Tutte le potenzialità dell’Al all’interno di un ecosistema di privacy by design: la soluzione di Weagle
Il motore di ricerca avanzato e completamente dedicato all’ambito B2B presenta una nuova integrazione con ChatGPT, ce lo racconta il titolare e fondatore Lorenzo Cerrone
Lorenzo Cerrone
La modernità non ammette pause, benché le riflessioni sul futuro prossimo venturo siano, giustamente, all’ordine del giorno. Tra opportunità, possibilità e vantaggi, spuntano sempre i dubbi che, neanche tanto di rado, si trasformano in timori, quando non in vere e proprie paure; da lì, il passo verso la demonizzazione è decisamente breve e le leggende si alimentano, soprattutto se il tutto avviene in un’epoca votata a una comunicazione iper sociale. E così, torna di moda la letteratura fantascientifica dai risvolti apocalittici e la corsa agli “armamenti” in difesa delle conquiste sin lì raggiunte si palesa in forma parossistica. Sembra ieri, e di fatto lo è, quando il Garante della Privacy bloccava i primi tentativi seri dell’AI di farsi largo nei meandri delle nostre vite con l’ausilio del famigerato ChatGPT; chi lo comanda? Farà tabula rasa della mente umana? Quanti rischi siamo disposti a prenderci in tema di sicurezza e privacy? Domande non nuove, solo attualizzate rispetto a quello che era già accaduto ai tempi dell’ingresso della e nella Rete. Ma ecco che, al principio dell’ennesima estate torrida, si manifesta la prima soluzione al problema targata Weagle, motore di ricerca avanzato e completamente dedicato all’ambito B2B e quindi riservato ad aziende e professionisti che, tra le varie peculiarità, restituisce il pieno controllo dei dati personali. L’azienda ha recentemente lanciato una nuova integrazione con ChatGPT: all’interno dell’ecosistema Weagle si potranno sfruttare le funzionalità dell’intelligenza artificiale mantenendo la sicurezza dei dati. Come funziona? Lo chiediamo direttamente al titolare, nonché inventore di Weagle, Lorenzo Cerrone.
In cosa consiste la nuova offerta?
«La nostra è una delle prime aziende presenti in Italia a offrire la possibilità di sfruttare tutte le potenzialità dell’Al all’interno di un ecosistema di privacy by design: i dati e le richieste inviate all’intelligenza artificiale saranno protette e non verranno date in pasto agli algoritmi, evitando così data breach e rivendita di dati aziendali».
Qual è la differenza rispetto ai possibili concorrenti?
«Sta tutta nell’approccio che abbiamo nei confronti dell’AI, lo stesso che abbiamo dimostrato nei confronti dei motori di ricerca. In sostanza, l’obiettivo è offrire strumenti adeguati affinché le aziende possano navigare in Rete in modo sicuro.
Come funziona?
«Si entra in un ecosistema in cui la navigazione tra motori e AI avviene attraverso strumenti di sicurezza che bloccano i dati sensibili che vengono generati sulle piattaforme delle big tech, rendendo così l’azienda sicura su data breach, selling, profilazione e targetizzazione. Abbiamo integrato ChatGpt in maniera customizzata all’interno dell’ecosistema privacy Weagle, ecco perché sarà possibile sfruttare l’AI in maniera protetta; mascheriamo tutti i dati che le aziende generano all’interno di Weagle; di fatto, abbiamo creato un vero e proprio sistema di sicurezza».
Come possono accedere al servizio le aziende?
«Accedendo a https://www.weagle.enterprises/ le aziende possono scegliere il loro pacchetto e in pochi semplici click sfruttare tutte le potenzialità che l’ecosistema Weagle offre in ambito privacy durante la navigazione web».