Teads scelto come nuovo native video advertising provider di Mashable
Fabio Zoboli, publisher director Italy, approfondisce alcuni temi relativi al mondo dei publisher con gli occhi puntati sul connubio tra viewability e rispetto della navigazione degli utenti
Il nuovo anno di Teads comincia con il botto. Mashable, infatti, ha scelto l’azienda come native video advertising provider. L’accordo, attraverso cui Teads metterà a disposizione la sua piattaforma InRead per inserire annunci video nel cuore del contesto editoriale del sito, aiuterà l’editore americano a monetizzare ulteriormente i propri contenuti. Ai lettori verrà comunque lasciata la possibilità di skippare i filmati mentre gli inserzionisti pagheranno solo quando sarà raggiunto un determinato livello di viewability. Jim Daily, presidente Teads Usa e Canada ha commentato così l’intesa: “Sappiamo che gli utenti non vogliono essere interrotti da un video advertising intrusivo quando stanno leggendo contenuti di loro interesse online. Con Teads InRead, Mashable riuscirà a massimizzare la sua inventory rispettando al contempo l’esperienza del suo pubblico di riferimento. Siamo veramente felici di collaborare con un publisher così prestigioso”. Dunque Mashable va ad aggiungersi al nutrito gruppo di editori partner di Teads come Guardian, Forbes, Reuters, Slate e La Repubblica. Mashable può vantare 45 milioni di visitatori unici al mese (fonte interna). A dicembre Teads aveva annunciato il raggiungimento di una reach di oltre 260 milioni di visitatori unici su desktop nei paesi in cui comScore conduce le misurazioni, seconda solo a LiveRail di Facebook. Un risultato importante che l’ingresso di Mashable contribuirà a rafforzare, con la possibilità di allargare anche la base clienti. DailyNet ha contattato Fabio Zoboli, publisher director di Teads Italy per capire come si stanno muovendo gli editori in Italia e approfondire il tema del connubio tra viewability e rispetto della navigazione degli utenti. Cosa, secondo lei, gli editori dovrebbero inseguire per allargare le loro opportunità di monetizzazione, innovazione e sviluppo? «Gli editori italiani hanno già preso coscienza rispetto alle principali opportunità che vanno affermandosi sul mercato, tra cui spiccano Video, Mobile e Native Advertising, e sui quali i principali gruppi editoriali stanno già investendo largamente. Una strategia di valorizzazione attenta all’innovazione e allo sviluppo non può inoltre prescindere dal riconoscere essenziale il mantenimento della propria audience, prevenendo la dipendenza da sistemi e piattaforme chiuse. In ultimo l’utilizzo concreto dei dati, in quanto nuova currency digitale, attorno a cui non solo strutturare la propria strategia di vendita automatizzata ma anche una più sofisticata offerta tradizionale che associata a contenuti di qualità mantiene forte il suo appealing sugli investitori pubblicitari». Cosa ci dobbiamo aspettare dagli editori per il 2016 sul connubio Viewability & Rispetto della navigazione degli utenti? «Viewability e rispetto per l’utente sono concetti che rispondono alla duplice esigenza di soddisfare clienti attenti a come e dove le proprie campagne vengono erogate e al proteggere il rapporto privilegiato creato con un’utenza critica e refrattaria ad ambienti saturi di messaggi pubblicitari. L’adozione di formati che rispettano l’esperienza di navigazione diviene quindi la conditio sine qua non per gli editori che vogliono non solo garantire i propri volumi ma anche il valore specifico della loro inventory. Gli editori, assieme ai diversi soggetti che compongono la filiera, dovranno infine definire un sistema standardizzato di certificazione della viewability al fine di consolidare una situazione ad oggi ancora troppo frammentata che costituisce uno dei blocchi per gli investimenti».
di Giacomo Broggi