Autore: Redazione
21/02/2022

La grande corsa delle tecnologie di consumo: record in Italia nel 2021 con una crescita del +9,2% nelle vendite

Il dato si evince dalle ultime rilevazioni dell’istituto GfK, mentre secondo l’Osservatorio Findomestic la prima parte di quest’anno promette ulteriori trend positivi. E anche il mondo dell’advertising si allinea, influenzato dall’ondata tecnologica che lo sta sempre più trasformando

La grande corsa delle tecnologie di consumo: record in Italia nel 2021 con una crescita del +9,2% nelle vendite

Una corsa sfrenata: il settore della tecnologia di consumo registra incrementi record in Italia. Secondo le ultime rilevazioni effettuate dall’istituto GfK, le vendite sono cresciute del +9,2% nel 2021, con il valore complessivo di mercato che ha raggiunto la cospicua quota di 17,5 miliardi di euro. Paragonato all'anno pre-pandemia, il 2019, il divario è ancora più rilevante, pari al +18,5%, a dimostrazione di come i lockdown e le necessità di rimanere a casa abbiano spinto l'acquisto di molti dispositivi tecnologici il cui rinnovo è stato anticipato.

Numeri in forte rialzo

In cima ai segmenti che hanno venduto di più ci sono l'elettronica di consumo (+35,9%), che comprende dispostivi audio e video come i televisori, e i grandi elettrodomestici (9,7%). In terza piazza c'è la telefonia (6,6%) mentre l'information technology e office, tra pc e software, rappresenta l'unico settore in decrescita (-0,8%), anche se occorre ricordare che lo scorso anno aveva fatto registrare vendite record. Ottime le prestazioni anche dei settori più marginali come home comfort (+15,3%) e photo (+14,6%) che, però, non tornano ai fatturati del 2019. Si conferma l'importanza delle vendite effettuate nell'ultimo trimestre dell'anno, da ottobre a dicembre 2021, che generano quasi il 33% del totale sui dodici mesi. Secondo Gfk, le difficoltà intervenute nel reperimento delle materie prime, a partire dai semiconduttori, hanno rallentato il flusso della crescita, ritenuto potenzialmente ancora più sostenuto, ma insieme all'aumento dei costi di logistica ha comunque generato un incremento dei prezzi in tutti i settori. Tendenze positive per gli acquisti tecnologici e innovativi anche in base ai dati raccolti nella seconda parte del 2021 dall’Osservatorio Findomestic, società di credito al consumo del gruppo Bnp Paribas, che ha realizzato il monitoraggio in collaborazione con Eumetra: la telefonia (+9,6%) registra il maggiore incremento e le rilevazioni evidenziano come possano ritrovare slancio già nella prima parte del 2022 anche pc e accessori (+4,7%), tablet e e-book (+2,3%) e fotocamere e videocamere (+8,7%).

Cinque trend

In questo quadro di rilevante ascesa, Media World ha fotografato i cinque trend che hanno caratterizzato gli acquisti di elettronica di consumo degli italiani proprio nel 2021. L’analisi delle vendite ha permesso di delineare, oltre all’andamento generale, anche il rapporto tra consumatori e tecnologia in un anno di transizione tra il caos della pandemia (2020) e la lenta, anche se non definitiva, uscita dall'emergenza. Molte delle abitudini nate durante il lockdown hanno trasformato definitivamente gli stili di vita degli italiani, come mettono in luce, infatti, i cinque trend indicati, a partire dalla crescita a doppia cifra del canale online e, in particolare, delle quote di vendita legate a monitor, tablet, desktop e stampanti laser, prodotti che hanno performato bene anche negli store fisici. La tendenza, dunque, riflette l'impatto che i lockdown hanno avuto sullo smart working, influenzando le abitudini degli italiani che in larga misura hanno creato in casa postazioni di lavoro in risposta ai nuovi bisogni dettati dalla pandemia. Il 2021 è stato l’anno in cui il lo smart working è entrato nel vocabolario di tutti, diventando una realtà anche per quelle aziende che fino a qualche anno prima non lo avrebbero mai preso in considerazione.

La tv oltre la tv

Nonostante il successo dei prodotti e dei servizi necessari per lavorare comodamente dal proprio domicilio, il podio dei beni di consumo più acquistati nel 2021 tocca a televisori, ricevitori tv ed elettrodomestici per la casa. I prodotti nelle prime posizioni del ranking hanno messo in luce l'attenzione e la risposta degli italiani agli investimenti grazie alle agevolazioni governative legate al bonus tv per lo switch off. Fra gli apparecchi televisivi sono andati per la maggiore quelli più piccoli, da 24 a 43 pollici. Da una parte, si sono venduti i televisori con prezzi per i quali il bonus consentiva il cambio di device con il maggiore ritorno; dall’altra, i consumatori hanno acquistato non solo per sostituire l'apparecchio principale, ma anche per dotarsi di ulteriori device nella stessa abitazione. Il contributo governativo potrebbe, dunque, aver risposto alla necessità emersa durante il lockdown di disporre di altri schermi oltre al classico televisore in sala e allo smartphone personale, anche per rispondere alle esigenze di tutti i membri della famiglia. A prescindere dalle dimensioni, i televisori acquistati nel 2021 sono connessi a internet e in grado di collegare senza sforzi le principali piattaforme di streaming. Le caratteristiche dei prodotti più venduti dimostrano come la tv, sempre nel 2021, sia andata oltre la funzione che negli ultimi anni l’aveva vista protagonista dei salotti degli italiani per diventare, a tutti gli effetti, un’estensione dei dispositivi personali dei suoi utilizzatori.

Novità in serie

Intanto, l’ondata tecnologica che ha invaso l’Italia si sta facendo spazio, in modo sempre più evidente, anche nel mondo della comunicazione. Gli operatori stanno proponendo al mercato novità in serie per migliorare, soprattutto, il fronte della misurabilità dell’advertising, sfruttando ampiamente proprio le nuove tecnologie. Ad esempio, dopo una prima esperienza non proprio di successo, la prossima estate dovrebbe tornare MoviePass: Stacy Spikes, infatti, ha “resuscitato” l’azienda chiusa nel gennaio 2020, da lui stesso fondata nel 2011 insieme a Hamet Watt, promettendo che questa volta sarà quella buona. Il servizio di bigliettistica è stato pensato in maniera differente rispetto all’esordio e aggiunge un dettaglio significativo: l’applicazione ha l’obiettivo di riuscire a controllare il livello di attenzione dei bulbi oculari. Così, oltre a una specie di “moneta virtuale”, la nuova applicazione permetterà di ottenere crediti aggiuntivi nel caso di esposizione agli annunci pubblicitari che gli occhi devono effettivamente seguire. La prima esperienza di MoviePass era iniziata nel 2011, ma è nel 2017 che si evidenziano possibilità di successo, in particolare quando la quota di maggioranza dell’azienda viene acquistata dalla società di analisi dati Helios and Matheson. In quell’anno, MoviePass inizia a offrire, al costo mensile di 9,95 dollari, biglietti per vedere film al cinema. Nel giro di un anno la società registra un incremento enorme degli abbonamenti ma, al contempo, non riusce a definire un modello di sostenibilità economica del servizio offerto e inizia a flettere. Terminando la propria avventura. Adesso, Spikes sembra voler replicare il tentativo, con due probabili novità: una “moneta virtuale” e il cosiddetto PreShow. Sarà possibile, dunque, acquistare i biglietti per le proiezioni cinematografiche attraverso crediti che possono, di mese in mese, essere anche scambiati o condivisi con amici o altri utenti. Il PreShow punta, invece, a realizzare un modello di remunerazione tramite pubblicità mirate per i clienti, ottenute grazie all’elaborazione dei dati provenienti da loro stessi. E Spikes ha dichiarato che l’applicazione utilizzerà sistemi di riconoscimento facciale per accertarsi che gli occhi dell’utente siano effettivamente concentrati sull’annuncio pubblicitario, costruito su misura. Dunque, invogliando gli utenti a ottenere crediti aggiuntivi gratuiti, l’applicazione mostra pubblicità di prodotti che l’algoritmo ha calcolato possano interessare la persona coinvolta e per ottenere i crediti gli utenti devono guardarle per intero: l’applicazione, infatti, controllerà che lo sguardo sia fisso sullo schermo. Spikes ha anche aggiunto che questa opportunità intende sovvertire il modello di product placement, proprio perché, grazie a MoviePass, si creerà una rinnovata transazione tra l’utente e il marchio.

La frontiera più avanzata

Nel frattempo, anche secondo le valutazioni di molti esperti, i mondi dei media e del marketing appaiono sempre più intenzionati a utilizzare gli NFT - i cosiddetti, e oggi molto popolari, “non fungible tokens” - per creare nuovi contenuti e, di conseguenza, i marchi di consumo devono essere pronti, a loro volta, a usare la tecnologia per prevedere le tendenze e rimanere al passo con il cambiamento in atto. E in questo quadro di profonda trasformazione le celebrità sono uno dei primi gruppi di persone a promuovere gli NFT. Le “celebrities” vogliono costruire un rapporto diretto con i loro fan e viceversa, attraverso di loro, gli NFT stanno cercando di cavalcare l’onda verso la conquista di un pubblico più ampio. Questo sembra ormai inevitabile. Innanzitutto, le celebrità vogliono investire il loro denaro in imprese a cui possono contribuire. Sono datori di lavoro a pieno titolo. Manager di pr, operatori della comunicazione, stilisti e tante altre figure rilevanti nel media system richiedono a gran voce attenzione e risorse. E se il modello di business dominante nell’intrattenimento è stato, fino a oggi, legato alla pubblicità basata sugli spettatori, gli NFT e la tecnologia blockchain promettono di costruire un mondo decentralizzato, rappresentando la frontiera più avanzata dei media digitali.