Google: focus sull’header bidding; a maggio l’open beta di EBDA
Dopo l’annuncio di settimana scorsa da parte di Facebook, AdAge ha dedicato un articolo agli sforzi della società di Mountain View su questo fronte
Google risponde a Facebook e prova a rafforzare la sua presenza nel campo dell’header bidding: nei giorni scorsi, infatti, il colosso pubblicitario ha aggiunto diversi partner tecnologici e centinaia di editori alla beta di Exchange Bidding Dynamic Allocation (EBDA). Lo riporta AdAge, secondo cui la open beta di EBDA dovrebbe prendere il via a inizio maggio. Per AdAge, l’adozione dell’header bidding è stata rapida e oggi si configura come una reale alternativa a DoubleClick, la soluzione leader nel campo della compravendita pubblicitaria online.
L’annuncio di Facebook
Settimana scorsa Facebook ha annunciato di aver siglato un’intesa con Amazon, AppNexus, Index Exchange, Media.net, Sonobi e Sortable, con l’obiettivo di abilitare la domanda di header bidding all’interno di Facebook Audience Network (FAN). Una mossa che ha cambiato le carte in tavola, data la potenza di fuoco di FAN, e che potrebbe spingere verso un ulteriore sviluppo del segmento. Inoltre l’introduzione dell’header bidding in FAN va ad aumentare la pressione nei confronti di Big G. A questo punto rimane solo da capire quali saranno i partner tecnologici, gli editori e i marketer che sceglieranno di salire a bordo di EBDA: una volta resi noti i nomi sarà più semplice avere un’idea di come sta evolvendo il settore.
Google, soddisfatti dai primi test
A oggi la compagnia si è detta molto soddisfatta dai primi test su EBDA: “Gli exchange stanno costruendo i propri business ottimizzando l’accesso all’inventory, e nuovi player stanno aprendo trattative e negoziazioni con noi ogni settimana”, ha detto Jonathan Bellack, director of product management di Google. “Siamo profondamente sorpresi dal potenziale del bidding exchange per aiutare i nostri publisher a migliorare i loro rendimenti e aumentare il numero di scambi per far crescere il business, senza compromettere la user experience”.
Verso la fine del monopolio di DoubleClick?
Negli ultimi anni Google ha rappresentato una sorta di monopolio del programmatic advertising, lavorando con la stragrande maggioranza degli editori di tutto il pianeta attraverso la piattaforma DoubleClick. Google può sfruttare anche l’ad exchange Adx, che lo pone in una posizione di vantaggio rispetto ai concorrenti dell’ad tech. L’header bidding ha portato con sé un sistema commerciale più trasparente, tramite cui gli editori possono monetizzare in modo ottimale i propri spazi. E Facebook, con l’annuncio di settimana scorsa spera di poter attrarre con l’header bidding quegli editori che fino a oggi si sono appoggiati a DoubleClick.