB Seminar Video a Milano, dove hanno svelato alcune criticità da superare per far funzionare il matrimonio creativo tra video, pubblicità e innovazione

Video Advertising tra mobile, contesti e creatività interattive: la qualità conta

Come fa la creatività ad essere efficace? Non solo da un punto di vista di content e storytelling ma anche legata a concetti come la tecnologia, l’interattività, i formati? Sono le domande che si sono posti Dario Caiazzo, managing director di Teads Italia e Alicia Lubrani, head of consumer marketing communications di Samsung, durante il Seminar organizzato ieri a Milano da IAB e dedicato al tema caldo del video. La risposta è semplice: dipende dalla qualità. Un tema centrale, parlando di video è naturalmente è il mobile, dove oggi l’audience è più presente. Secondo Caiazzo, bisogna interrogarsi su come sono cambiate oggi le modalità di fruizione. Perché oggi non si riescono a raggiungere alti livelli di spending sul mobile? Sicuramente le variabili sono tante, la misurabilità, i dati, i sistemi operativi ma anche e soprattutto quella che riguarda l’intrusività dei formati. «Teads è riuscito a superare questo gap, giacché le revenue che portiamo a casa sono principalmente generate dal mobile. Inutile pensare ai formati e alla creatività come una semplice trasposizione di quello che facciamo su altri media, è sicuramente più conveniente ma le performance ne risentono», dichiara. Banalmente, gli schermi di smartphone e tablet sono più piccoli di quelli di desktop e tv e già questo è un punto di partenza importante per capire che i contenuti devono essere creati ad hoc per funzionare su tutti i mezzi dai quali poi verranno fruiti. Ad esempio, moltissimi utenti guardano spesso i video in modalità “sound off” cioè muti e, dunque, oggi per veicolare un messaggio in maniera efficiente non si può contare su un solo componente, come l’audio in questo caso. I video devono avere più facce, musica e parole ma anche sottotitoli ad esempio, o claim evidenti, loghi e persino funzioni interattive con le quali gli utenti possono interfacciarsi attivamente. Rischio la perdita del messaggio stesso. Largo allora a capture, overlay e tips che aiutino chi fa pubblicità a comunicare meglio. «Gli utenti non si limitano a guardare video ma vogliono giocare con essi, parlarci, sentirsi in un certo senso protagonisti», continua Caiazzo, che da questo concetto introduce un’altra tendenza che sta prendendo piede e sulla quale Teads punterà molto nel prossimo futuro: le conversational ads. Nello specifico si tratta di chatbot, software di artificial intelligence che conversano con gli utenti come se fossero esseri umani. Moltissimi brand stanno utilizzando questa tecnologia, poiché consente ai consumatori di interagire direttamente con i brand, venendo maggiormente incontro alle nuove esigenze di engagement che devono mettere l’utente sempre più al centro dell’attenzione. Samsung punta sui video a 360° Non poteva mancare un esempio di best practice che dimostrasse ulteriormente quanto conti oggi mettere in campo la qualità per riuscire a veicolare i propri messaggi creativi. La case study l’ha offerta Samsung, che sebbene al centro della cronaca per il fiasco del Galaxy 7 Note ritirato dal mercato a causa di un malfunzionamento che ne provoca l’esplosione interna, resta un azienda all’avanguardia anche nel campo della creazione di contenuti promozionali. Così, Alicia Lubrani, ha mostrato alla platea dello IAB Seminar alcune campagne di Samsung create per promuovere il nuovo Gear 360, una telecamera che permette di creare video immersivi senza dover utilizzare più di un dispositivo e alla portata di tutte le tasche. La sfida della campagna era quella di raggiungere il più difficile dei target: quello dei millennials. “I più giovani cercano l’innovazione e con questo prodotto abbiamo voluto dar loro qualcosa di veramente nuovo e presentarlo con il loro linguaggio”. Così, insieme a Marco Montemagno, moderatore dell’evento, Caiazzo e tutti i presenti ha scattato un “roundie”, tema sul quale è stata costruita la campagna. Si tratta dell’evoluzione del più noto “selfie” e permette di catturare tutto quello che sta intorno a chi scatta offrendo un’esperienza molto più emozionale e coinvolgente. Samsung ha utilizzato il formato “inRead” di Teads per  amplificare i contenuti  girati con camere a 360° e diffondeli su tutte le piattaforme di fruizione possibili non solo su Facebook e YouTube ma anche su siti di magazine e così via.