Autore: Redazione
17/10/2016

Video, alcune riflessioni in vista dello Iab Seminar in programma domani al MiCo

Il settore traina la crescita degli investimenti pubblicitari ed è ormai sempre più mobile. E, oggi, la sfida più grande si chiama creatività

Video, alcune riflessioni in vista dello Iab Seminar in programma domani al MiCo

Per l’intera industry pubblicitaria la parola dell’anno è, senza dubbio, “Video”. Una vera e propria mania che è entrata prepotentemente negli smartphone, dopo essersi affermata, sempre con grande fortuna, sui più grandi schermi dei PC. Aiutata dall’avanzata dei social, questa moda non accenna a fermarsi e sta guadagnando il favore degli investitori pubblicitari che sempre più spesso veicolano i propri budget digitali per sviluppare operazioni video. Un ritorno alla creatività, soprattutto laddove occorre ragionare su grandezze più piccole, vale a dire quelle dei nostri inseparabili cellulari. Nel rapporto tra video e mobile, poi, il 2016 rappresenta un anno spartiacque: secondo Zenith, infatti, a livello globale la fruizione dei filmati avverrà principalmente tramite dispositivi mobili (smartphone e tablet), con quasi 20 minuti al giorno, rispetto ai 16 attraverso dispositivi fissi (sia computer fissi, sia smart TV). Una forbice che è destinata ad allargarsi negli anni grazie alla diffusione di cellulari dotati di display più grandi e a infrastrutture di connettività più sofisticate.
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Antonella La Carpia

Gli investimenti nel nostro Paese

  Spostando l’attenzione al nostro Paese e al mercato pubblicitario, il Politecnico di Milano non ha dubbi: è il video a trainare lo sviluppo della spesa sui canali digitali. Con una stima di crescita del 34% a quasi 500 milioni per quest’anno, il settore è uno dei più importanti in termini di budget, anche se non è ancora in grado di scalfire la leadership della search. Se poi si scende nel dettaglio, riferendoci però ai soli dati disponibili relativi all’anno scorso, si scopre come la fisionomia degli investimenti in video advertising online sia caratterizzata da uno sbilanciamento verso gli Over The Top, una tendenza comune a tutto il mercato. Nel 2015, infatti, la raccolta video è stata pari a 364 milioni di euro. Come spiega il PoliMi, questo dato è la somma di due componenti: da un lato, la raccolta derivante da YouTube e dai social network, che nel 2015 vale circa i due terzi del totale video e cresce del 40% circa; dall’altro lato, la raccolta sui siti degli editori italiani e sui portali verticali, che vale un terzo del totale ed è complessivamente stabile in valore assoluto. Altri temi, al centro dello Iab Seminar Video, saranno il programmatic e soprattutto la creatività. Una creatività che evolve e rappresenta la base di un innovativo storytelling, che apre relazioni inedite, ingaggianti e durevoli tra utenti e consumatori, in un contesto di crescente complessità.  

Protagonista d’eccezione: la creatività

  Come ha recentemente affermato il consigliere Iab, Antonella La Carpia, a DailyNet «Quest’anno i temi guida dell’evento dedicato al video sono essenzialmente tre: le dinamiche di distribuzione cross screen, lo storytelling e la creatività». E proprio in riferimento alla creatività, nel contesto attuale si presenta come un fattore fondamentale per la riuscita e il successo di una comunicazione video online. Sono finiti i tempi in cui il ritornello “Content s king, Distribution is queen” dominava il mercato, oggi le prospettive si sono evolute, sono diverse. Le prime realtà che dovrebbero cogliere questo messaggio sono le agenzie che, partendo da questa base, saranno in grado di dar vita a comunicazioni di qualità, creando di conseguenza maggiore engagement e offrendo un’opportunità di sviluppo per le strategie di marketing dei brand. Non a caso nel Seminar di domani sarà questo il fil rouge dell’intera giornata, senza comunque tralasciare altri aspetti altrettanto importanti del comparto video, come le dinamiche di distribuzione. L’obiettivo, dunque, sarà sviluppare il concetto di video a 360 gradi.