Autore: Redazione
12/02/2016

Twitter, nel Q4 pubblicità a +48% a 641 mln di dollari; l’86% viene dal mobile

Il tema dell’utenza, che per la prima volta non cresce, spaventa Wall Street. Già al via le prime mosse per invertire il trend negativo. Ma servirà tempo

Twitter, nel Q4 pubblicità a +48% a 641 mln di dollari; l’86% viene dal mobile

Nonostante i tentativi per rendere più attraente la propria piattaforma agli occhi di user e inserzionisti e una trimestrale al di sopra delle aspettative degli analisti, Twitter non riesce ad aggiungere utenti e delude i mercati finanziari, anche a causa di un outlook al ribasso per il Q1. Pubblicità sempre più mobile Nell’ultimo quarter del 2015 Twitter ha generato ricavi derivanti dalla voce Advertising per 641 milioni di dollari, in crescita del 48%. Di questi l’86% è mobile, una percentuale più alta rispetto a quella di Facebook, che fa volumi più corposi ma si ferma all’80%. A fare il grosso di questi introiti sono gli Usa, 463 milioni, mentre a livello globale le entrate pubblicitarie sono state pari a 247 milioni. Sempre in questo periodo gli advertiser della piattaforma sono cresciuti del 90% a quota 130mila, quindi la strategia di portare le Pmi su Twitter sembra pagare. I ricavi totali si sono attestati a 710 milioni mentre la perdita si è ridotta del 27% a circa 90 milioni. Considerando il 2015 nel suo complesso il fatturato di Twitter è stato di 2,2 miliardi, con un rosso di poco superiore ai 520 milioni. In ambito pubblicitario, Twitter concentrerà i suoi sforzi nella costruzione di un rich canvas per i marketer; nel fornire un miglior Roi con strumenti di misurazione più evoluti; e sui temi di bidding e rilevanza. Come tipologia di formati, il video va molto forte: il 33% degli advertiser su Twitter comunica anche attraverso filmati.

Utenza, la spada di Damocle di Twitter Le preoccupazioni più grosse sono legate al tema dell’utenza, che nel Q4 è stata di 320 milioni come media mensile, in incremento del 9% anno su anno ma flat rispetto ai tre mesi precedenti. E se si escludono gli accessi tramite piattaforme di messaggistica, una pratica diffusa specialmente nei Paesi in via di sviluppo, gli user diventano 305 milioni, un risultato in salita del 6% anno su anno ma inferiore ai tre mesi precedenti, quando questo valore è stato di 307 milioni. Twitter ha affermato che a gennaio c’è stato un aumento dell’utenza e ha detto di essere fiduciosa per i mesi a venire. E, a tal proposito, da San Francisco hanno sottolineato come l’audience complessiva sia composta da 500 milioni di persone, se si fa riferimento anche a chi accede alla piattaforma senza possedere un account. Proprio su questo punto, Twitter ha lanciato una soluzione per monetizzare questo segmento di utenti, rappresentato da circa 180 milioni di persone. Strategie future Twitter ha ricordato che a breve compirà dieci anni ma il suo futuro è ancora un enigma. Dall’inizio dell’anno il titolo ha perso circa il 30% del suo valore, viene scambiato oggi attorno ai 15 dollari, e il calo poteva essere maggiore se non si fossero rincorse voci su una possibile acquisizione. Come indicato in una lettera agli shareholder, il social mira a raffinare il suo core service, ma è anche interessato all’ambito del live streaming e a influencer e sviluppatori. In questo senso Twitter sembra voler diventare più mainstream, sulla scia di Facebook, per attrarre masse critiche di persone. Per farlo, dovrà semplificare il servizio e le ultime modifiche alla timeline (vd DailyNet di ieri) sembrano andare in questa direzione. Il rischio però è quello di stravolgere le proprie caratteristiche. Tra i piani di Twitter c’è sicuramente la volontà di rafforzare l’ambito real time. Ma per invertire un trend negativo serviranno mesi se non anni: il nuovo presidente esecutivo Omid Kordestani ha detto che la strategia di Twitter non è a breve termine. “Il nostro lavoro ha bisogno di tempo”, ha precisato.