Autore: Redazione
12/10/2022

La pedagogia raccontata in maniera divertente: QUID+, la soluzione multicanale e scientifica per genitori ed educatori

Una linea editoriale nata nel 2018, oltre settanta prodotti lanciati, una community social, partnership internazionali e comunicazioni condivise con grandi brand. Le parole dell‘ideatrice Barbara Franco

La pedagogia raccontata in maniera divertente: QUID+, la soluzione multicanale e scientifica per genitori ed educatori

Barbara Franco

Imparare giocando, un modo di dire divenuto naturale, una certezza, un claim pubblicitario. Ma su quali basi? Esiste un modo per spiegare in maniera semplice, coinvolgente, popolare le scoperte pedagogiche? E una via per farle confluire in azioni concrete? La soluzione italiana si chiama QUID+, una linea editoriale educativa dedicata al primo apprendimento, che traduce le più avanzate teorie pedagogiche in prodotti semplici e accattivanti. La sua ideatrice si chiama Barbara Franco, attiva da anni in campo editoriale, che, con la nascita del figlio Pietro, decide di condividere la propria esperienza e ricerca in campo pedagogico con altre mamme come lei. Nel 2018 lancia sul mercato la linea editoriale QUID+, dedicata ai bambini 0-7 anni e pubblicata da Gribaudo, Gruppo Feltrinelli, che si occupa di tradurre le più avanzate teorie pedagogiche in libri e giochi educativi accattivanti, realizzati con la consulenza scientifica di professionisti del settore. QUID+ nasce con lo scopo di fornire una maggior consapevolezza a genitori ed educatori sulle potenzialità di apprendimento del bambino, per aiutarlo a esprimere al meglio le proprie abilità tramite il gioco e il divertimento. Ed è per questo che un brand iconico di alimenti per l’infanzia, come Plasmon ha recentemente deciso di festeggiare i suoi 120 anni con QUID+, perché entrambi condividono gli stessi valori, ma soprattutto gli stessi obiettivi: accompagnare genitori e figli nel percorso di crescita, dal lato della nutrizione e dell’educazione. Ma approfondiamo l’argomento proprio con l’ideatrice, Barbara Franco

Quali sono le origini del progetto?

«QUID+ nasce i primis dalla mia esperienza editoriale, un’attività di oltre venti anni, portata avanti principalmente per conto terzi, con progetti costruiti su misura. Ma la vita, si sa, regala sorprese, come la nascita di un figlio che sconvolge tutto il panorama e diventa fonte di ispirazione. Insomma, QUID+ ha due precise basi: il lavorare in campo editoriale e l’essere mamma; a tutto questo si aggiunge un approccio scientifico di tipo ingegneristico gestionale. Questo perché le risposte devono essere scientificamente provate. Stiamo parlando di un progetto focalizzato sulla consapevolezza genitoriale, che nasce e cresce all’interno di prodotti editoriali, siano essi libri, giochi, ma con all’interno dei piccoli Bignami indirizzati proprio ai genitori, ricchi di suggerimenti e attività da fare insieme. Non si tratta solo di solo istruzioni utili per giocare, ma di teorie,  approcci, scelte precise e ben spiegate con obiettivi educativi».

Dietro QUID+, oltre la leadership della titolare, c’è quindi una squadra?

«Esattamente. I nostri sono prodotti creati in team, con l’appoggio dello specialista del singolo caso, in base alla domanda, all’esigenza richiesta. Occorre essere consapevoli che non tutti sono fortunati con i propri figli, ma ci sono continue scoperte scientifiche in ambito pedagogico-educativo che sarebbe un peccato dovessero rimanere in ambito accademico, piuttosto devono entrare a far parte della vita familiare di tutti i giorni. Sta a noi poi operare la traduzione, da un linguaggio tecnico-medico a un racconto che sappia essere popolare e che spieghi concretamente cosa fare. QUID+ ha colmato un vuoto, abbiamo finalmente un approccio scientifico alla genitorialità».

Come vi muovete a livello distributivo?

«I nostri prodotti, ne abbiamo lanciati fino a oggi circa 70, sono pubblicati da Feltrinelli – Gribaudo. Ovviamente, siamo molto presenti in rete, con un nostro sito (https://www.quid-plus.com/) e sui social: sono 20.000 i follower su Facebook, 11.00 su Instagram, senza dimenticare una newsletter che raggiunge 10.000 indirizzi. Ci siamo anche legati a Freeed, una piattaforma di origine finlandese, arrivata in Italia lo scorso anno, utilizzata non solo dai genitori, ma anche dai professionisti, dei medici, che può contare su 70.000 follower».

Il prossimo step?

«Riguarderà il rapporto tra bambini e tecnologia, un ambito in cui i genitori hanno bisogno di aiuto».