Per VML Italy si chiude un 2024 di risultati positivi e consolidamento della riorganizzazione. Simona Maggini: «Le agenzie sono aziende, l’etica del lavoro deve valere anche per noi»
La Group CEO dell’agenzia WPP nata un anno fa dalla fusione tra VMLY&R e Wunderman Thompson ne spiega i successi in termini di integrazione e di business; e lancia un appello sul fronte delle gare
Simona Maggini
Si chiude in modo positivo sia sul piano dei risultati che su quello dell’organizzazione interna il 2024 di VML Italy, che è stato anche il primo anno di attività della nuova sigla di WPP nata dalla fusione tra VMLY&R e Wunderman Thompson. Lo spiega a Dailyonline Simona Maggini, Group CEO, che non nasconde la propria soddisfazione per essere riuscita, con il Senior Leadership Team dell’agenzia che comprende anche VML Health Domestic, a integrare – anche da un punto di vista della governance e delle risorse – una squadra che, tra Milano e Roma, conta su quasi 300 talenti, che hanno contribuito a generare un giro d’affari di oltre 30 milioni di euro (il di cui 15-20% dall’Health Domestic, di cui è Managing Director Teresa Biondino. Un risultato in crescita e migliore del budget stilato a fine 2023. Questo, grazie, oltre alla conferma e all’incremento di incarichi da parte dei clienti esistenti, a un new business frutto spesso di gare vinte come quelle per alcuni “gioielli italiani” quali Original Marines, Paglieri e Pinsami, cui si sono aggiunte da ultimo quelle di Generali (con team UK/Italy + Akqa), Parmigiano Reggiano, Ferrovie dello Stato (di cui abbiamo dato notizia ieri, ndr), San Carlo per i social e Prime Video (Social & Influencer): cui si aggiunge l’incarico da parte di P&G come Global Agency di Braun. Incarichi quindi che impatteranno anche sulle revenues del prossimo anno.
Proposition
«Anche la nostra proposition, che definisce VML come una leading creative company che unisce brand experience, customer experience e commerce, per creare connected brands e guidare la crescita, unisce termini che derivano dalle due agenzie WPP, con le loro anime, da cui è nata – spiega Simona Maggini -. L’unione delle due agenzie non è stata semplicemente fare 1+1, perchè l’obiettivo era che 1+1 facesse 3 o anche qualcosa di più. E direi che in Italia ci siamo riusciti sia a livello di sia a livello di risultati che a livello di qualità espressa, di progetti nuovi, di nuove competenze che stiamo portando sul mercato, anche nell’area commerce che è una leva a cui teniamo molto. Delle tre citate aree di operatività, quella della brand experience riguarda la comunicazione del brand a tutti, quella della customer experience la comunicazione al cliente con attività più legate a CRM e Performance e, infine, quella del commerce ovvero dell’”ultimo miglio”, le attività che portano alla conversione effettiva e che solitamente ha a che fare con Retail ed eCommerce. In questo senso abbiamo creato una Transformation Unit che mette insieme CX e Commerce, includendo anche gli esperti Tech dedicati all’implementazione interna e verso i clienti di WPP Open, il sistema operativo di marketing intelligente del nostro Gruppo basato sull’IA, e piattaforma di collaborazione coi clienti, powered by AI».
AI
E parlando di AI, il pensiero di Simona Maggini è che nell’analisi strategica, nella gestione dei flussi di lavoro e operativi, è senza dubbio un “superpotere” che permette di accelerare e potenziare il lavoro, mentre dal punto di vista della creatività “pura”, WPP Open rappresenta invece una sorta di alter ego del creativo, uno sparring partner, che lo stimola in modo veloce ed efficace, attraverso l’elaborazione di dati e insight. Ma è sempre il lato umano a fare la differenza, è l’elaborazione dell’idea, il suo sviluppo, la capacità di pensare fuori dagli schemi del creativo che fa davvero la differenza e che continuerà ad essere fondamentale.
La leadership
«Abbiamo anche ben definito e amalgamato le figure del Senior Leadership Team, che ringrazio tutte per l’impegno profuso – prosegue Simona Maggini – con Giuseppe Salinari CEO, Paola Perrelli CFO, Marco Bandini CTO - Chief Transformation Officer, Francesco Lucchetta CSO, Michele Picci Group CCO, Matteo Bellisario Chief Growth Officer, Isabella Boioli Chief People Officer e la già citata Teresa Biondino. A proposito del Pharma, dove va citata anche la Business Director Cristina Barbiero per la parte Consumer Health, va detto che siamo molto contenti anche di questo settore, che ha un funzionamento diverso, più frammentato e project-based, proprio per sua natura, ma che quest’anno ha visto la vittoria di molte gare».
Le gare
A proposito di gare, qual è il suo pensiero? «Le gare sono sicuramente anche un’opportunità, ma quello che penso e che trasformo in un appello perché diventi ancor di più una priorità anche per UNA, è che passi il messaggio che anche le agenzie sono delle aziende con costi e investimenti anche per attrarre nuovi talenti, e che il mercato possa ragionare con noi rispettando questo assunto. La ricerca dell’associazione ha dimostrato che le gare hanno un costo, spesso sproporzionato rispetto al valore dell’eventuale incarico. Ugualmente, informare un’agenzia a fine anno che non lavorerà più per un brand pone un tema di cultura e comportamento etico oltre che lavorativo/tecnico. Per evitare impoverimento economico e lavorativo, bisognerebbe seguire regole definite e stabili».
Parole d’ordine
Infine, quali “parole d’ordine” per il 2025? «Libertà e divertimento per VML Italy e per tutta WPP, e auspico anche per tutta la industry, naturalmente con l’organizzazione necessaria per potersi divertire. Abbiamo la fortuna di fare questo lavoro, un inno alla gioia va fatto, soprattutto al centro di un periodo complesso geopolitico consentiamoci e consigliamo un po’ di leggerezza».