Autore: Redazione
29/05/2017

Rai: Antonio Campo Dall’Orto si dimette, ma prima ci sarà l’approvazione dei palinsesti autunnali

Il d.g. ha rassegnato il suo mandato venerdì nelle mani del ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan. Il presidente di UPA, Lorenzo Sassoli de Bianchi, si è dichiarato “dispiaciuto”

Rai: Antonio Campo Dall’Orto si dimette, ma prima ci sarà l’approvazione dei palinsesti autunnali

Antonio Campo Dall’Orto, dopo la bocciatura del suo “piano news” di lunedì scorso da parte del CdA dell’azienda radiotelevisiva (con il voto contrario anche della presidente Monica Maggioni), ha rimesso venerdì il suo mandato di direttore generale della Rai, in occasione dell’atteso incontro con Pier Carlo Padoan, ministro dell’Economia e delle Finanze, “azionista” di controllo del Gruppo televisivo pubblico. Il ministro “ha preso atto” della decisione, che potrebbe diventare operativa entro pochi giorni. Il ministero non può entrare nella gestione diretta della Rai perché lo vietano le sentenze della Corte Costituzionale a tutela del pluralismo. Ma non può neanche ignorare lo stato di paralisi in cui versa la Rai stessa e, altrettanto rapidamente, dovrebbe quindi prendere a sua volta una decisione.

Campo Dall’Orto potrebbe così completare alcune pendenze, come il provvedimento che permetterebbe di derogare al tetto dei 240 mila euro annui lordi per il pagamento degli artisti di una ampia serie di programmi, decisione che va presa entro il 2 giugno, e  la definizione dei palinsesti 2017-2018, che verranno presentati il 28 giugno a Milano e il 4 luglio, a Roma. “Sono molto dispiaciuto che Campo dall’Orto lasci la direzione generale della Rai - ha dichiarato Lorenzo Sassoli de Bianchi, presidente di Upa -: ha fatto un ottimo lavoro, migliorando la qualità dei programmi, promuovendo il digitale e facendo crescere gli investimenti pubblicitari”. “Campo Dall’Orto – hanno dichiarato la Federazione Nazionale della Stampa e l’Usigrai - non è l’unico responsabile del fallimento di questi due anni di mandato. Pertanto, dopo le sue dimissioni, dovrebbero arrivare anche quelle della presidente e del CdA. Auspichiamo ora che l’azionista agisca con rapidità per restituire con urgenza alla Rai una guida autorevole, sicura e stabile, in grado di assicurare presto la necessaria riforma editoriale”.