Autore: Vittorio Parazzoli
03/11/2025

Publicis Media con Zenith vince la gara di Gruppo Campari per la revisione dell’incarico globale del planning da 150 milioni, di cui oltre 6 in Italia

L’incarico era gestito da Mindshare nel quadro dell’affidamento a WPP di tutte le attività di comunicazione del Gruppo, gestite da un apposito Team

Publicis Media con Zenith vince la gara di Gruppo Campari per la revisione dell’incarico globale  del planning da 150 milioni, di cui oltre 6 in Italia

Si è conclusa a favore di Publicis Media e Zenith – secondo quanto risulta a DailyMedia e Dailyonline – la gara indetta dal Gruppo Campari – cui fanno capo brand come Aperol, Appleton Estate, Campari, SKYY, Wild Turkey e Grand Marnier - per la revisione dell’incarico globale, attualmente detenuto da Minshare nel quadro dell’affidamento a WPP nel 2017 di tutte le attività di comunicazione che includono advertising, media, PR, digital, data management, research, live communication and branding services, che vengono curate da Milano dall’appositamente costituito Team Campari. A contendersi l’incarico dovrebbero essere stati solo questi due Gruppi. Il budget complessivo è stimabile in 150 milioni di euro, di cui oltre 6 nel nostro mercato, anche se in calo rispetto agli anni scorsi come da trend nel segmento degli spirits. Questo spending fa parte per altro di quello più ampio in pubblicità e promozione che – come riporta il report emesso nei giorni scorsi dal Gruppo - è stato pari a 395 milioni di euro nei primo 9 mesi dell’anno, pari al 17,3% delle vendite nette, in aumento del +8,0% su variazione totale (nell’intero 2024, la cifra era stata di 513 milioni). Le spese di pubblicità e promozione sono aumentate organicamente del +8,7%.

I risultati

A proposito di andamento fotografato al 30 settembre, il Gruppo Campari prosegue nel tracciato dell’”anno di transizione” preconizzato dal CEO Simon Hunt, confermando disciplina nei conti, nel contenimento dei costi e nel leveraging; prosegue la razionalizzazione del portafoglio, mentre l’impatto dei dazi americani risulta meno sfavorevole, ora previsto a 15 milioni per il 2025, grazie a una gestione efficiente delle scorte. Il Gruppo ha chiuso i 9 mesi con vendite nette per 2,28 miliardi, +0,2% sullo stesso periodo dell’anno scorso (+1,5% organico). Migliora la marginalità, con un Ebit rettificato di 517 milioni (+1,4% organico e +3,6% complessivo), mentre il margine di Ebit rettificato è del 22,7%; l’Ebitda rettificato sale a 629 milioni (+4,8% organico, +6,4% complessivo) con un margine del 27,6%, mentre l’utile prima delle imposte rettificato è di 440 milioni (-2,6%). Migliora (di 136 milioni) la posizione finanziaria, con un indebitamento che scende a 2,24 miliardi, “grazie alla generazione di cassa e prima dell’ulteriore beneficio derivante dalla cessione di Cinzano”. Per il 2025 il Gruppo continua a prevedere una crescita moderata delle vendite nette a livello organico, mentre per il margine Ebit rettificato, la società si attende una stabilità della tendenza delle vendite, includendo ora l’effetto dei dazi americani per quest’anno. “L’attesa di stabilità è sostenuta da un impatto dei dazi meno sfavorevole rispetto alle precedenti stime – ha spiegato la società - ora a 15 milioni nel 2025, grazie a una gestione efficiente delle scorte e assumendo una stabilità dei dazi, con impatto di 37 milioni annualizzato”. Nel medio lungo-termine, invece, si prevede un graduale ritorno a una crescita organica delle vendite compresa tra il mid e l’high single digit. “In un contesto che continua a essere sfidante, abbiamo registrato una crescita organica resiliente del 4,4% nel terzo trimestre e la nostra performance si conferma in linea - ha spiegato Hunt -. Questo risultato è stato ottenuto grazie alla nostra execution commerciale e disciplina dei prezzi, che ha generato una sovra-performance nei dati di consumo nella maggior parte dei nostri mercati dove continuiamo ad aumentare le quote. Rimaniamo focalizzati sulle leve sotto il nostro controllo”. Procede, intanto, il processo di dismissione degli asset. Il 6 ottobre è stata completata la cessione del 50% in Dioniso Group, la jv e-commerce con Moët Hennessy che controlla Tannico. “Questa decisione – ha spiegato sempre la società - segna la conclusione del coinvolgimento di Campari Group nel business italiano del vino e degli alcolici online». Proseguono, intanto, le discussion con altri interlocutori per ulteriori opportunità di razionalizzazione del portafoglio.