Autore: Davide Sechi
17/06/2024

Qapla’: la gestione delle spedizioni diventa un vero strumento di marketing

Roberto Fumarola, CEO e c-founder del gruppo racconta un settore che non smette di evolvere e anticipa le prossime mosse dell’azienda

Qapla’: la gestione delle spedizioni diventa un vero strumento di marketing

Roberto Fumarola

Un legame che profuma già di tradizione, ma che di fatto si ravviva ogni anno: noi e lo shopping online, ormai avviato a trasformarsi in una naturale propensione per l’acquirente medio. Proprio i nuovi traguardi raggiunti dall’e-commerce svelano di volta in volta possibilità insite nell’ottimizzazione delle azioni di acquisto in rete, con ripercussioni a tutti i livelli, Per scoprirne di più ci affidiamo a Qapla’, software che ottimizza la gestione delle spedizioni, integra la piattaforma con i corrieri, e trasforma le comunicazioni sullo stato di consegna degli ordini in uno strumento di marketing. Ce ne parla Roberto Fumarola, CEO e co-founder del gruppo (ospite di DailyOnAir - The Sound Of Adv).

L’Italia e l’e-commerce: qual è la fotografia di Qapla’ degli ultimi cinque anni?

«Il periodo pandemico ha rappresentato per il nostro settore la miccia che ha innescato l’ormai nota accelerazione nello sviluppo del commercio elettronico, soprattutto in Italia dove eravamo un po’ indietro sul tema; nel breve volgere di un biennio abbiamo recuperato un lustro di crescita, un dato incredibile, e siamo passati da circa 18 miliardi ai 36 miliardi di transato fatti registrare nel 2023. In più, sono mutati i profili d’uso dei clienti potenziali perché gli utenti hanno cominciato a comprare durante il lockdown e non ha più smesso».


Come si è evoluta l’offerta dell’azienda nell’ultimo periodo?

«Per noi è cambiato moltissimo, sia per quel che concerne l’approccio al mercato e nell’utilizzo della piattaforma. Abbiamo triplicato il fatturato e siamo passati da 400.000 euro a 1,2 milioni in un anno, visto l’aumento della domanda, ora veleggiamo intorno ai 3,6 milioni entro la fine del 2024. Sul fronte dell’offerta, abbiamo fatto un’evoluzione veloce, grazie agli investimenti raccolti nell’ultimo lustro, e siamo passati da un entourage composto da otto persone nel 2018/2019 agli attuali 65 addetti ai lavori. Abbiamo aggiunto tutta la parte che ha a che fare con le API, tutti i servizi legati alle generazione delle lettere di lettura, che possono gestire clienti molto grossi, e-commerce aperti praticamente sempre, quindi possiamo contare sull’affidabilità di un servizio che è possibile richiamare via API per generare le etichette dei corrieri e con un’unica chiamata possiamo gestire circa 50 corrieri per la parte di stampa. Sul fronte tracking abbiamo fatto un upgrade di recente e siamo arrivati a 450 corrieri dopo aver effettuato migliorie sulla parte di tracciamento. In ambito di servizi, abbiamo introdotto la personalizzazione completa delle mail inviate dai corrieri che permette a chi vende di massimizzare la visibilità del proprio brand su questo canale; abbiamo tassi di apertura che vanno da 60 al 90%. La personalizzazione può essere implementata non solo con l’inserimento del proprio logo ma anche di articoli correlati che può servire per fare nuovo business, di fatto un nuovo canale di comunicazione per gli e-commerce che così possono aumentare la tailor value del cliente».

PUDO, i punti di ritiro, quali sono i trend del settore?

«I punti di ritiro sono i temi dell’agenda del 2024 e lo saranno il prossimo anno: sono un’opportunità di ridurre l’impatto delle emissioni delle consegne dell’e-commerce, comunque già più basse degli acquisti in store; l’abbattimento delle emissioni del CO2 è di circa il 75% rispetto al negozio tradizionale, con i PUDO si arriva al 90%».


Avete da poco lanciato getPUDO: quali sono le sue caratteristiche? Come funziona? Quali i vantaggi per merchant e e-shopper?

«È un API che permette con un’unica chiamata di tirare fuori tutti i punti di ritiro multi-corriere. Uno dei problemi dell’e-commerce è che, avendo molti corrieri, dovrebbe implementare diverse API con costi di gestione elevatissimi; con la getPUDO c’è la possibilità di fare un’unica integrazione per gestire più punti di ritiro e capire quali siano i vettori/corrieri che intendono mostrarsi nella lista dei PUDO».

Cosa vi attendete dal 2024 e quali saranno i prossimi focus?

«Obiettivi di crescita internazionale, prima di tutto: stiamo spingendo in Spagna, dove abbiamo aperto da un paio di anni, sarà poi la volta della Germania entro fine anno e poi andremo nel resto d’Europa. Poi focus sui PUDO e la getPUDo: ci sarà il rilascio di plugin per i sistemi di e-commerce  più diffusi che permetteranno di inserire i PUDO all’interno dei check-out con un apporto tecnico pari a zero: siamo al lavoro con Shopify, Prestashop, VCommerce, BigCommerce, Shopware; compriamo un buon 70% delle piattaforme più diffuse. E poi lavoriamo sul marketing, sull’espansione dei servizi legati alle delivery experience; introdurremo nuovi servizi come la possibilità di acquisire lead sulla nostra piattaforma per sfruttare il traffico anche degli altri e-commerce e per abbattere il costo delle lead che oggi sono veramente alti».