Autore: Redazione
15/05/2019

Verti lancia il primo branded podcast in Italia curato da H-Farm

Prodotto da Myvoxes, “Sbaglio strada e cambio vita”, è una commedia on the road in 6 puntate sulle avventure di tre sconosciuti uniti da un destino comune con le voci degli Amalgama, il quartetto comico di Zelig

Verti lancia il primo branded podcast in Italia curato da H-Farm

C’erano anche loro ieri all’OBE Summit e a ragione, visto che hanno presentato qualcosa di realmente inedito: Verti Assicurazioni e H-FARM inaugurano un percorso di comunicazione innovativo, cavalcando uno dei prossimi trend del Digital Marketing con il primo vero e proprio Branded Podcast italiano. La serie audio di 6 puntate verrà rilasciata con cadenza settimanale a partire da giovedì 23 maggio e sarà disponibile all’indirizzo sbagliostradaecambiovita.verti.it e sulle piattaforme Apple Podcast, Spreaker, Google Podcast e Spotify, dove è stato previsto anche un flight pubblicitario per il lancio. 

Tre uomini in pulmino

Prodotta da MyVoxes, la divisione specializzata in Podcast di DigitalMDE, “Sbaglio strada e cambio vita” nasce da un’idea di Mirko Lagonegro e dalla penna degli autori Roberto Gagnor e Michela Cantarella. Danno voce ai protagonisti della serie Alessandro Betti, Federico Basso, Gianni Cinelli e Davide Paniate, quartetto noto come Amalgama e conosciuto dal grande pubblico per la partecipazione a Zelig. Nella trama del Podcast, Ale, Davide e Fede sono persone molto diverse - il cantautore fallito, l’informatore medico ipocondriaco e il manager cinico di una grossa azienda - che si troveranno costrette a intraprendere un viaggio attraverso l’Italia in un vecchio pulmino. Un percorso fatto di prove, aneddoti e imprevisti, che li porterà a ricercare il cambiamento e una nuova vita.

Essere audaci

“Un racconto in linea con i valori di Verti, l’assicurazione dal DNA digitale che guarda sempre avanti e promuove l’audacia nel prendere decisioni - commenta Marco Buccigrossi, Direct Business Director di Verti Assicurazioni - rivolgendosi a chi ama stare in movimento ed essere sempre un passo oltre gli altri. Il futuro inteso come opportunità, da affrontare con coraggio e intraprendenza, così come avviene nel viaggio dei tre protagonisti di Sbaglio strada e cambio vita”.

Il brand c’è e si… sente

H-FARM ha elaborato una strategia innovativa per accompagnare Verti nel mondo dei Podcast, con un contenuto precursore della comunicazione audio aziendale e una fruizione web su desktop, mobile e sugli smart speaker mediante App integrate. “Crediamo molto nella Voice Revolution - afferma Giorgio Sacconi, Digital Marketing Director di H-FARM - è un trend ineluttabile con la diffusione delle interfacce vocali e dei Podcast, passando per la radio, media tradizionale che sta vivendo una nuova vita grazie al digital. In H-FARM incoraggiamo i nostri clienti a presidiare questi canali utilizzandoli in modo innovativo, come abbiamo fatto con Verti, che ha accolto con entusiasmo la proposta di sviluppare un Podcast di intrattenimento in cui il brand non apparisse in modo esplicito, ma fosse presente grazie a un contenuto in linea con il suo posizionamento”.

La strategia omnichannel, tra social, graffiti e Spotify

Il progetto H-FARM prevede la creazione dell’hub digitale dedicato sbagliostradaecambiovita.verti.it, in cui saranno disponibili le puntate di “Sbaglio strada e cambio vita”, contenuti di approfondimento e le immagini di backstage. L’illustratore del reparto creativo di HFARM Tzuna Luis ha sviluppato grafiche e animazioni originali, che accompagneranno il Podcast in tutti i canali di comunicazione, compresi i social e i formati display che andranno su Spotify, piattaforma streaming in cui saranno programmati dei trailer audio in pre-roll della durata di 30”.

I social network verranno presidiati anche attraverso una campagna che coinvolgerà talent, influencer e micro-influencer selezionati. La community social di Verti, chiamata in causa per la scelta del titolo del Podcast attraverso un questionario lanciato sul profilo Instagram, verrà aggiornata regolarmente con stories, post, immagini e video sponsorizzati. Infine, sulle strade del centro di Milano saranno diffusi graffiti ecologici che, inquadrati con la fotocamera del telefono, permetteranno l’ascolto immediato del Podcast su Spotify, garantendo così un’esperienza omnichannel.

Mirko Lagonegro: «Il mercato italiano del podcast sta vivendo un cambio di passo»
di Francesco Lattanzio

La prima campagna è finalmente live. Adesso il mercato ha un benchmark a cui rifarsi e può aprirsi a nuove creatività mantenendo quel tanto agognato rapporto con il “già fatto” che finora sembra essere un po’ mancato. Digital MDE, struttura di cui Mirko Lagonegro è Founder & CEO, è un riferimento sul mercato, una realtà che ha investito sin da subito nel segmento del podcast – e dell’audio in generale – e che sta avendo una funzione di “molla” per la sua esplosione. «Abbiamo cercato di posizionarci fin da subito a un livello alto. La bella creatività, in un banner, può avere effetto anche solo per l’impatto delle immagini. Nell’audio però questo non è possibile, è necessario che l’intero prodotto sia di qualità», ha commentato a DailyNet. «La forza di questo tipo di contenuti è che finiscono molto facilmente nelle tasche di tutti, ma ha bisogno di una promozione perché gli utenti sappiano che esista. La combinazione tra la forza di questi contenuti e una spinta alla loro diffusione da vita a un cocktail eccezionale».

Non tutti i marchi ne hanno subito colto le opportunità, ma da qualche tempo a questa parte le cose si stanno muovendo. «Da gennaio si è iniziato a muovere il mercato, abbiamo iniziato a ricevere richieste che si diramano principalmente in tre campi:  entertainment, informativo e formativo. Sempre più aziende stanno chiedendo informazioni sulle potenzialità del contenuto, e tra queste ci sono UPA e IAB, dove faremo una giornata di formazione. Abbiamo notato che dal 2019 c’è stato un vero cambio di passo». Per quanto riguarda l’utenza, invece, in Italia «circa 3 milioni di persone ascoltano almeno un podcast al mese. Ma siamo il terzo Paese al mondo per penetrazione di smartphone (83%) e siamo un popolo molto legato alla radio». Le premesse per un nuovo mercato dunque sembrano esserci. Come sempre, il tempo sarà l’arbitro.