Google, nel Q3 pubblicità a +18% sulla spinta di mobile search e video
La raccolta balza a 19,8 miliardi. E il più grande aumento dei paid click negli ultimi quattro anni compensa il calo dei prezzi placando le preoccupazioni di Wall Street
Il mobile search e YouTube spingono i conti di Alphabet, la holding che da un anno controlla Google, e il titolo vola ai massimi registrati. Smentiti così i dubbi degli analisti, preoccupati per il calo dei prezzi degli annunci sugli smartphone, in un contesto di migrazione dell’audience online verso i dispositivi mobili: l’incremento dei volumi, infatti, ha permesso a Big G di continuare ad aumentare le entrate da questo canale. E così Alphabet nel terzo trimestre dell’anno ha visto un’impennata del 20% delle revenue, a quota 22,5 miliardi, la quasi totalità delle quali è da attribuire a Google, con l’utile per azione, al netto di certe spese, a quota 9,06 dollari, sopra alle previsioni degli analisti di 8,63 dollari. “Il mobile search e il video stanno impattando sul nostro business core, quello pubblicitario”, ha dichiarato il chief financial officer Ruth Porat in una nota.
Google vola sulle ali della pubblicità
Il fatturato riconducibile a Google è pari a 22,3 miliardi di dollari mentre le sole entrate pubblicitarie si sono attestate a 19,8 miliardi, in aumento del 18% sui 16,8 miliardi di un anno prima. La voce "Aggregate Paid Clicks" ha fatto segnare un balzo del 33%, il più alto negli ultimi quattro anni, mentre i paid click sui siti del network Google sono a loro volta aumentati del 42%. Per converso il cost-per-click è sceso dell’11%, in caduta del 13% sui siti di proprietà di Google e del 14% su quelli del network. I costi di acquisizione traffico sono stabili in valore assoluto al 21% del totale, seppur aumentati a 4,2 miliardi. Nella conference call con gli analisti, il ceo di Google Sundar Pichai ha spiegato che properties come il motore di ricerca, YouTube, Maps e Google Play sono spazi a cui le persone si rivolgono quando sono attivamente interessate a qualcosa. “Siamo il prime time del mondo mobile”, ha detto.
Sundar Pichai
La leadership mobile
La leadership mobile di Google è legata alla pre-installazione di molte delle sue app sui dispositivi Android, sistema operativo proprietario presente sull’87% degli smartphone a livello globale. Proprio il tema della pre-installazione delle app su Android è al centro di una indagine avanzata dalle autorità regolatorie europee nei confronti di Google, dalla quale si attendono imminenti sviluppi. A livello digital, secondo eMarketer ben il 30,9% della raccolta pubblicitaria quest’anno sarà appannaggio di Google, che distanzierà Facebook, fermo al 12%. In ambito search, la quota di Google è pari al 55,2%, per circa 47 miliardi di dollari. Il search fa la parte del leone: Google, infatti, dovrebbe generare ricavi pubblicitari per 57, 8 miliardi. Ciò significa che più dell’80% della raccolta proviene dagli annunci sul motore di ricerca. Dove, invece, Google non è in testa è nell’ambito display. Con 10,23 miliardi di dollari di entrate a livello globale Big G ha una share del 12,3%. Facebook occupa la prima posizione con il 26,9% di quote, per una raccolta di oltre 22,3 miliardi, in salita del 31% sull’anno scorso. Infine YouTube: dopo aver raccolto 4,28 miliardi nel 2015, quest’anno la piattaforma arriverà a 5,18 miliardi, un valore in salita di oltre il 21%.
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