NielsenIQ: il largo consumo è in crescita, +4,4% nel primo quadrimestre 2025
Aumenta la spesa in valore e in volume, ma resistono timori sui prezzi anche se l’inflazione è sotto controllo; al via la 40ª edizione de Linkontro

Romolo De Camillis e Enzo Frasio
Pandemie, guerre, inflazione, costo della vita, capacità di spesa, dazi: nonostante queste premesse, e condizioni che hanno caratterizzato e tutt’ora caratterizzano lo scenario socio-economico e influenzano il sentiment degli italiani, nel primo quadrimestre dell’anno il settore del largo consumo (LC) registra trend in crescita che fanno seguito e più che raddoppiano l’andamento già positivo del 2024. L’anno scorso il settore ha totalizzato 137,5 miliardi di euro spesi dalle famiglie italiane, in aumento dell’1,9% rispetto al 2023, di cui il largo consumo confezionato (LCC) rappresenta 98,2 miliardi (+1,9%). Da gennaio ad aprile 2025 il valore complessivo del mercato LC è di 45 miliardi (di cui il comparto LCC copre oltre 32 miliardi), in crescita del 4,4% a valore (+1,9% nel 2024) e del 2,6% (solo LCC) a volume (+1,5% nel 2024). Complessivamente, il mercato congiunto industria di marca e marca del distributore cresce di oltre 1 miliardo di euro, trainato dall’IDM (+608 milioni, MDD +450 milioni). I dati, che esprimono gli andamenti di un mercato che genera circa 200 miliardi di fatturato, sono stati presentati ieri all’apertura de Linkontro, il convegno annuale di NielsenIQ, che celebra la 40°edizione sempre presso il Forte Village Resort di Santa Margherita di Pula. L’evento, dal titolo “…Siamo noi. In viaggio per esplorare nuovi confini”, raccoglie oltre 250 aziende e più di 600 manager.
Partenza spint, con qualche ombra
«Una partenza sprint per il largo consumo – afferma Romolo De Camillis, Retailer Director di NielsenIQ –, che matura in un contesto di inflazione oramai sotto controllo, pari all’1% medio per il totale Italia Omnichannel e dello 0,8% ad aprile». Un quadro senz’altro positivo ma non privo di ombre: «L’inflazione ha lasciato ‘scorie’ nella mente dei consumatori italiani, che stanno affrontando un aumento reale dell’indice dei prezzi pari al 22% rispetto il 2019, che non solo fa aumentare la domanda di convenienza (il 23% teme la recessione contro il 13% della media europea), ma consolida i timori rispetto a ulteriori aumenti a fronte di redditi che non sono altrettanto cresciuti (29%)»; mentre Il tema dei prezzi, sottolinea De Camilllis, è molto presente nella testa degli italiani, anche perché ci sono categorie di prodotti (come caffè, cioccolato, burro e salmone fresco) i cui prezzi aumentano di più, a parità di quantità acquistate.
Tendenze 2025
La crescita del largo consumo va di pari passo con il rallentamento dei consumi fuori casa: il 44% degli italiani dichiara di voler spendere meno nei ristoranti. Il ‘nuovo’ consumatore premia il retail e rivede la composizione della spesa in alimentari privilegiando i prodotti ‘sani’ e il fresco. Frutta e verdura crescono del 7,9% a valore (+4,4% nel 2024); le carni del 5,6% sempre a valore; il food confezionato del 4,1%. Frenano, invece, gli articoli per animali +1,4% (a fronte di un +3,1% nell’intero 2024) e anche la cura della casa (-0,8%). Una tendenza rilevante è la crescita dei volumi nel Sud Italia doppia rispetto alla media nazionale: +5% (+5,6% a valore). La crescita complessiva delle vendite però non premia tutti: le grandi superfici (iper oltre il 4500 metri quadrati) rallentano (-2% circa nei volumi), vanno bene invece i superstore (+3,4% a volume) e i discount (+3,8%), mentre crescono meno dell’anno scorso gli specialisti drug (+4,5% a volume contro +6,9%). Con una quota del 7,1% l’e-commerce assume una dimensione sempre più significativa nel’LCC, , e registra un +4,4% a valore, grazie alla comodità e alla convenienza. I pure players (50% delle vendite del canale) crescono del 5,5% a valore; gli specializzati (19,5% della quota di mercato) del 10,5%. La promozionalità si conferma una leva importante, ma almeno un terzo delle attività promozionali non va a segno. Il nuovo panel famiglie (16mila) acquisito da NielsenIQ offre uno spaccato dei consumatori per fasce sociodemografiche ed economiche: per 11,4 milioni di famiglie ‘mature’ over 55 (di cui 7,2 milioni con redditi sopra la media) ce ne sono 8 milioni di famiglie giovani, con figli, di cui la maggior parte (5,8 milioni) sotto la media di reddito.
Trend positivo duraturo
Alla luce di questo scenario positivo, afferma De Camillis, «non crediamo a un fenomeno passeggero, la crescita può essere duratura se si lavora con attenzione». «Aziende e brand devono essere abili a navigare tra i continui e rapidi cambiamenti del mercato, e le sfide che si presentano continuamente. E soddisfare i bisogni dei clienti in continua evoluzione, per potersi assicurare crescita e successo. Un altro elemento è la comunicazione: una comunicazione multimezzo capace di attivare ogni target, compreso chi sceglie i negozi di prossimità. Ma soprattutto bisogna capire chi è il responsabile acquisti: bisogna stare dietro a trend molto veloci, quindi l’informazione è fondamentale» commenta Enzo Frasio, Amministratore Delegato di NielsenIQ. «La ripresa dei volumi e la conquista di quote di spesa indicano che il carrello delle famiglie, in Italia, rimane una voce prioritaria nel budget mensile – continua-. Nonostante il calo del potere d’acquisto a cui abbiamo assistito negli ultimi cinque anni, i consumatori nel 2025 sono disposti a rinunciare ad altre spese mensili, come le uscite fuori casa, l’acquisto di altre categorie del non alimentare. Stiamo entrando nell’era del Next Normal, dove l’espansione nel largo consumo potrà essere supportata da una maggiore collaborazione nella filiera, miglioramento dell’efficienza e conoscenza ancora più approfondita dei clienti. Questa combinazione di fattori offrirà l’opportunità di crescita e ulteriori accelerazioni del settore».