Autore: Redazione
09/11/2016

Mediaset: il “rosso” oltre i 116 milioni nei nove mesi, stima chiusura della raccolta 2016 tra +2,7% e +3,1%

Sui risultati del Biscione sembrano pesare lo stallo dovuto al contenzioso con Vivendi e i costi extra budget sostenuti per acquisizioni di contenuti durante il periodo di gestione ad interim

Mediaset: il “rosso” oltre i 116 milioni nei nove mesi, stima chiusura della raccolta 2016 tra +2,7% e +3,1%

Mediaset chiude il bilancio dei primi nove mesi del 2016 con un “rosso” di 116,6 milioni di euro, sul quale pesano - si legge sul comunicato diramato ieri dal broadcaster - le decisioni editoriali prese da Vivendi durante il periodo di gestione “ad interim” di Mediaset Premium. Tali decisioni avrebbero determinato l’acquisizione di contenuti lineari non previsti a budget con impatti sui costi dal terzo trimestre in avanti. Nello stesso periodo del 2015, il risultato era negativo per 36,1 milioni. Irisultati del periodo Il CdA preseduto da Fedele Confalonieri si è riunito ieri per esaminare i risultati del periodo, caratterizzati da una crescita di oltre il 6% dei ricavi netti che passano da 2.414,4 milioni di euro del 2015 pari periodo agli attuali 2.563,9 milioni di euro, per un totale di 149,5 milioni in più. Positivo anche l’andamento dell’ebitda, a quota 892,9 milioni di euro con una crescita di 21,5 milioni di euro. L’ebit si attesta a 32,7 milioni di euro rispetto agli 82,4 milioni dell’omologo precedente esercizio. In Italia l’Ebit è pari a -138,0 milioni di euro rispetto ai -48,4 milioni del pari periodo 2015. In Spagna il dato è positivo per 170,7 milioni di euro rispetto ai 131,4 milioni di euro dei primi nove mesi dello scorso esercizi. In particolare, i ricavi in Italia sono stati pari a 1.853,0 milioni di euro rispetto ai 1.741,0 milioni di euro dello stesso periodo dell’anno precedente. In Spagna i ricavi ammontano a 711,7 milioni di euro rispetto ai 674,7 milioni ottenuti nel 2015. La raccolta pubblicitaria Positivo in entrambi i Paesi l’andamento della raccolta pubblicitaria. In Spagna, dove la ripresa economica è sempre più decisa in un quadro politico stabilizzato, i ricavi pubblicitari lordi si sono attestati a 693,0 milioni di euro rispetto ai 659,2 milioni dell’esercizio precedente. In Italia, malgrado campionati Europei di Calcio e Olimpiadi trasmessi dai competitor nei mesi di luglio e agosto, i ricavi pubblicitari televisivi lordi sono cresciuti a 1.397,3 milioni di euro rispetto ai 1.362,5 milioni di euro dei primi nove mesi 2015 (+2,6%). Il direttore generale marketing e operations di Publitalia, Matteo Cardani, ha sottolineato che, per il 17° mese consecutivo su 18, in ottobre la raccolta è cresciuta del 4,1%, il che porta il trend cumulato dei dieci mesi a +2,8%. Valutando questi risultati Publitalia stima la chiusura d’anno in crescita tra il 2,7% e il 3,1%. La pay tv e la vicenda Vivendi Per quanto riguarda la pay tv, i ricavi caratteristici sono cresciuti del 12,6% a 457,4 milioni di euro, rispetto ai 406,1 milioni di euro dei primi nove mesi del 2015. A proposito del fallito accordo con Vivendi, il CdA ha esaminato gli aggiornamenti relativi al contenzioso e ha preso atto che il ricorso per il sequestro delle azioni proprie Vivendi oggetto dell’accordo è stato giudicato ammissibile dal Tribunale di Milano con prima udienza fissata il 23 novembre 2016. Resta confermato il ristoro, giudizialmente richiesto, dei danni subiti dal Gruppo Mediaset a seguito dell’inadempimento nella esecuzione dell’accordo, a cui si aggiungono gli oneri straordinari pari a 50 milioni di euro già sostenuti da Mediaset tra l’8 aprile e il 30 settembre 2016, ovviamente non previsti a budget e connessi alla stipula dell’accordo vincolante tra Mediaset e Vivendi e conseguenti al puntuale adempimento da parte di Mediaset Spa degli obblighi assunti nel predetto accordo. Il CdA di Mediaset ha ripercorso i principali eventi del 2016: sia il budget previsionale approvato dal CdA di Premium a febbraio, sia il piano pluriennale delle attività pay del Gruppo predisposto ai fini degli “Impairment test” le cui risultanze sono state approvate dal Consiglio di Mediaset nel marzo 2016. A ciò si è aggiunto l’esame dei dati economici al 30 settembre 2016. Alla fine del primo semestre si evidenziava un andamento economico in linea con il budget di periodo, mentre il terzo trimestre è stato pesantemente condizionato dal mancato rispetto del contratto vincolante firmato con Vivendi, che da metà giugno si è resa inadempiente ai propri obblighi contrattuali di autorizzazione e condivisione delle principali scelte operative con il management della società. Questo stallo manageriale e i costi sostenuti fuori budget hanno depotenziato l’intera stagione di pay tv in corso e incidono sull’andamento dei ricavi Premium: cresciuti del 16% circa nei primi sei mesi dell’anno sono poi rallentati nel terzo trimestre al +5% circa. Tuttavia, la progressiva normalizzazione seguita alla cessazione del citato stallo gestionale dovrebbe consentire (anche attraverso nuove campagne e iniziative di comunicazione in concomitanza con la fase cruciale dei gironi di Champions League e con il periodo natalizio) di supportare nella parte finale dell’esercizio il consolidamento del trend di crescita della base clienti e dei ricavi intrapreso con l’acquisto in esclusiva della Uefa Champions League. Il Consiglio ha poi preso atto che i recenti aumenti di capitale varati da Mediaset Premium Spa, già previsti in sede di budget previsionale, sono stati fino a oggi sottoscritti pro quota anche dal socio di minoranza Telefonica. La altre evidenze del periodo Per quanto riguarda le altre evidenze di bilancio, si segnala a partire dal terzo trimestre 2016 il consolidamento integrale delle società appartenenti al Gruppo RadioMediaset (ex Gruppo Finelco), consolidate con il metodo del patrimonio netto fino al 30 giugno. Il consolidamento di tali attività non ha determinato impatti significativi sui margini economici del terzo trimestre. Il contributo di queste attività sarà invece positivo a partire dal quarto trimestre del 2016. Nel secondo e terzo trimestre 2016 sono stati sostenuti oneri straordinari una tantum - derivanti dagli impegni assunti in seguito alla firma del contratto vincolante con Vivendi - pari a 50,0 milioni di euro. L’indebitamento finanziario netto è passato dagli 859,4 milioni di euro del 31 dicembre 2015 ai 1.123,2 milioni di euro del 30 settembre 2016. Sulla variazione ha inciso l’investimento per 91,4 milioni di euro effettuato nel primo trimestre dell’esercizio per l’incremento della quota di controllo in Mediaset España attraverso il completamento del piano di riacquisto di azioni proprie effettuato dalla società. A cui si aggiungono gli impatti finanziari pari a 75,3 milioni di euro per il completamento dell’acquisizione del Gruppo RadioMediaset (ex Gruppo Finelco) e al suo consolidamento integrale dal 1 luglio, oltre agli investimenti pari a 27,3 milioni di euro connessi all’attività M&A del Gruppo EI Towers. Si segnalano, inoltre, le uscite per complessivi 106,1 milioni di euro connesse alla distribuzione di dividendi da parte di Mediaset S.p.A e Mediaset España, oltre ai citati oneri una tantum per l’esecuzione del contratto Vivendi. La generazione di cassa caratteristica delle attività in Italia e Spagna è risultata complessivamente pari a 69,3 milioni di euro. Gli ascolti Per quanto riguarda gli ascolti si segnala nel periodo la leadership di Mediaset sul target commerciale in Italia e in Spagna. In Italia, Mediaset è leader sul pubblico 15-64 anni con il 33,0% di share nelle 24 ore con Canale 5 rete italiana più vista nell’intera giornata (15,7%). In Spagna, le reti televisive Mediaset España mantengono la leadership assoluta nelle 24 ore con il 30,5% di share. Telecinco si conferma rete spagnola più vista sia nel totale giornata (14,7%) sia in prima serata (15,8%).