Autore: Davide Sechi
25/09/2025

Luci sulle intelligenze della città: al via la Milano Digital Week, per un’innovazione inclusiva e trasparente

L’evento in programma dalll’1 al 5 ottobre raccontato da Pietro Cerretani, CEO di The Innovation Group

Luci sulle intelligenze della città: al via la Milano Digital Week, per un’innovazione inclusiva e trasparente

È iniziata la stagione autunnale e con essa tornano gli incontri, i meeting, gli approfondimenti, gli eventi. Cinque giorni di workshop, talk e dibattiti a ingresso gratuito animeranno fra qualche giorno Milano e la trasformeranno in un grande laboratorio diffuso dedicato alla cultura digitale e all’innovazione: oltre 200 le aziende e i relatori coinvolti, come raccontano i primi numeri legata all’ottava edizione della Milano Digital Week (https://www.milanodigitalweek.com/home), in programma dall’1 al 5 ottobre. Promossa dal Comune insieme a TIG - The Innovation Group, la rassegna presenta un palinsesto già online che unisce università, imprese, startup e hub culturali diffusi nei quartieri. Un’occasione per favorire il dialogo tra istituzioni, cittadini e mondo produttivo e per scoprire da vicino le realtà più innovative del territorio. Il filo conduttore dell’edizione 2025 sarà “Tutte le intelligenze della città”. Ne parliamo con Pietro Cerretani, CEO di The Innovation Group (ospite di DailyOnAir - The Sound Of Adv).

Quali saranno i temi portanti della nuova Digital Week?

«Ci saranno oltre 150 iniziative, con l’AI al centro del dibattito, in concomitanza con la recente approvazione di una legge italiana dedicata. Ci interrogheremo sulle varie intelligenze che animano Milano: dell’abitare, dell’operare, della mobilità, del green. Saranno sei le tracce tematiche, come accaduto lo scorso anno».

Su quali basi avete appoggiato la costruzione dell’evento?

«Su tematiche come la smart city, la cittadinanza digitale, la cultura e lo sport, con le imminenti olimpiadi, giusto per citare alcuni dei temi portanti. E ancora: le tecnologie abilitanti, le strategie digitali per le imprese, il sistema formativo che cambia con la digitalizzazione».

Quali saranno gli obiettivi della nuova edizione?

«Ci piacerebbe che ci fosse una minor distanza tra i cittadini, tra le differenti generazioni, tra le diverse formazioni e chi il digitale lo conosce sul serio. Vogliamo rendere inclusiva, accessibile, e trasparente la città e con lei le sue pratiche digitali».

Si possono individuare le qualità principali cha dovrebbero caratterizzare un meeting odierno o dipende dal singolo appuntamento?

«Il programma deve essere eterogeneo, per linguaggi, format e accessibilità, come accade con la Digital Week: un’offerta molto diversificata, per rispondere alle aspettative dei cittadini (e nessuno deve rimanere escluso), ma non centralizzata solo sui noti luoghi del sapere cittadino, ma presente ovunque, anche nelle zone periferiche».

Cosa vorreste aggiungere in un prossimo futuro che non è stato ancora possibile fare?

«Puntiamo a far sì che la digitalizzazione non sia solo una commodity ma un dibattito costante, senza che nulla sia dato per scontato. Le criticità sono forti, in ambito media e social soprattutto, do conseguenza, l’attenzione e il dibattito devono sempre rimanere accesi».

TIG verso la chiusura dell’anno, luci accese su?

«Uno dei focus autunnali riguarderà la PA, la digitalizzazione del Paese, come pure quella della salute. A dicembre lanceremo un progetto che guarda al quantum computing. Nel 2026, luci sulla cybersecurity, tra eventi e tavoli di lavoro, insieme alle comunità dei CISO e dei CEO. Coin l’arrivo di maggio rinnoveremo il nostro connubio con Netcomm».