Bruno Bertelli esalta il potere senza pari della creatività, “spesso sottovalutata”
Intervistato da Marketing-Interactive.com, il Global Chief Creative Officer, Publicis Worldwide ha affrontato una serie di temi, tra cui il rapporto con i dati e la strategia del Power of One

Bruno Bertelli, Global Chief Creative Officer, Publicis Worldwide, è convinto sia questo il miglior momento per la creatività, e che non esistano più limiti alle modalità attraverso cui si possono raccontare i brand. Intervistato da Marketing-Interactive.com, il noto creativo che ricopre anche il ruolo di Ceo di Publicis Italy ed è nel board di Publicis Communications, ha detto che talvolta il settore pubblicitario viene sottovalutato, nonostante si possa concordare che la creatività sia uno degli strumenti per il successo di una marca: “Pensate all’ultimo spot Nike e all’effetto che ha avuto sul prezzo delle azioni. È incredibile. Eppure, continuo a leggere della morte dell’industry. Direi che è proprio il contrario, è il suo momento migliore”.
Focus sui big brand
Bertelli ha ammesso di avere in mente un grande obiettivo quando ha assunto il ruolo di Global Chief Creative Officer: “Far sì che tutti concentrassero le proprie energie sui marchi più grandi”. Un fatto che per molti potrebbe apparire scontato, eppure, secondo Bertelli, la convinzione comune è che aziende di questa tipologia non necessitino e non desiderino di grandi lavori creativi, “ma ciò in realtà non è vero”. Ora, il suo team ha recepito il suo pensiero, lavorando a contatto con marchi del calibro di Heineken e Nestlé. “In effetti, è più gratificante quando si riesce a fare del proprio meglio sui clienti più grandi, che garantiscono una maggiore esposizione e maggiori opportunità di produrre un grande lavoro”.
Power of One
Rispondendo a una domanda sul ruolo della creatività all’interno della strategia Power of One, ormai da diversi mesi al centro delle attività di Publicis Groupe, Bertelli non ha dubbi: “La creatività è, e sempre lo sarà, al cuore di tutto ciò che facciamo (…). La cosa positiva di Power of One è che ci permette di raccontare una ampia gamma di storie più rilevanti per il pubblico, connettendo il network attraverso specialisti che in passato non erano disponibili. Tutti sono al servizio della creatività”. E sul tema del rapporto tra dati e creatività? “Amo i dati e ugualmente i miei creativi. Non permetto che i dati dettino o neutralizzino il lavoro creativo. Invece, li usiamo per alimentare il brief con intuizioni che sono veramente rilevanti e aiutano ad affrontare i problemi reali (…). In conclusione, i dati ci ispirano invece di limitarci”.