Autore: Redazione
27/09/2017

Mediaset: ricavi in calo ma con un utile positivo per 74,8 milioni e raccolta in crescita del 2,2% nel primo semestre

Il Gruppo di cui sono a.d. Pier Silvio Berlusconi e presidente Fedele Confalonieri ha approvato ieri i risultati del periodo gennaio-giugno: bene anche l’ebit. Sulle entrate da advertising dei prossimi mesi e fino alla fine dell’anno si prevede una conferma della tendenza positiva

Mediaset: ricavi in calo ma con un utile positivo per 74,8 milioni e raccolta in crescita del 2,2% nel primo semestre

Ricavi in calo ma risultato netto in piena ripresa per Mediaset nel primo semestre 2017, come emerge dai dati d’esercizio approvati ieri dal CdA di cui sono presidente Fedele Confalonieri e a.d. Pier Silvio Berlusconi. Cresce la raccolta pubblicitaria in Italia, con un incremento del 2,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Complessivamente, i ricavi del Gruppo televisivo di Cologno Monzese si attestano a quota 1.845,7 milioni di euro, in calo dell’1,3% rispetto ai 1.870,6 dello stesso periodo nel 2016. Il risultato netto è invece positivo per 74,8 milioni a fronte di un “rosso” di 28,2 milioni del primo semestre dell’anno scorso, e anche l’ebit di Gruppo passa a 212,8 milioni contro i 96,1 dell’anno precedente.

Dati economici e adv Italia

In Italia, i ricavi si attestano a quota 1.337,8 milioni di euro rispetto ai 1.349,7 (-0,9%) del 2016, che beneficiava di incassi cinematografici particolarmente elevati. Bene la raccolta pubblicitaria, a quota 1.076,8 milioni di euro, +2,2% sul primo semestre 2016, che aveva registrato ricavi per 1.053,4 milioni. Successivamente, ha segnalato ieri in conference call il d.g. Marketing & Ad Operations di Publitalia Matteo Cardani, « luglio e agosto sono stati negativi per il mercato nel suo complesso, che ha sofferto la mancanza di eventi importanti come i Mondiali e le Olimpiadi, ma noi ci siamo consolidati. Settembre si mostra in linea, con una lieve positività rispetto all’anno scorso su tutti i nostri media, e migliore nella seconda metà rispetto alla prima. Abbiamo perciò una visione positiva per l’ultima parte dell’anno». Mediaset prevede quindi che nell’ultimo trimestre sia in Italia sia in Spagna l’andamento della raccolta dovrebbe confermare il trend positivo e di conseguenza influire sul conseguimento della positività anche a livello di risultato operativo e risultato netto.

Gli ascolti delle reti

Per quanto riguarda gli ascolti, nei primi 6 mesi dell’anno, le reti Mediaset confermano la propria leadership sul target commerciale 15-64 con il 34,0% di share nel day time e il 33,7% nelle 24 ore. Canale 5 è la rete italiana più vista nel citato target in tutte le fasce orarie con il picco d’ascolto in day time (16,8%). Grazie alla programmazione in arrivo e all’attivazione del Canale 20, acquistato dalla TBS a fine giugno, Mediaset si attende di consolidare e accrescere la propria audience complessiva nei prossimi mesi (vedere anche articolo a pag. 11, ndr). Per quanto riguarda invece la pay tv, si registra un calo del 2,8% dei ricavi, che passano da 308,5 milioni di euro nel primo semestre 2016 a 299,7 nel 2017.

Dati finanziari Italia

I costi operativi calano del 4,7%, da 1.156,4 milioni di euro a 1.101,4, in coerenza e addirittura in anticipo rispetto al piano Mediaset 2020 presentato al mercato nel gennaio 2017. In Italia calano dell’8,5%, con costi complessivi pari a 1.284,3 milioni di euro rispetto ai 1.403,8 del 2016. l’ebit è pari a 53,5 milioni rispetto ai -54,1 del 2016. L’indebitamento finanziario netto è passato dai 1.162,4 milioni di euro del 31dicembre 2016 ai 1.241,2 del 30 giugno 2017, con una generazione di cassa caratteristica (199,4 milioni di euro) migliore rispetto ai 152,8 del primo semestre 2016. Nel periodo sono stati sostenuti, sia in Italia, sia in Spagna, investimenti per acquisizioni e partecipazioni pari a 54,6 milioni di euro oltre a piani di buy back (53,0 milioni) e distribuzione dividendi (175,6 milioni di euro).

Risultati Spagna

Nei primi 6 mesi del 2017, in Spagna, i ricavi raggiungono 508,5 milioni di euro rispetto ai 521,6 del 2016. La raccolta pubblicitaria televisiva lorda è a quota 501 milioni di euro rispetto ai 508 dell’esercizio precedente. I costi totali sono calati del 6% passando da 371,4 milioni di euro a 349,3. L’ebit cresce a 159,2 milioni di euro rispetto ai 150,1 del precedente esercizio. Gli ascolti delle reti Mediaset España mantengono la leadership assoluta nelle 24 ore con il 30,7% di share. Telecinco si conferma rete spagnola più vista nel totale giornata con il 13,8%.

Eventi successivi a giugno

Il 25 luglio 2017 Publitalia 80 e Publiespana Sa hanno costituito la joint venture AdTech Ventures Spa, che parteciperà con il 33,3% alla start up European Broadcaster Exchange (Ebx), di cui faranno parte con quote analoghe anche Tf1 (Francia) e ProsiebenSat1 (Germania). Obiettivo dell’alleanza internazionale è l’offerta al mercato di campagne pubblicitarie video paneuropee di alta qualità capaci di raggiungere un bacino di 250 milioni di persone. L’attività della nuova società, che avrà sede a Londra, riguarderà principalmente campagne programmatic con gestione digitale automatizzata. Il 31 luglio 2017, RadioMediaset Spa ha acquisito le società RadioSubasio e RadioAut, che controllano l’emittente Radio Subasio, leader per copertura e ascolti nel Centro Italia, area geografica perfettamente complementare alle esistenti attività radiofoniche del Gruppo Mediaset, che comprendono Radio 105, Virgin Radio, R101 e la partnership con Radio Montecarlo.

Recentemente, Mediaset ha fatto un’offerta per i Mondiali 2018 in Russia e Qatar: «Siamo nel mercato - ha aggiunto il cfo Marco Giordani - e valutiamo ogni opportunità di investimento che possa migliorare la performance finanziaria. In questo caso abbiamo fatto un’offerta razionale». Stessa razionalità e senso opportunistico sono gli atteggiamenti che Mediaset terrà in occasione della prossima asta per i diritti della Serie A, sebbene Mediaset Premium abbia comunque un piano industriale senza calcio. Per quanto riguarda, invece, la vicenda Vivendi, Giordani ha confermato di aver solo letto nei giornali in merito alla partecipazione alla joint venture che potrebbe essere varata nel settore media da Tim e Canal+, rispetto alla quale «non abbiamo ricevuto alcuna offerta». Inoltre, con i francesi non c’è stato alcun incontro in merito alla causa relativa all’accordo per l’acquisizione di Premium.