Gruppo Mondadori: ricavi 2022 in crescita del 12% circa, venduta a P.B.F. la quota detenuta ne Il Giornale
Presentati ieri i conti del 2022, l’a.d. Antonio Porro conferma il focus sui libri; fatturati in calo per l’area Media che pesa per il 19% mentre il print varrà meno del 10% a fine anno
Il Gruppo Mondadori ha chiuso il 2022 con ricavi in crescita dell’11,8% rispetto all’anno precedente, e questo nonostante la cessione nell’area Media delle testate Donna Moderna e Casa Facile, e di Press-di (distribuzione stampa nazionale). Il consiglio di amministrazione presieduto da Marina Berlusconi ha approvato ieri il bilancio consolidato, che ha evidenziato ricavi netti per 903 milioni di euro, e un ebitda adjusted a 136,3 milioni, in crescita del 29% circa sul 2021, con marginalità superiore al 15%; anche l’utile netto è in crescita del 17,8% sul 2021 a 52, 1 milioni, il migliore risultato degli ultimi 15 anni: «Risultati che mancavano da tempo nella storia del nostro Gruppo. La performance nel suo complesso, superiore alle guidance comunicate al mercato, è un chiaro indice del successo del riposizionamento strategico delle nostre attività, frutto di molteplici acquisizioni. Tutto ciò, unito ai numerosi interventi di efficientamento messi in atto dal management, ci ha permesso di rafforzare ulteriormente il nostro profilo economico-finanziario, pur in uno scenario di mercato e geopolitico tuttora incerto, caratterizzato tra l’altro anche da un significativo incremento del costo dei fattori produttivi», ha detto Antonio Porro, amministratore delegato del Gruppo Mondadori. «Questo bilancio dimostra che abbiamo trovato la nostra dimensione per sostenere la politica di M&A (fusioni e acquisizioni, ndr) come nel 2022, e capacità di distribuire dividendi crescenti in prospettiva». In termini di ricavi, «il prossimo traguardo è superare di nuovo il miliardo». Tutti raggiunti gli obiettivi previsti: «Per quanto riguarda i ricavi avevamo dichiarato una crescita single digit e invece è stata a doppia cifra, per l’ebitda avevamo detto +25% e abbiamo superato questo obiettivo, per l’utile netto avevamo previsto una crescita double digit che è stato confermato. Sul cash flow ci aspettavamo un andamento flat, abbiamo fatto un po’ meglio».
Razionalizzazione dell’area Media
Prosegue l’alleggerimento del portafoglio in area Media, con il closing dell’operazione di cessione di Grazia e Icon alla società Reworld Media avviata verso la fine dell’anno scorso; e proprio ieri il Gruppo ha confermato la cessione a P.B.F. S.r.l. della partecipazione, pari al 18,45% del capitale sociale detenuta in Società Europea di Edizioni (SEE S.p.A.), editore del quotidiano Il Giornale. Il corrispettivo provvisorio della transazione è stato definito in 3,7 milioni di euro e prevede un meccanismo di aggiustamento basato sulla posizione finanziaria netta e sul capitale circolante netto di SEE alla data del closing, contrattualmente prevista entro il 30 giugno 2023. Gli effetti contabili di tale cessione verranno definiti e comunicati al perfezionamento dell’operazione. Tale cessione è coerente con la strategia di focalizzazione sul settore dei libri e sulla dismissione di attività e di partecipazioni non strategiche, per cui oggi i ricavi di Mondadori sono all’81% generati da libri e retail e per il resto da print (14%) e digital (5%); mentre l’ebit è per il 90% è attribuibile a libri e retail, e il 10% agli altri due rami di business con il 33% al print e al 67% al digital. Nel 2022, i ricavi Media registrano una contrazione del 13,9% a 177,8 milioni di euro, tenendo però presente che escludendo l’effetto deconsolidamento di testate e Press-di ci sarebbe stata una crescita del 2%, grazie a un incremento del 14,6% delle attività digitali che rappresentano oltre il 27% del complessivo. Le attività tradizionali in ambito print, invece, sono in flessione del 4%. L’ebitda adjusted dell’area Media si è attestato a 14,1 milioni, con una crescita del 14% rispetto all’esercizio precedente e una marginalità in miglioramento di 2 punti percentuali (dal 6% all’8%) principalmente per via del contenimento dei costi operativi nonché della contabilizzazione di un credito d’imposta di 1,9 milioni di euro. L’obiettivo dell’azienda è dipendere sempre meno dal prodotto print: se nel 2018 questo business pesava per il 30% sul totale, nel 2023 la quota scenderà al di sotto del 10%; parallelamente, in questi 5 anni la raccolta pubblicitaria passa dal 6% all’1%.
Obiettivi 2023
Quest’anno l’azienda si attende di migliorare ulteriormente i risultati nonostante la crisi dei prezzi delle materie prime e dei servizi. I ricavi dovrebbero aumentare con un trend a una cifra, e così anche l’ebitda adjusted (e marginalità a +14%-15%), mentre stima una crescita del 10% per il risultato netto. I cash flow sarà tra i 60 e i 65 milioni, in crescita fino al 10% rispetto al dato del 2022, al netto dell’impatto one-off degli strumenti derivati relativi alle operazioni di copertura sul rischio tasso; prevista riduzione dell’indebitamento finanziario netto. Il Gruppo conferma il consolidamento del core business nell’area Libri; nel segmento della scolastica completerà l’integrazione operativa di D Scuola. Nell’area retail proseguirà lo sviluppo della rete per completare la copertura del territorio nazionale, ma anche la massimizzazione dell’efficienza. Tra l’altro, il 22 marzo sarà inaugurata la nuova libreria Mondadori di piazza Duomo e via Mazzini a Milano. In area Media, il Gruppo continuerà lo sviluppo in ambito digitale, in particolare nei social e nell’influencer marketing. Continua anche l’attività di scouting per eventuali acquisizioni soprattutto nei settori libri e digitale. «Non ci sono operazioni in vista al momento – spiega Porro -. Esaminiamo opportunità anche all’estero; sarebbe stato interessante chiudere l’operazione Editis, deal in cui abbiamo deciso di non procedere e da cui ci consideriamo fuori al momento. Ribadiamo la policy di rigore sui multipli, sui livelli di indebitamento che siamo disposti a raggiungere e il mix di sviluppo tra nazionale e internazionale che non può sconvolgere gli equilibri di un gruppo principalmente italiano». Attualmente in vista ci sono operazioni in territorio italiano, secondo una scala di priorità che riguarda in primo luogo i libri, che sono il business numero uno dell’azienda; le aperture, anche se non ci sono acquisizioni di catene in vista; e infine in area digitale e di marketing evoluto, con operazioni da finalizzare entro la fine dell’anno. Durante il 2022 sono state realizzate le operazioni De Agostini Libri (quota 50%), ALI (partnership strategica), Star Comics (51%), LibroMania (restante 50%). Nel 2023 è stato acquisito il 25% di ALI.
Sviluppi area Media
Prosegue la spinta sull’area digitale in termini di ampliamento delle audience da valorizzare anche economicamente, creando progetti come quelli delle talent agency Zenzero (area food, legata a Giallozafferano) e Webboh (area entertainment giovani), e future iniziative anche alla luce della nomina di Alfonso Signorini non solo a direttore editoriale di Chi, ma anche a capo di una talent agency dedicata all’intrattenimento. «Nel 2023 immaginiamo che aumenteremo la redditività in valore assoluto rispetto al record 2022 (nell’area media, ndr) – dice Porro -. Mi aspetto altre operazioni di dimensioni non gigantesche sul digitale, e mi aspetto un altro beneficio sul perimetro tradizionale perché alla fine è migliorata la nostra posizione con testate meno sensibili. Inoltre, il cambio di concessionaria per Chi e per i televisivi (affidati a Piemme del Gruppo Caltagirone, ndr) ci fa attendere un risultato in crescita a pari perimetro. Ci aspetta un ampio margine di miglioramento per quanto riguarda la monetizzazione dell’audience in area social, ecco perché investiamo in startup (Zenzero) e acquisizioni (Webboh,), e in altre operazioni che annunceremo e che dimostrano la volontà di crescere in audience e pubblicità». In 60/90 giorni dovrebbe anche partire un nuovo progetto legato al brand Chi.
Trend primo trimestre
L’azienda si aspetta un primo trimestre molto positivo in termini di ricavi nell’area libri con un forte contributo dell’area trade, e un miglioramento anche nel retail. Migliora anche l’area Media, non solo nel digitale ma anche nel cartaceo, rispetto alle previsioni. «L’unica notizia non buona – afferma Porro – è una marginalità leggermente in calo e non crescente delle vendite congiunte, non solo relativamente a Mondadori».
Libri e retail
In un contesto di consolidamento del mercato del libro, il Gruppo Mondadori nell’Area libri registra ricavi per 576,2 milioni con il +23,9% di cui +11,8% nell’area Trade, +45,2% nel settore Education, +34,7% nei servizi e distribuzione di editori terzi. Nonostante i maggiori costi di acquisto della carta per oltre 11 milioni di euro, l’ebitda adjusted è di 118,5 milioni, in crescita di 26 milioni. Cresce la redditività, pari al 21% circa. Il Retail ha registrato ricavi per 189,2 milioni, +15,3 milioni (+8,8%) rispetto al 2021. Il 2022 ha visto infatti il ritorno alla distribuzione di dividendi per circa 22 milioni di euro. Al 31 dicembre 2022 il personale dipendente del Gruppo risulta costituito da 1.900 unità.