Autore: Redazione
27/02/2019

Open Space presenta la nuova politica commerciale 2019 multipiattaforma, listini a + 15/20%

La struttura che fa capo al gruppo radiofonico guidato da Lorenzo e Virgilio Suraci, amplia il concetto di radiovisione a tutti i device tra radio, televisione e web; il 2018 è stato chiuso in linea con le stime, alla quota di 56 milioni di euro

Open Space presenta la nuova politica commerciale 2019 multipiattaforma, listini a + 15/20%

Virgilio e Lorenzo Suraci

A undici anni dal lancio della radiovisione di RTL 102.5, la Open Space lancia la nuova politica commerciale che introduce il concetto di fruizione evoluta multipiattaforma del mezzo radio per tutte le emittenti del gruppo radiofonico guidato dai fratelli Lorenzo e Virgilio Suraci. La radiovisione nasce come la trasposizione in simulcast della programmazione radiofonica sullo schermo televisivo, e non come un vero e proprio canale tv con un palinsesto caratteristico. Oggi il concetto di radiovisione si amplia a tutti i device in grado di distribuire i contenuti oltre al tradizionale apparecchio radiofonico.

Nel 2019 questo approccio si concretizza in un’offerta commerciale unica per tutti e tre i brand: l’ammiraglia RTL 102.5, Radiofreccia e Radio Zeta L’Italiana, che valgono circa 10 milioni di ascoltatori complessivi nel giorno medio (dati TER 2018) e implica un aumento dei listini del 15-20%. Nel 2018 il gruppo presieduto da Lorenzo Suraci chiude con una raccolta pubblicitaria complessiva di 56 milioni netti, in linea con i risultati del 2017. Quest’anno, dopo una partenza lenta, «nel mese di febbraio abbiamo recuperato ampiamente». Open Space vanta circa 350 clienti attivi sui circa 700 impegnati nel mercato pubblicitario della radio, che l’anno scorso ha chiuso con ricavi complessivi per oltre 427 milioni di euro, in crescita del 5,5% sul 2017. 

Offerta disponibile ovunque

Attualmente, l’offerta delle tre emittenti del gruppo è disponibile sul tradizionale apparecchio radiofonico, in auto, sul mobile, tramite gli smart speaker, sul digitale terrestre, su Sky e sul web. «La nostra offerta deve essere ugualmente disponibile su tutti questi supporti per essere efficace, ed è per questo che coinvolge tutte le nostre radio, anche se ogni singola emittente sarà venduta in autonomia - spiega Virgilio Suraci - e solo eccezionalmente saranno creati dei pacchetti». Tre i formati messi a disposizione degli inserzionisti. Si parte con gli Open spot, mini cluster programmati al 58esimo minuto prima del gr e con un affollamento massimo di quattro clienti. Il secondo formato è il Lyrics, al 20esimo e 40esimo minuto e, nel caso della radiovisione, l’audio originale dello spot radiofonico sottotitolato con il testo e con un’immagine dell’azienda o il logo del prodotto. Infine, la Radiopromozione è un contenuto pubblicitario trasferito dal vivo dagli stessi speaker della radio che ne diventano testimonial in maniera esclusiva. Gli spazi orari sono tre, con due billboard da 15 secondi subito all’inizio e poco prima della fine del programma, e una citazione da 20 secondi al 40esimo minuto circa. I format non sono ugualmente disponibili su tutte le emittenti: mentre RTL 102.5 li ospita tutti, su Radiofreccia sono disponibili solo i Lyrics e su Radio Zeta anche il billboard a inizio programma. «Noi offriamo ai clienti una total audience di 10 milioni di persone circa al giorno, 25 milioni nei sette giorni e 800mila persone nel quarto d’ora medio, raggiunte nello stesso momento attraverso tutti i device a disposizione».

Il concetto di radiovisione

Spiega ancora Virgilio Suraci: «Sin dal lancio di RTL 102.5 abbiamo fatto una scelta strategica precisa investendo sull’isofrequenza per essere immediatamente rintracciabili in tutta Italia grazie all’unica frequenza di sintonizzazione, che tra l’altro è presente nel nostro logo». Negli anni ’90, il consumo mediatico degli italiani era articolato tra tv, radio e stampa; ma dal 2000 in avanti è stato chiaro che era necessario innovare per stare al passo con uno scenario sempre più frammentato. Nel 2008 nasce la radiovisione, «un’idea di radio evoluta che non ha niente a che fare con i tradizionali canali televisivi. Oggi, nel 2019, dobbiamo fare i conti con l’iperconnessione, e con la difficoltà per l’investitore di colpire il target».

La “nuova” radiovisione, intesa come distribuzione dei contenuti su radio, tv e web, «amplifica l’efficacia della campagna. I dati di vendita ci danno ragione, e alcune importanti aziende come Bauli o Giovanni Rana continuano a sceglierci per fare operazioni di comunicazione anche in esclusiva». Gli ascolti caratteristici sui diversi device si suddividono in quasi 2 milioni di audience esclusive attraverso la radiovisione (schermo tv), 4,7 milioni da autoradio, 1,3 milioni da apparecchio FM/DAB, 350mila da mobile e pc, qualche migliaio attraverso lo smart speaker. Nel 2018, la ricerca TER - Tavolo Editori Radio ha confermato la leadership in Italia di RTL 102.5 con oltre 7,7 milioni di ascoltatori nel giorno medio, mentre Radiofreccia ha messo a segno in un solo anno di vita una crescita “monstre” del 43%, superando il milione di ascoltatori; e infine Radio Zeta - che compirà due anni a ottobre -, totalizza circa 700mila ascoltatori.