Autore: Redazione
10/07/2018

Quattro premi per Conversion ai DMA Awards per le migliori campagne data-driven

L’omnichannel engagement agency si è aggiudicata due argenti nella categoria riservata a Consumer Products and Services, con il lavoro Jameson Bot per Jameson Irish Whiskey e “Lo scommettitore del giorno dopo”, creato per Eurobet, che hanno conquistato anche i riconoscimenti dedicati, rispettivamente, a Best use of social media e Best use of video

Quattro premi per Conversion ai DMA Awards per le migliori campagne data-driven

Successo di Conversion ai DMA Awards che, come ogni anno, hanno premiato le migliori campagne di marketing data-driven: l’omnichannel engagement agency ha portato a casa ben quattro premi nell’edizione 2018. Si è infatti aggiudicata due argenti nella categoria Consumer Products and Services, con le case history Jameson Bot per Jameson Irish Whiskey e “Lo scommettitore del giorno dopo”, creato per Eurobet; campagne che hanno poi vinto anche due dei premi speciali assegnati nell’ambito dei DMA Awards, rispettivamente Best use of social media e Best use of video. Interazione con gli utenti Jameson Bot è un progetto ideato e realizzato dall’agenzia per St. Patrick’s Day, la festa irlandese più famosa nel mondo. In questa giornata così importante, è stato lanciato su Messenger un bot che ha iniziato a interagire con gli utenti in modo sempre più strano, fino a rivelarsi completamente ubriaco, per diffondere un messaggio sociale e invitare tutti a bere responsabilmente. L’unicità del bot stava però anche nella modalità con cui è stato implementato: non un sistema di interazione automatico come di consueto, ma un team digital che ha dato risposte personalizzate, simulando l’ubriacatura. Un testimonial d’eccezione “Lo scommettitore del giorno dopo” è una campagna social che ha avuto come protagonista un testimonial d’eccezione, Herbert Ballerina. In un primo momento lo scommettitore del giorno dopo si è recato in vari punti vendita Eurobet, cercando di scommettere su partite già giocate e adducendo scuse improbabili che gli avevano impedito di giocare in tempo; poi, nella seconda fase della campagna, gli utenti sono stati chiamati in causa in prima persona e coinvolti nell’individuazione di nuove scuse per Herbert, fra le quali sono stati scelti i soggetti dei video successivi.