Google presenta novità pubblicitarie per retail e travel
Big G ha anche affermato come la componente mobile sia sempre più centrale
Google sta dando nuovi e più completi tool a retailer e attività travel che vogliono promuoversi attraverso il motore di ricerca e la pubblicità. La novità è stata presentata nel corso di un evento a New York.
Showcase Shopping
Sul fronte retail, gli aggiornamenti includono il nuovo formato Showcase Shopping. Secondo Big G, queste soluzioni sono pensate per chiavi di ricerca molto generiche come “vestito estivo da donna” e permetteranno agli inserzionisti di mostrare una galleria di immagini a tema al posto di una sola.
Shopping su YouTube
Google sta anche aggiustando gli shopping ads su YouTube. L’idea di permettere agli utenti di comprare prodotti descritti in un filmato è la stessa ma adesso gli inserzionisti possono aggiungere un banner sotto il video per evidenziare un maggior numero di prodotti.
Acquisti cross-border
L’ultimo annuncio a tema shopping riguarda le ricerche oltre confine ed è relativo agli acquisti transfrontalieri. Il colosso ha detto di stare testando un tool che converte in modo automatico i prezzi nelle valute locali. Così se si sta comprando un prodotto da un altro Paese, il prezzo verrà tradotto nella moneta propria.
Travel
Per quanto riguarda le novità in ambito travel, Google ha affermato di stare aggiungendo nuovi filtri di ricerca per gli hotel basati su specifici fattori, supportando anche ricerche più complesse. Non solo, Mountain View aiuterà le persone a trovare gli hotel più vantaggiosi, notificando quando ci sono cambi significativi prioprio in termini monetari.
Mobile e leadership shopping
Come scrive TechCrunch il tema centrale dell’evento è stato il mobile. La company ha detto che il mobile sta diventando la nuova normalità nei settori dello shopping e del travel. Le nuove funzioni saranno comunque disponibili su dekstop, che vale ancora il 58% delle visite travel, stando ai dati comunicato da Google. In ogjni caso il gigante sta giocando anche un’altra battaglia, cioè quella per essere il punto di riferimento per le ricerche shopping nel mondo. La situazione, però, non è delle più semplici: Big G è impegnato in una causa con l’Unione Europea con l’accusa di aver favorito i propri servizi nei risultati di ricerca. Ma le insidie non arrivano solo dalla legge: secondo una recente ricerca gli americani bypassano il motore di ricerca per cercare prodotti e servizi collegandosi ai grandi marketplace come Amazon o direttamente ai siti dei retailer.