Quale il futuro del dopo Caprotti per Esselunga?
Dopo la scomparsa del patron, l’azienda sarà guidata da moglie e figlia

Bernardo Caprotti ha lasciato questo mondo più di una settimana fa, ma solo da un paio di giorni si sa il futuro di Esselunga, o quasi. Caprotti aveva dato incarico a Citigroup di trovare acquirenti per la sua creazione, ma dopo la sua morte la vendita è stata bloccata per almeno due anni. La storia è cominciata nel 1957 a Milano con la costituzione di Supermarkets Italiani S.p.A. da un’idea dello stesso Caprotti dopo alcuni viaggi negli Stati Uniti dove rimase ammaliato dalla grandezza, modernità e unicità dei supermercati americani.
La lettura del testamento
Il testamento è stato aperto, le ultime volontà di mister Esselunga dopo tanto parlare ora sono alla conoscenza di tutti: il 70% di Esselunga e il 55% dell’immobiliare andranno congiuntamente a moglie, Giuliana Albera, e figlia, Marina Sylvia Caprotti. Il resto, in parti uguali andrà agli altri eredi. Si legge anche che la volontà è quella di non fare vendere Esselunga a Coop e piuttosto cercare eventuali acquirenti all’estero, perché Caprotti sapeva benissimo che la società è attrattiva, con un bilancio 2015 che annota alla voce vendite oltre 7 miliardi di euro, utili per quasi 300mila euro e un valore di mercato attorno ai 4-5 miliardi di euro.
Le campagne che hanno reso grande l’azienda
Dagli anni ’70 fino ai giorni attuali le campagne di Esselunga sono state e continuano a essere curate dall’agenzia creativa Armando Testa con focus sulla qualità del prodotto e non più con meri fini commerciali, arrivando anche ad aprire alla catena di supermercati italian alle porte del Louvre. Nel 2001 però si ha il vero boom con la creazione della campagna “Famosi per la qualità” dove si associavano prodotti alimentari a personaggi famosi, come “John Lemon”, “Al Cacone” e “Vincent van Coc”. Ideatore di questa grande campagna è stato Otello Fraternale. Per Expo Milano è stata ideata invece una campagna che proponeva il dettaglio di cibi e bevande tratti da opere d’arte del passato, in affissioni incorniciate nelle principali stazioni della metropolitana del capoluogo lombardo, senza mettere in luce il brand ma infilandolo a mo’ di firma in un angolo dei dipinti, nella targa, Esselunga si pone come mecenate. L’impostazione infatti è: “Nome artista, data di nascita – morte” seguito da “per Esselunga”.
Il mago di esselunga di Tornatore
Di grande prestigio anche la collaborazione con il regista premio Oscar Giuseppe Tornatore, che nel 2011 ha realizzato il cortometraggio “Il mago di Esselunga”.Il corto prodotto da Adnkronos, racconta la storia di una famiglia comune, alle prese con la spesa quotidiana in un supermercato Esselunga, in un viaggio magico alla scoperta di quello che c’è dietro ai 150 negozi Esselunga con i suoi 20mila dipendenti.