Uasabi & Tik Tok Shop, la luce alla fine del funnel
L’agenzia creativa parte del gruppo TXT apre un dipartimento dedicato al lancio e gestione del profilo TikTok Shop per i brand

TikTok Shop si appresta a una nuova piccola (e grande) rivoluzione sul mercato, riducendo i gradi di separazione tra brand e consumatore, basta un tap sull’icona del carrello per esplorare un catalogo personalizzato, sfogliare recensioni e completare l’acquisto in pochi secondi; tuttavia non è solo shopping, ma un’esperienza immersiva in cui il contenuto ispira e converte, trasformando ogni scroll in una potenziale vendita. Il vantaggio è evidente: non si esce da TikTok, un unico carrello, un unico sistema di pagamento, un’esperienza di acquisto che, sull’onda di una nuova crasi, promette di dare un significato al neologismo shoptainment. La sua forza, in una piattaforma dove l’algoritmo premia il contenuto oltre al volto, risiede proprio nello sdoganare la parola shop, non più “marketta” coatta ma viaggio emozionante, con regole precise e momenti stemperati nel feed attraverso live, programmi di affiliazione e campagne mirate che ridisegnano l’orizzonte delle vendite online. Dunque, TikTok Shop delinea un triangolo magico perché chiude il circuito brand-user-creator in una catena senza soluzione di continuità: il brand può vendere mentre intrattiene, il creator può intrattenere mentre vende, il consumatore può acquistare mentre è intrattenuto. Uasabi, con il suo nuovo dipartimento Uasabi Shop, mette al servizio dei clienti la sua esperienza per percorrere questo nuovo, ultimo miglio del social commerce attraverso: configurazione dello shop e interfaccia operativa; onsulenza strategica e commerciale per la gestione di TikTok Shop; ideazione e produzione di video (short e live) ottimizzati alla vendita, con set dedicati e branded content personalizzabili; amplificazione dello Shop attraverso campagne media adv verticali; selezione e gestione dei creator all’interno della piattaforma di affiliazione talent di TikTok Shop “TikTok è in continua evoluzione e vuole scrollarsi di dosso il j’accuse che già fu del confucianesimo: “bello ma non converte”, afferma Diego De Lorenzis, CEO di Uasabi. “Dopo aver lavorato egregiamente sui primi livelli del funnel: discovery (ormai possiamo dire search), consideration (god bless l’engagement), ma ora il salto di qualità definitivo sarà sulla parte bassa del funnel della conversione”.