È arrivata la risposta di Big G allo statement of objections di Bruxelles sul sistema operativo dopo quelli relativi a Google Shopping e AdSense for Search
Dopo la replica agli statement of objections dell’Unione europea relativi a Google Shopping e AdSense for Search, la società di Mountain View risponde anche alla causa su Android, accusato da Bruxelles di occupare una posizione dominante sul mercato. Con un giorno d’anticipo rispetto ai termini fissati, dunque, Big G afferma che il sistema operativo, installato su circa il 90% degli smartphone a livello globale, “non ha danneggiato la concorrenza, al contrario l’ha accresciuta”.
A scriverlo è un blogpost di Kent Walker, senior vice president & general counsel di Google. “Nell’aprile scorso, la Commissione europea ci ha inviato uno statement of objections che sollevava preoccupazioni su come gestiamo la compatibilità di Android e distribuiamo le nostre app. La risposta che abbiamo depositato oggi mostra come l’ecosistema Android bilanci attentamente gli interessi di utenti, sviluppatori, produttori di hardware e operatori di reti mobili”, ha spiegato. Per Google, la Commissione non considera la competizione con Apple, che opera attraverso iOS.
Kent Walker
La pre-installazione delle app Google su Android
A finire nel mirino delle autorità di Bruxelles era stata la anche pre-installazione di app targate Google su telefoni Android, grazie anche ad accordi con produttori come Samsung e Huawei. Per Walker non è così: “Nessun produttore è obbligato a pre-installare alcuna app di Google su un telefono Android, ma offriamo ai produttori una suite di app in modo che quando acquistate un nuovo telefono possiate accedere a un insieme già noto di servizi di base. I concorrenti di Android, come l’iPhone di Apple o il Windows Phone di Microsoft, non solo fanno lo stesso, ma consentono anche una possibilità di scelta di gran lunga inferiore sulle app di cui sono dotati i loro telefoni”.
“Infine - prosegue Big G -, rendere disponibili prodotti come la app di Ricerca Google insieme a Google Play ci permette di offrire l’intera suite gratuitamente invece che, ad esempio, addebitare costi iniziali di licenza. Questa distribuzione gratuita è una soluzione efficiente per tutti: abbassa i prezzi per i produttori di telefoni e per i consumatori, permettendoci allo stesso tempo di sostenere gli ingenti investimenti che facciamo in Android e Play”. Un’ultima preoccupazione è legata alla frammentazione dell’ecosistema mobile.
Ora la palla passa all’Ue
Adesso l’Ue valuterà le motivazioni di Google anche se il commissario per la concorrenza Margrethe Vestager è sempre stata molto dura nei confronti di Big G. Secondo indiscrezioni rivelate da Reuters, Bruxelles potrebbe multare in modo importante Google sul caso Android. In ogni caso la parola fine a questa storia potrebbe essere lontana e Golgle si dice pronta a continuare il dialogo.
Sei interessato alle nostre iniziative editoriali? Contattaci, potrai anche richiedere l’invio per 1 mese in promozione gratuita delle nostre pubblicazioni. I dati che ci fornirai non verranno commercializzati in alcun modo, ma conservati nel database ad uso esclusivo interno all'azienda.