Autore: Redazione
24/06/2022

PwC: in Italia il mercato Entertainment&Media nel 2021 vale 41 miliardi di dollari, salirà a 50 miliardi nel 2026

Mentre la tv a pagamento registra una contrazione, le piattaforme in streaming crescono a ritmi molto veloci; tra quattro anni la raccolta pubblicitaria televisiva raggiungerà i 4 miliardi

PwC: in Italia il mercato Entertainment&Media nel 2021 vale 41 miliardi di dollari, salirà a 50 miliardi nel 2026

Se il mercato globale dell’entertainment e del media registra andamenti complessivi in forte crescita, ovvero del 10,4% nel 2021 rispetto al 2020, passando da 2,12 trilioni di dollari a 2,34 trilioni di dollari, in Italia i ricavi del settore, sempre l’anno scorso, si sono attestati a quasi 41 miliardi di dollari, in crescita dell’11,6%. Il trend positivo proseguirà fino al 2026, quando i ricavi totali sfioreranno i 50 miliardi. Secondo il Global Entertainment & Media Outlook 2022-2026 di PwC (vedi DailyMedia di ieri per i dati mondo, ndr), la tv in abbonamento in Italia ha subìto un forte ridimensionamento a causa dell’ingresso delle piattaforme streaming over the top che si sono accaparrate ampie fette di mercato. La penetrazione della pay tv è scesa al 16,4% nel 2021 a 4,3 milioni di famiglie abbonate. I ricavi nel 2021 ammontano a 5,2 miliardi contro i 5,6 circa del 2020, e nel 2026 scenderanno a meno di 5 miliardi. Dopo un rallentamento nei tre anni successivi, dal 2025 la crisi di questo settore riprenderà vigore e nel 2026 si registrerà un calo 2,3% a 3,8 milioni di abbonamenti, di cui il satellite controllerà il 76,2%, e l’IPTV a quota 20,0%. I ricavi da abbonamenti sono diminuiti del 10,5% nel 2021 e diminuiranno del 5,2% nel 2022, raggiungendo i 2,8 miliardi. La contrazione CAGR si attesta all’1,6% fino a raggiungere i 2,7 miliardi nel 2026. Il canone tv Rai resta cruciale con una quota del 41,1% dei ricavi tv totali nel 2021, che salirà al 43,5% nel 2026. Per quanto riguarda Sky, la capogruppo Comcast ha comunicato un dato complessivo Europa 2021 di 23 milioni, in calo dell’1% sul 2020, a causa soprattutto della perdita dei diritti del calcio della Serie A a favore di DAZN.

Gli OTT

Gli OTT invece sono protagonisti di una crescita vertiginosa: nel 2020 hanno aumentato i ricavi del 44,7% a 923 milioni di dollari, nel 2021 si sono attestati a 1,3 miliardi (+36%); nel 2026 supereranno i 2 miliardi, con un tasso CAGR del 10,3%. Il VOD transazionale ha raggiunto il suo picco e diminuirà a un CAGR del -2,4%, lasciando che i servizi di abbonamento rappresentino il 93,3% dei ricavi totali del mercato OTT nel 2026. Sky Italia sfrutta i suoi diritti attraverso la piattaforma Now; per il 2022 non arriva HBO Max ma in futuro Sky potrebbe perdere l'accesso alla sua offerta di intrattenimento premium. Netflix continua a investire nella programmazione originale locale, DAZN si è accaparrata i diritti del calcio per 2,5 miliardi di euro. Mediaset ha deciso di fondere i suoi servizi Mediaset Play e Infinity per creare Infinity+ concentrata sullo sport con i diritti UEFA Champions League.

Ricavi adv tv

La raccolta tv ha subito un calo del 9,4%. Il ritorno alla crescita economica nel 2021 sostiene l'espansione degli introiti pubblicitari televisivi a un CAGR dell'1,3%, fino a 4 miliardi di dollari nel 2026. Nonostante la forte crescita della pubblicità televisiva online, i canali terrestri rappresenteranno ancora l'84,2% della spesa adv tv totale nel 2026. Mediaset ha dichiarato il 40,3% del mercato pubblicitario nel 2020, ma con un calo dei ricavi pubblicitari totali del 10,5% a 1,7 miliardi di euro (2 miliardi di dollari), rispetto agli 1,9 miliardi di euro (2,3 miliardi di dollari) del 2019. L'emittente pubblica Rai ha registrato un aumento delle finanze nel 2019 grazie a una più efficace riscossione del canone, ma a causa della pandemia i ricavi sono diminuiti del 7%.

La stampa

Tra il 2021 e il 2026, l'Italia vedrà i ricavi totali dei giornali diminuire con un CAGR del -2,5%, passando da 1,6 miliardi di dollari a 1,4 miliardi, contro una media mondiale che registra un CAGR del -2,1%. I ricavi digitali totali, pubblicità e diffusione insieme, aumenteranno a un CAGR del 2,8%, inferiore alla media dell'Europa occidentale del 5,1%, fino a raggiungere i 307 milioni nel 2026. I ricavi da diffusione digitale aumenteranno con un CAGR del 2,6%, raggiungendo i 151 milioni, mentre i ricavi da pubblicità digitale aumenteranno a un CAGR del 3,1%, raggiungendo i 156 milioni di dollari. Tuttavia, il calo del mercato pubblicitario della carta stampata (-5,1% CAGR) a 359 milioni, significa che entro il 2026 la pubblicità digitale rappresenterà più del 30% della pubblicità totale.

Adv digitale

Nel 2021, il fatturato totale della pubblicità su internet in Italia è stato di 6 miliardi di dollari e si prevede che aumenterà a un tasso CAGR del 6,7% per raggiungere gli 8,3 miliardi di dollari entro il 2026. Il mercato ha subito un rallentamento del 3,7% su base annua nel 2020 a causa della pandemia COVID-19, ma si è ripreso nel 2021, con una crescita del 46,4% su base annua. Nel 2021 in Italia c’erano oltre 18 milioni di famiglie con banda larga fissa, con un tasso di penetrazione del 71,7%. Si prevede che il totale delle famiglie con banda larga fissa aumenterà a un tasso CAGR del 3,2% nel periodo di previsione, con la conseguente crescita del potenziale pubblicitario. Nel frattempo, il numero di abbonati a internet mobile raggiungerà quasi 52 milioni nel 2021, con un tasso di penetrazione dell'86,3%.