Rebold Antevenio assicura ai papà in azienda un congedo parentale ‘lungo’
All’insegna della gender equality, l’iniziativa dell’azienda allunga il tempo in famiglia riconosciuto ai padri
Due mesi e mezzo a casa, retribuiti al 100%. A cullare i propri piccoli, preparare pappe e cambiare pannolini. A condividere per davvero in tutti i momenti importanti. La formula speciale di congedo parentale definita per i propri dipendenti da Rebold Antevenio Italia assicura l’erogazione di tutti gli elementi retributivi e potrà essere fruita da tutti i neopapà nel corso del primo anno di vita del figlio. Il concetto di base è chiaro. Sui temi della diversity & inclusion - oltre che su quelli della sostenibilità e green - i fatti valgono molto di più delle parole. Non passa giorno che non ci siano notizie che raccontino quanto le aziende più attente siano impegnate in prima fila su questi aspetti delicati. Non fosse altro che per una questione di coerenza. Alle aziende internazionali e nazionali si chiede oramai di attuare praticamente, a partire dai rapporti con i propri dipendenti, i buoni principi a cui spesso si ispirano dichiarazioni pubbliche, iniziative sul territorio, nel campo del sociale e della cultura oltre che, quelle on air, portate avanti sublimando i concetti positivi nei messaggi delle campagne pubblicitarie. Credere e investire su questi aspetti della propria maniera di stare sul pianeta oltre che sul mercato è però, oltre che più etico e coerente, anche utile e giusto. “Perché così si rafforza la credibilità dell’azienda all’esterno e se ne certifica la sincronia con il cambiamento vissuto dalla società”, spiega Alessandro Volpi, CEO della società attiva nel digital marketing e nella comunicazione nel nostro Paese. “E poi perché - continua Volpi - creando una vera e più sincera identificazione, si pongono le basi per un coinvolgimento più convinto delle persone ai destini della società. Solo così un'organizzazione può esprimere tutto il proprio potenziale”. Rebold Antevenio Italia ha deciso insomma di fare un passo in più nella direzione dell’equità sostanziale. “In Spagna, headquarter della nostra azienda - dichiara Volpi - l’esperienza è una realtà. Ma la regola dei tre mesi riconosciuti al coniuge è da tempo una legge dello Stato”. Un aspetto non secondario però, conclude l’A.D. di Rebold Antevenio, è quello culturale: “I dati statistici dicono che nel nostro Paese i papà usano col contagocce perfino i dieci giorni consentiti. La nostra scelta è quindi anche quella di scardinare questo pregiudizio”.