Autore: Redazione
15/11/2016

Sole 24 Ore: Giorgio Fossa presidente del nuovo CdA, a breve l’assemblea per l’aumento di capitale

Dalla riunione dei soci emerge che la Di Source aveva a disposizione un database di 60mila nominativi per attività di promozione e marketing legata agli abbonamenti digitali all’estero

Sole 24 Ore: Giorgio Fossa presidente del nuovo CdA, a breve l’assemblea per l’aumento di capitale

Il nuovo Consiglio di Amministrazione del Sole 24 Ore è stato eletto ieri al termine della Assemblea dei Soci prevista per questo scopo e riunita in prima convocazione sotto la presidenza di Luigi Abete, essendo il presidente pro tempore Carlo Robiglio assente per indisposizione. Sono stati nominati quasi all’unanimità Luigi Abete, Francesca Di Girolamo, Giorgio Fossa, Edoardo Garrone, Luigi Gubitosi, Giuseppina Mengano Amarelli, Patrizia Elvira Micucci, Marcella Panucci, Carlo Robiglio, Livia Salvini, Massimo Tononi. L’assemblea ha anche nominato Fossa presidente del CdA, in carica fino all’Assemblea che dovrà approvare il bilancio dell’esercizio chiuso al 31 dicembre 2018. Il compenso annuo lordo da corrispondere a ciascun membro del Consiglio per il periodo di durata della carica è stato approvato nella misura di 20.000 euro lordi su base annua, oltre al rimborso delle spese documentate necessarie per lo svolgimento della funzione. Già oggi ci potrebbe essere la riunione del board che dovrebbe cooptare il nuovo amministratore delegato. Tra i nomi circolati per questo ruolo il più ricorrente è quello dell’ex a.d. di Amplifon Franco Moscetti. L’Assemblea è stata teatro molto vivace di vari interventi da parte dei comitati di redazione e dei giornalisti per stigmatizzare la grave crisi finanziaria in cui versa il gruppo editoriale di Confindustria.

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Il tema Di Source

In particolare, a seguito dell’intervento del giornalista e azionista Nicola Borzi, autore di numerosi esposti alla Consob e ai vertici del Sole 24 Ore, l’assemblea è tornata sul tema della Di Source Ltd, la società di marketing inglese che ufficialmente ha gestito per conto del Gruppo fino allo scorso luglio, anche se i rapporti si sono interrotti ad aprile, i servizi di relativi alla promozione e all’attivazione di utenze delle diffusioni digitali multiple. Secondo quanto dichiarato dal presidente del Collegio sindacale, Luigi Biscozzi, la Di Source avrebbe avuto in gestione un database di 60mila nominativi selezionati, destinatari di iniziative promozionali e servizi legati alle diffusioni digitali all’estero. Lo stesso Borzi, inoltre, ha dichiarato in assemblea che ci sarebbero anche 40mila copie cartacee, gestite dalla Johnsons (società che tra l’altro si occupa di distribuire giornali all’estero, ndr), forse stoccate in un deposito che fa capo alla One Service Logistica, società di logistica e trasporti aeroportuali, o forse conteggiate e distrutte, come suggerisce un articolo comparso su Affari&Finanza di ieri. La Johnsons è una società indipendente che ha fornito servizi simili a quelli della Di Source alla Condé Nast prima che quest’ultima decidesse di sospendere le diffusioni multiple digitali, circa un anno fa, dopo verifiche sul tema dei download effettivi delle copie. Sulla Di Source gravano però delle ombre relativamente alla sua costituzione, avvenuta ad opera della società Jordan Cosec Ltd per conto di fiduciari e/o azionisti sconosciuti. Dice Biscozzi che «Di Source Ltd ha collaborato con il Gruppo 24 Ore da gennaio 2013 fino ad aprile 2016 per la promozione della versione digitale de Il Sole 24 Ore all’estero, occupandosi di tutte le attività di comunicazione e marketing per la distribuzione e attivazione delle stesse. Inoltre ci è stato precisato che Di Source è posseduta al 100% dal trust Bedford Nominees UK Ltd, che a sua volta è posseduta al 100 % dal trust Jordan Trust Company Ltd. Al momento non si rileva che Di Source sia parte correlata a Il Sole 24 Ore, né che abbia legami societari, né rapporti di alcun tipo con Il Sole 24 Ore e i suoi amministratori, sindaci, esponenti, dirigenti, giornalisti o dipendenti attualmente in forza o già usciti dalla società». Abete ha confermato che proseguono gli accertamenti amministrativi da parte del Collegio sindacale del Sole 24 Ore, nonché la disponibilità dell’azienda a fornire la necessaria collaborazione a Consob e Procura in merito alle ispezioni e alle indagini in corso. Spetterà al nuovo CdA promuovere eventuali azioni di responsabilità nei confronti dei passati management.

Amministrazione più efficace e trasparente

Dal canto suo Confindustria, rappresentata in Assemblea da Antonio Matonti, ha confermato la propria competenza in tema di ricapitalizzazione a sostegno del rilancio del Gruppo editoriale. Abete anche ha auspicato che il nuovo CdA del Sole si faccia carico di un’amministrazione più efficace e trasparente a tutela dei valori rappresentati dal Sole 24 Ore, ribadendo in primo luogo la separazione netta tra la figura del Presidente e quella dell’amministratore delegato. Secondo quanto dichiarato dall’azionista di maggioranza, il mancato inserimento dell’amministratore delegato uscente Gabriele Del Torchio nella lista dei candidati al CdA è dovuto in primo luogo al fatto che lo stesso Del Torchio, chiamato a dare la propria disponibilità a proseguire nell’incarico, non ha dato seguito a tale richiesta. Inoltre la società ha tenuto conto dei problemi di salute dell’a.d. intercorsi a fine settembre. Il nuovo amministratore delegato dovrà mettere in pratica il nuovo piano industriale 2016-2020 (in sostituzione di quello 2015-2019) approvato dal CdA (pro-tempore) il 3 novembre 2016 che prevede, oltre al citato aumento di capitale e a un piano di riduzione dei costi - in Confindustria si è parlato di tagli al personale fino a 600 unità -, Ebitda positivo dal 2017 e utile positivo dal 2019. Durante l’Assemblea dei Soci, il rappresentante del Cdr del quotidiano Giovanni Negri ha annunciato un giorno di sciopero con effetto immediato. Oggi invece è la volta dell’agenzia stampa Radiocor.