Autore: Vittorio Parazzoli
30/05/2024

Sassoli: conferma il sentiment positivo sul 2024, è soddisfatto per l’impegno delle “Audi” a fare sistema e suggerisce una comunicazione “essenziale”

Il Presidente di UPA si dichiara ottimista sui trend dell’anno e sul perseguimento di una misurazione in logica total campaign; e chiede una creatività che esalti la USP dei prodotti

Sassoli: conferma il sentiment positivo sul 2024, è soddisfatto per l’impegno delle “Audi” a fare sistema e suggerisce una comunicazione “essenziale”

Lorenzo Sassoli de Bianchi

I dati sul primo semestre e le stime per l’intero anno in corso, il Presidente di UPA li fornirà come sempre al Summit di UPA dove avverrà anche lo scambio di ruolo con Marco Travaglia, ma Lorenzo Sassoli de Bianchi, incontrando ieri la stampa in occasione dell’evento Branding e-volution, ha fatto capire che il 2024 sarà più che soddisfacente sul fronte degli investimenti, già oltre le aspettative nel primo trimestre, che si è chiuso al +3,6% come evidenziato da Nielsen, anche grazie a Europei di calcio, Olimpiadi e il boom del tennis grazie a Sinner. «Una crescita – ha detto confermando un sentiment già espresso anche in altre occasioni -  che vede un equilibrio tra tutti i mezzi al netto della parte cartacea dei quotidiani, anche se pure essi recuperano grazie al digitale, la cui importanza strategica per il Paese stesso non sottovalutiamo, come rivela il fatto che abbiamo invitato al Summit il Presidente della FIEG Andrea Riffeser Monti. La televisione resta il mezzo principale e supera anche il digitale perché comunque è in grado di innovare, come dimostra Discovery, diventato ormai il terzo player sul fronte della raccolta. Analogo trend si constata per i comparti, anche qui sostanzialmente con un’unica eccezione, quella delle tlc, che competono troppo sui prezzi a danno degli investimenti in adv».


I consumi

Prendendo spunto da quest’ultima evidenza, Sassoli ha anche disegnato un contesto nel quale è vero che l’inflazione si sta raffreddando e che i consumi sono in leggero calo come reazione a quella del 2023 ma, questo, se da un lato fa crescere la competizione sui prezzi e l’offerta di hard discount e marche private, dall’altro ora libera risorse anche per chi fa pubblicità perché, a fronte di prezzi dei prodotti che sono aumentati, adesso ha dei costi di produzione più bassi.

Le “audi”

Tornando su uno dei temi caldi della industry che vede UPA in prima fila come promotore di una sua rapida soluzione, Sassoli ha poi ribadito l’assoluta importanza di arrivare a una single source nel sistema delle rilevazioni, a maggior ragione a fronte della sempre più rapida trasformazione tecnologica dei canali e dei mezzi di cui fruiscono i consumatori ma che pongono ovviamente anche continuamente nuovi problemi, oltre che opportunità, nelle tecniche di misurazione. «Proprio per questo – ha preannunciato il Presidente di UPA – presto apriremo un tavolo di lavoro tra le varie “audi” e relativi JIC: serve infatti la massima collaborazione e la disponibilità di mettere a sistema i vari know-how sui singoli mezzi rispettandone le singole caratteristiche e non puntando su un’unica metodologia».

Le marche

Anche per le marche, ha continuato Sassoli, serve un ripensamento strategico in un contesto definito dalle tre “c” competizione, cambiamento e crisi: «Quello che serve ai brand – ha detto – è una sempre maggior distintività mirata al perseguimento di una leadership, ovviamente di mercato, ma anche a livello emotivo presso i consumatori. Paradossalmente, la comunicazione deve elaborare e filtrare questa complessità per proporre l’”ovvio” di una marca, inteso come USP chiara e forte nella sua semplicità ma in grado di stabilire e consolidare una relazione positiva con i consumatori che affrontano la complessità della perma-crisi. Un ritorno insomma ai fondamentali tanto più utile per messaggi veicolati attraverso secondaggi sempre più concisi. E da “maneggiare con cura”, in questa logica, con un orientamento anche qui sempre più verticale e quindi più vicino ai singoli, sono anche gli influencer, a maggior ragione, visto quanto è successo recentemente, se si tocca il terzo settore».