Il Ministero per lo Sviluppo Economico promuove la campagna “Chi paga il prezzo della contraffazione”
Coinvolti tutti i mezzi: stampa, tv, radio, web, affissioni e app
Ha preso il via la campagna di informazione dedicata alla lotta alla contraffazione, promossa dal Ministero per lo Sviluppo Economico, per comunicare il rilevante impatto del mercato del falso sull’economia e sul contesto sociale. L’iniziativa intende informare il cittadino sui rischi derivanti dall’acquisto di articoli contraffatti, sull’ampiezza e pervasività del fenomeno diffuso in tutti i settori produttivi, sulle ricadute sul Paese in termini di mancata occupazione, di perdite economico-fiscali e di danni alla salute dei cittadini. Attraverso la campagna, inoltre, si vuole evidenziare il ruolo determinante del crimine organizzato, unico a trarre profitto dai traffici illeciti di beni contraffatti, a danno del cittadino, della società e dell’economia italiana. Ma soprattutto, in linea con quanto emerso da studi e analisi, l’importanza del ruolo del consumatore nella prevenzione e nella lotta alla contraffazione con l’apparentemente semplice scelta di non acquistare un bene falso. Il concept creativo trova origine proprio dalla necessità di far capire che tutti pagano il prezzo della contraffazione e quindi vuole sensibilizzare i cittadini/consumatori (in particolare le nuove generazioni) a capire che se si continua a favorire l’espansione del mercato del falso ci saranno meno possibilità di trovare un posto di lavoro, si continueranno a pagare imposte elevatissime, si rischiano forti danni alla salute. L’infografica è stata scelta come modalità ottimale per presentare il messaggio. Il piano media comprende: il web, con la pubblicazione di spot informativi e video redazionali sulla proprietà industriale, sui siti istituzionali e i maggiori quotidiani on-line; radio e tv, con la diffusione tramite messaggi audiovisivi sulle reti del Servizio Pubblico Rai e di altre emittenti private; il cinema, con la diffusione degli spot nelle sale cinematografiche a livello nazionale; la stampa, con la diffusione di esecutivi sui maggiori settimanali e periodici nazionali; affissioni nei luoghi pubblici e di maggiore frequentazione (stazioni, metropolitane, etc); realizzazione di prodotti dedicati (pubblicazioni, guide, pieghevoli e brochure); e app per dispositivi mobili e video dedicati alla proprietà industriale.