Autore: Redazione
07/07/2016

Leo Messi, sponsor ancora cauti dopo condanna

Nonostante la sentenza a 21 mesi di reclusione, brand come Adidas e Gillette sembrano temporeggiare

Leo Messi, sponsor ancora cauti dopo condanna

La condanna a 21 mesi di reclusione per evasione fiscale compiuta tra il 2007 e il 2009 per un danno di 4,1 milioni di euro a carico di Lionel Messi ha sconvolto l’opinione pubblica e attirato l’attenzione della stampa. Ma cosa succederà ai rapporti con i numerosi sponsor della Pulce? Per adesso non è emerso molto ma il rischio è che possa ripetersi la storia dei casi di atleti dopati, mollati dagli sponsor come nel caso della Sharapova.   La legge spagnola, per reati inferiori ai due anni, non prevede la reclusione ma una limitazione delle libertà che può variare di grado. Il cinque volte campione d’oro si è sempre proclamato innocente, affermando di non essere a conoscenza dei fatti e di aver delegato il controllo dello stato patrimoniale al padre.  

I sostenitori di Messi

Non ci sono solo appassionati di calcio tra i fan di Messi. Il fuoriclasse argentino, infatti, ha contratti con brand di primo piano per cui ha girato pubblicità più e meno belle. Tra questi - nota The Drum - ci sono aziende come Adidas, Turkish Airlines, Huawei, Pepsi, EA Sports, Lay's e Gillette. Secondo Forbes, il brand value dell'attaccante del Barcellona nel 2014 è stato di poco superiore ai 9 milioni di euro. Al di sotto di quello dell’acerrimo rivale Cristiano Ronaldo, a oltre 12 milioni.

Adidas e Gillette temporeggiano

The Drum ha contattato tutti i brand coinvolti e raccolto le risposte arrivate, nella speranza di aggiungere altre a quelle di Gillette e Adidas. Gillette ha detto di non avere informazioni aggiuntive rispetto a quanto emerso in pubblico e quindi di non voler commentare la notizia. Adidas si è invece leggermente sbilanciata in favore di Leo, affermando di essere consapevole del verdetto ma ribadendo come il campione rimanga un testimonial globale, riservandosi ulteriori commenti quando i tempi saranno più maturi.

L’indagine di OnePulse

Sempre la testata segnala un sondaggio di OnePulse su un campione di 1.000 15-64 in Uk. Il 47% pensa che il giocatore non dovrebbe scendere in campo durante l'esecuzione della sentenza mentre il 38% la vede in modo opposto. Più interessanti le opinioni sul rapporto di collaborazione con Adidas: per i 2/3 degli intervistati il brand dovrebbe riconsiderare la sponsorship quando il 16% afferma di doverla direttamente interrompere. Al di là dei sondaggi, dall’atteggiamento dei brand si vede grande cautela: Messi è un campione, ha abbandonato la nazionale e l’anno prossimo compirà trent’anni. Un fenomeno troppo prezioso da abbandonare. Anche dopo una sentenza che molto probabilmente sarà oggetto di appello.