Autore: Redazione
16/03/2022

L’In-store visit ha un nuovo nome: Ask Locala

Dall’esperienza decennale di S4M giunge un rebranding studiato per rappresentarne meglio la suite completa di soluzioni pubblicitarie e di misurazione e cementarne il focus sul sostegno alle imprese “location-based”. Ne abbiamo parlato con il Country Manager Italy Benvenuto Alfieri

L’In-store visit ha un nuovo nome: Ask Locala

Benvenuto Alfieri

C’era una volta S4M, società creatrice dell’omonima piattaforma drive-to-store per imprese di vendita al dettaglio, ristoranti e concessionarie auto di primo livello, leader nel settore. Poi, con l’arrivo contrastato del 2022, ecco giungere anche l’annuncio di un cambio di nome, anche detto rebranding. E dunque, no more S4M, benvenuto Ask Locala (asklocala.com). Ma, come si suol dire, per conoscere il presente occorre essere bene consapevoli delle radici. E allora, un riassunto delle puntate precedenti non fa mai male, tutt’altro. La società era stata fondata dieci anni fa con la mission di promuovere la crescita delle imprese “location-based” utilizzando la pubblicità mobile. Sin dal 2011, la tecnologia di S4M si è evoluta costantemente utilizzando algoritmi di machine learning per apprendere dagli spostamenti dei consumatori e dalle loro risposte a decine di migliaia di campagne. Questo approccio, decisamente unico, nonché completamente automatizzato ha permesso lo sviluppo di una piattaforma che ha prodotto risultati rimarchevoli sul fronte delle campagne iper localizzate, ma anche su quello delle funzioni di misurazione granulare. La società ha anche messo a frutto la scalabilità del suo business a livello mondiale e ora opera in oltre dieci Paesi e attua campagne in ulteriori dozzine in più.

Il cambio di passo

Le cose quindi procedevano, tenendo conto anche delle note situazioni contingenti. E allora, si chiederanno i più curiosi, perché questo cambio di passo, di immagine, di nome, di abito? Un prima, succinta risposta presenta il rebranding come l’occasione di rappresentare meglio la suite completa di soluzioni pubblicitarie e di misurazione e cementare il focus sul sostegno alle imprese “location-based”. Gli attuali eventi mondiali hanno aumentato la frequenza con cui gli schemi di acquisto dei consumatori sono cambiati e Ask Locala è stata progettata partendo da zero per creare e sostenere flussi di entrate affidabili tramite traffico fisico o di e-commerce. Non siete ancora convinti? State tranquilli: abbiamo contattato Benvenuto Alfieri, Country Manager Italy del gruppo e ci siamo fatti spiegare tutto.

Il cambio di nome: da dove arriva, cosa vuole significare?

«Un cambio che arriva dopo avere spento da poco le prime dieci candeline; abbiamo deciso di festeggiare questo traguardo con un nuovo nome "Ask Locala" con l'obiettivo di ritrovarci tra altri dieci anni a festeggiare i prossimi traguardi. La continua espansione dell'azienda e il focus su tecnologia e competenza drive-to-store ci hanno portato a decidere per un nome che rispecchia questi valori».

Da quali presupposti nasce il rebranding?

«Come dicevo prima, è il risultato di un percorso: siamo nati nel 2012 in Francia; l'obiettivo del nostro CEO era creare una tecnologia con un team competente che potesse generare valore sulle attività mobile. Durante questo decennio, lo sviluppo della nostra soluzione è proseguito in una precisa direzione: fornire la miglior soluzione di business ai brand che hanno store fisici, considerando più mezzi coinvolti, come il mobile, il D(OOH) e il CTV che lavorano in sinergia per generare in-store visit».

Come è cambiato il mercato di riferimento nell'ultimo biennio? E il vostro approccio?

«Il mercato del drive-to-store vive un momento di estremo fermento, i brand hanno capito, ahinoi durante i due anni di pandemia, quanto importanti siano i negozi fisici e quanto il loro business non possa essere sostenuto solo dagli store digitali. Per quanto tutto questo sia positivo per il nostro mercato, apre anche scenari molto "pericolosi" per i brand, perché non esistono standard di misurazione e di come i diversi KPI delle campagne drive-to-store vengano rilevati, e questo, a mio avviso, è il gap più grande. In Ask Locala abbiamo, da sempre, promosso l'utilizzo di una misurazione fatta da terze parti, uno dei pochi modi per poter confrontare due campagne con le stesse basi. Poi abbiamo sempre mostrato come vengano misurate le nostre campagne e la metodologia utilizzata».

La vostra offerta in termini di strumenti? Quali sono, quali campi impattano, quali i più richiesti/frequentati?

«La nostra offerta è molto semplice, ci poniamo come piattaforma tecnologica che genera visite incrementali per i nostri clienti. La domanda successiva è: come lo facciamo? Abbiamo l'unica tecnologia DSP mobile che ci permette di erogare campagne digital su diversi mezzi, smartphone, affissione e tv, e poter ottimizzare le tre strategie per generale visite incrementali negli store fisici. Le soluzioni che maggiormente vengono richieste dai brand che ci scelgono, sono campagne che legano il D(OOH) allo smartphone, cosa che ci permette, grazie a Fusio (la nostra DSP), di scegliere le aree di maggior affinità di target e di misurare il reale impatto sulle visite nei negozi».

Soluzioni globali ma con un impatto anche a livello locale: è questa la ricetta per il futuro, ossia creare situazioni personalizzate?

«Il drive-to-store per sua natura deve essere considerato locale (Ask Locala, non è un caso), questo vuol dire che le strategie devono essere ritagliate e personalizzate sul singolo territorio, perché i potenziali clienti del mio negozio a Milano si comporteranno in maniera diversa dei miei stessi utenti a Crotone, ecco perché abbiamo bisogno di soluzioni personalizzate e di strategie che tengano conto di questa variabile locale».

Tipologia dei vostri clienti: chi vi cerca? Con quali settori lavorate maggiormente?

«Come detto prima, i principali clienti che si affidano a noi sono quelli che hanno store fisici o che vengono venduti in negozi fisici, è su queste sfide che siamo sicuri di poter generare visite incrementali. Poi, ovviamente, abbiamo clienti che ci scelgono per attività maggiormente legate alla brand awareness, grazie al fatto che la nostra tecnologia integra una soluzione di controllo a pre di IAS, che ci permette la garanzia di un'ambiente sicuro, viewable e lontano da fraud ai nostri clienti, oltre a un reparto studio interno, capace di creare una magia per gli occhi, sviluppando soluzioni creative uniche e fantastiche».

Un passo indietro e uno avanti: come avete chiuso il 2021 e che obiettivi avete per il 2022?

«Il 2021 è stato un anno di grandi cambiamenti per noi, è stata una stagione complicata, è giusto essere sinceri. Il nostro CEO ha sempre creduto molto nell'Italia e i cambiamenti che sono stati fatti, gli investimenti messi in atto per le nuovi assunzioni, la realizzazione di un nuovo ufficio a Milano, sono tutte prove di quanto crediamo in questo 2022.  Ci tengo inoltre a dire che il team che oggi opera nel nostro Paese, dove ricordo abbiamo due uffici, uno a Milano e l'altro a Roma, è fantastico ed è da loro che tutto ripartirà e che ci porterà a raggiungere grandi traguardi. Ci tengo a ringraziarli tutti, il team sales, il team di account, il nostro responsabile operation, le nostre due creative, grazie è tutto merito vostro».