Autore: Redazione
27/06/2017

Google, stop all’utilizzo dei dati ricavati dai messaggi di Gmail per scopo pubblicitario

La società continuerà a vendere advertising sul suo gioiellino, ormai utilizzato da 1,2 miliardi di persone al mese, ma allineando la modalità di personalizzazione a quella degli altri prodotti

Google, stop all’utilizzo dei dati ricavati dai messaggi di Gmail per scopo pubblicitario

Google ha annunciato che non utilizzerà più i dati ricavati dai messaggi di posta elettronica del servizio proprietario Gmail per scopi pubblicitari. Finora il colosso americano ha “analizzato” le email degli utenti della versione free di Gmail - solo per macro-aree - per migliorare la targettizzazione dei messaggi promozionali. A ufficializzare la novità è stata Diane Greene, svp di Google Cloud: “Questa decisione - ha spiegato - allinea gli ads su Gmail al modo in cui personalizziamo i messaggi per tutti gli altri nostri prodotti”. L’advertising sarà dunque erogata a partire dalle informazioni comunicate degli user, i quali possono modificarle e decidere perfino di disabilitare il targeting. Tutto ciò non significa che Google smetterà di vendere pubblicità sul suo gioiellino, usato da 1,2 miliardi di persone al mese. Secondo vari report, la società sfrutterà i dati ricavati da YouTube e dal motore di ricerca. L'ultima volta che Google ha dato numeri riguardo al servizio è stato a inizio dell'anno scorso quando Gmail toccò il traguardo del miliardo di utenti. Da Mountain View tengono a precisare che G Suite, cui fanno capo Gmail, Docs, Drive e Calendar, rimarrà ad-free nella versione business. Sono ormai tre milioni le aziende che pagano per disporre della soluzione di Big G, in un’arena in cui si compete con mostri sacri quali Microsoft Office. Questo cambio di marcia ha scatenato le reazioni dei media americani, alcuni dei quali sono arrivati a dire che ormai Google ha tutti i dati di cui necessita riguardo i consumatori. E che quindi può permettersi di interrompere l'attività di "mining".