YouTube pensa sempre all’e-commerce, sperimentazione in fase avanzata
La piattaforma dovrebbe esordire con l’obiettivo di collegare tramite tag i prodotti all’interno dei video con gli store online dei brand. Sarà un successo?

Dopo Facebook, con il suo Marketplace da oltre 800mila frequentatori, Instagram, con l’opzione Reels, e TikTok, in alleanza con Shopify, ora sembra toccare a YouTube. La piattaforma video che fa capo, insieme a Google, alla holding Alphabet, pare faccia sul serio e si prepara a diventare marketplace. L’obiettivo è quello già espresso qualche tempo fa, anche se non in forma ufficiale, ovvero introdurre la possibilità di collegare tramite tag i prodotti all’interno dei video con gli store online dei brand. Il progetto, di cui si era parlato all’inizio dell’autunno, rimane ancora nella fase sperimentale, ma c’è un elemento nuovo a confermare sia l’avanzamento delle operazioni sia la reale volontà di YouTube di entrare nel competitivo mondo dell’e-commerce. Proprio da parte di YouTube viene già consigliato ai content creator di taggare e monitorare i prodotti presenti nei loro video, da connettere, poi, con gli strumenti di analisi e di acquisto già sviluppati e resi operativi dal sistema Google.
Destinazione shopping
La scelta di Google di potenziare YouTube come destinazione per lo shopping è arrivata sull’onda dell’esplosione dell'e-commerce che, ovunque nel mondo, è ormai al centro della scena, con gli acquisti online in costante ascesa. La pandemia, come rilevato da più parti, ha accelerato la transizione verso i marketplace digitali, ma la tendenza a favore dell'e-commerce era iniziata, in realtà, molto prima della sciagurata invasione del Covid-19. In effetti, secondo il sondaggio Nielsen Global Covid-19, nell’area Asia Pacifico, ad esempio, due consumatori su cinque hanno utilizzato gli acquisti online più spesso rispetto a prima dell'epidemia. E quasi il 70% dei consumatori del sud-est asiatico ha dichiarato di voler sperimentare acquisti digitali entro la fine del 2020. Da una parte, dunque, ci sono le statistiche favorevoli, dall’altra, invece, le difficoltà che sarebbero congiunte alla manovra avviata da Google. Una prima valutazione negativa da parte degli osservatori sarebbe legata alla tempistica. Quella del colosso statunitense viene giudicata, ovviamente, una mossa corretta, ma forse troppo ritardataria in un contesto ormai troppo affollato. Così, l'aggiunta di tag di prodotto potrebbe essere una buona decisione, anche valutando che la recente scelta di Instagram di inserirsi nella contesa ha ottenuto un buon riscontro iniziale, ma ci sarebbero troppi consumatori abituati ad acquistare prodotti nei loro consueti luoghi di e-commerce, a partire da Amazon sul fronte occidentale, fidandosi, in particolare, delle recensioni offerte dalla piattaforma fondata da Jeff Bezos, oppure Alibaba, in terreno orientale, spinti dalla preferenza di acquisto direttamente dai produttori.
Il ruolo degli influencer
Secondo uno studio di Bazaarvoice - società tecnologica fondata negli Usa nel 2005, con sede centrale ad Austin, nel Texas e guidata dal Ceo Keith Nealon, fornitrice di software per consente a marchi e rivenditori di raccogliere e visualizzare diversi tipi di contenuti autentici generati dagli utenti sui loro siti web di e-commerce - il 47% dei clienti si dice stanco di contenuti di influencer che sembrano non autentici, mentre il 62% crede il consiglio degli influencer sia recepito solo da fette di pubblico particolarmente impressionabili e, comunque, in diminuzione. Creazione di fiducia con i consumatori, credibilità, gestione della catena di approvvigionamento. Sono anche questi gli ulteriori elementi di difficoltà che YouTube potrebbe trovare sulla sua strada, la cui costruzione richiede tempo.

Keith Nealon, CEO di Bazaarvoice
I punti a favore
Però, ci sono anche i punti a favore di YouTube, a partire da un dato: lo shopping è sempre stata un'esperienza che coinvolge i cinque sensi dei consumatori e la piattaforma ha un vantaggio rispetto agli altri grandi protagonisti del panorama e-commerce, potendo sfruttare l’enorme popolarità, forza di persuasione e stimolo all’engagement dei video pubblicati. Mentre le piattaforme di e-commerce, di solito, interagiscono solo con la vista dei consumatori, attraverso immagini, testi e recensioni, YouTube è in grado di fornire un'esperienza molto più coinvolgente proprio grazie ai video. Per esempio, invece di leggere una recensione di tre pagine su un determinato prodotto, i consumatori possono informarsi molto più velocemente guardando un video anche brevissimo, da cinque a dieci secondi. Poi, un ulteriore elemento di valutazione, su cui i tecnici di YouTube starebbero lavorando a fondo, riguarda la necessità di aggiornare l’interfaccia e l'esperienza utente (UI/UX) per consentire un'esperienza di acquisto fluida, che permetta di consultare rapidamente l'elenco dei prodotti e cercare quelli che si desiderano con estrema semplicità.
Esperienza nativa
In ogni caso, la scelta di YouTube intende basarsi sul comportamento del cliente esistente, con l'ulteriore vantaggio di mantenere nativa la sua esperienza. Anche il consumo generale di video è in aumento a livello internazionale e il formato audiovisivo garantito dalla YouTube si può dire faccia già parte del percorso di acquisto di molti acquirenti, con la possibilità concreta di un prolungamento verso l’atto finale, valutato come una progressione naturale. Facendo molta attenzione all'indipendenza delle opinioni legate allo shopping hub e tenendo conto che i produttori di contenuti video affidabili generalmente proteggono con estrema cura la loro reputazione e credibilità.
Novità per YouTube Music sul fronte Andoird Auto
Novità resa operativa per YouTube Music, il servizio di punta dell’offerta di Google per quanto riguarda lo streaming musicale, chiamato da tempo a sostituire Google Play Music. Negli ultimi mesi il team di sviluppatori del colosso californiano di Mountain View si è impegnato molto per migliorare il servizio ed anche su Android Auto sono state introdotte delle correzioni che permettono, così, agli utenti di usufruire di un’esperienza più piacevole. Dunque, l’app YouTube Music su Android Auto ora è in grado di riprodurre i brani caricati indipendentemente dal pagamento di un abbonamento premium e anche gli utenti gratuiti possono sfogliare la loro libreria di musica caricata e utilizzare i comandi vocali dell’assistente per avviare la riproduzione dei brani. Fino a questo momento, l’intera app era praticamente inaccessibile a chi non avesse sottoscritto un abbonamento a YouTube Music Premium.