Google fa ricorso alla maxi-multa Ue per Android da 4,34 miliardi di euro
Come atteso, la società parte di Alphabet si è rivolta agli organi competenti per appellarsi alla sentenza dell’antitrust
Google ha presentato un ricorso contro la maxi-multa da 4,34 miliardi di euro ricevuta a luglio dall’Unione europea per la posizione dominante del suo sistema operativo Android. Come annunciato, dunque, la società parte della holding Alphabet ha fatto sapere di aver presentato un documento di difesa dalle accuse di aver incentivato i produttori a pre-installare applicazioni proprietarie come Google Search sui dispositivi equipaggiati con Android. Non è chiara la strategia difensiva, l’agenzia di stampa Reuters sottolinea un richiamo alle dichiarazioni di Sundar Pichai, CEO di Google, relative al fatto che Android non ha limitato la competitività, ma ha, al contrario, allargato le opportunità del consumatore. La risposta di Pichai era arrivata nel giorno dell’annuncio di una delle più grandi sanzioni della storia del vecchio continente.
Cosa succederà
La tesi della Commissione europea è che Google abbia abusato della sua posizione dominante fin dal 2011, con l’80% degli smartphone in tutto il mondo che è oggi dotato di Android. Ora la palla passa al Tribunale dell’Unione europea, uno dei due organi giurisdizionali insieme alla Corte di Giustizia, e ci potrebbero volere anni prima di giungere a una decisione finale. Nel frattempo, a partire dal 28 ottobre, segnala Bloomberg, in base a una nuova regola Ue, Google non potrà più richiedere ai produttori di smartphone di impostare le sue applicazioni come predefenite. Sarà difficile, però, che altre realtà possano contrastare una leadership rafforzata nel tempo e immaginare alternative in grado di competer alla pari con Big G.