Il futuro è ora: l’approccio pragmatico di Web3 Alliance
Il Consorzio protagonista ieri a Milano del suo primo Forum, tra AI, mondi immersivi, crypto currency, NFT e mercato. Parola al Presidente Andrea De Micheli
Andrea de Micheli
Si è svolto ieri a Milano il W3A Forum organizzato da Web3 Alliance, il primo Consorzio italiano delle aziende che operano nel web 3.0, nato nel giugno del 2022 per promuovere la cultura del metaverso, della blockchain, dell’augmented e virtual reality e ovviamente dell’intelligenza artificiale, a cui è dedicato anche l’evento, che si intitola ‘Oltre l’AI. Le imprese e la sfida del Web 3.0’. Un incontro che è stato preceduto, lo scorso ottobre, dalla presentazione di una ricerca realizzata dal Consorzio in collaborazione con The Innovation Group, incentrata sul futuro del metaverso. L’iniziativa parte da alcuni visionari: Marketing MultiMedia, Engitel, Jakala, Invesco (il primo a creare un fondo dedicato al metaverso), Adobe e Casta Diva Group, il cui Chairman & CEO Andrea De Micheli è Presidente del Consorzio (protagonista della puntata di DailyOnAir - The Sound Of Adv https://www.dailyonline.it/it/2023/giorno-w3a-forum-primo-convegno-web3alliance-intervista-andrea-de-micheli-chairman-ceo-casta-diva-group). «Oggi siamo in 30 soci, tra cui un paio di studi legali perché l’aspetto giuridico legato al web 3.0 richiede un nuovo pensiero e anche una nuova legislazione - spiega De Micheli -. Poi ci sono i builders, che sono gli operatori del territorio abilitato dal web 3.0, ovvero metaverso, blockchain, NFT, virtual o augmented reality, intelligenza artificiale; ci sono start up innovative, e società quotate come la stessa Casta Diva. Un insieme variegato di diverse tipologie di associati; e crediamo che alla fine dell’anno ne avremo almeno una decina in più».
In cosa consiste l’attività del Consorzio?
«Da statuto abbiamo diversi compiti: fare da ambassador a queste tecnologie, creare spazi di collaborazione per progetti comuni, mettere insieme tutti gli operatori della filiera per creare sinergie. Un altro tema importante è fare cultura, divulgare la conoscenza di queste tecnologie e farle adottare, nonché affrontare problematiche importanti, come le questioni etiche, di cui abbiamo parlato in un incontro con gli associati con don Andrea Ciucci, il coordinatore della Pontificia Accademia per la vita».
Dall’esordio a oggi, come si è sviluppata la struttura del Consorzio?
«Abbiamo arricchito la nostra struttura con l’ingresso di professionisti come Mauro Lorini, commercialista di grande esperienza, per curare gli aspetti burocratici e statutari. Le attività del Consorzio si stanno consolidando, organizziamo eventi ogni uno o due mesi per gli associati: per esempio ne abbiamo realizzato uno dedicato all’intelligenza artificiale in collaborazione con la nostra associata Neosperience, e un secondo su NTF e musica al Blue Note (il locale milanese di proprietà di Casta Diva, ndr). Il Forum di ieri è stato l’evento annuale rivolto a tutta la community. Abbiamo parlato di quattro argomenti legati alle tecnologie abilitate dal web 3.0: l’intelligenza artificiale, ossia il tema caldissimo del momento; i mondi immersivi, che hanno avuto un periodo di grande rilevanza quando Mark Zuckerberg ha cambiato il nome di Facebook in Meta, e di nuova eccitazione dopo la presentazione da parte di Apple di Vision Pro; la decentralizzazione con crypto currency e NFT; e infine il mercato. Nel nostro approccio non vogliamo essere accademici o teorici ma pragmatici, vogliamo aiutare le aziende a capire come il web 3.0 rivoluzionerà il modo di fare business e l’impatto sulle loro linee strategiche».
Qual è lo scenario attuale, e come potrebbe evolvere nel prossimo futuro?
«La rivoluzione in arrivo è ancora più impattante di quando si palesò internet, perché la rete oggi già esiste, e questo favorisce una diffusione ancora più rapida di queste tecnologie. L’intelligenza artificiale tra un po’ avrà un impatto profondo sulle nostre vite e sulle professioni, sul modo di produrre, distribuire, comunicare e vendere. Per fare un esempio che riguarda l’impatto che ebbe internet: oggi l’industria della musica e del cinema sono completamente cambiate, noi non abbiamo più in casa un player per cd e nemmeno per dvd, internet ha stravolto queste industries perché ne ha sostituito la distribuzione con lo streaming. Per ascoltare musica non è più necessario comprare il supporto fisico: certo, questo ha avuto un impatto molto negativo per chi produceva o vendeva dischi (resiste il vinile, nel ristretto ambito del collezionismo) e pensiamo ai negozi di dischi, che stanno chiudendo, come lo storico Buscemi a Milano. Viceversa si è creata una fortuna nel campo del servizio streaming. È chiaro che queste tecnologie abilitanti modificano profondamente certi settori; nel momento in cui si potrà fare una domanda all’A.I. che risponderà più precisamente ecco che il motore di ricerca così come lo conosciamo sarà superato. Oggi per navigare ci vuole un certo sforzo, con il supporto dell’A.I. sarà molto più semplice trovare ciò che cerchiamo in rete. Microsoft l’ha già accoppiata al suo motore Bing e conta di scalzare la leadership di Google nel search».
La diffusione dell’A.I. porta con sé alcuni rischi, tra cui quello dei falsi...
«Certo, il tema delle fake news, delle fake images e dei fake movies è rilevante: oggi si può ricreare la voce di una persona attraverso l’ascolto di tre secondi di quella voce, e farle dire quello che si vuole senza poterla distinguere dall’originale. È una cosa terribilmente impattante ma nel prossimo futuro potrebbe essere trovato un rimedio attraverso processi di autenticazione di qualsiasi oggetto digitale. È una materia in divenire».
Quali mercati hanno uno sviluppo più promettente?
«Siamo a stadi diversi di sviluppo. La blockchain viene usata normalmente su un numero di settori del mercato come la finanza, le assicurazioni, le autenticazioni e le notarizzazioni. Non è di largo utilizzo da parte degli utenti, è più diffusa presso società, istituzioni e associazioni. Il metaverso ha avuto un momento di grande notorietà quando Zuckerberg ne ha parlato in maniera roboante, ma oggi è più dimostrativo che commerciale, esistono metaversi costati milioni di dollari che sono mezzi vuoti; poi però c’è l’italiano The Nemesis, specializzato nella gamification, creato con investimenti più contenuti che vanta numerosi utenti registrati. L’universo immersivo nei videogiochi è una realtà consolidata da anni e rappresenta una forza trainante dell’entertainment, con fatturati superiori di quelli generati da cinema e musica insieme. Il lancio di Vison Pro da parte di Apple potrebbe dare un forte impulso alla realtà aumentata. Poi c’è l’A.I., l’hype del momento perché è utilizzabile anche dal pubblico più ampio, infatti ChatGPT ci ha messo due mesi per raggiungere 100 milioni di utenti. Le applicazioni basate sull’A.I. crescono a ritmo di 50 nuove al giorno, e non costa praticamente nulla scaricarle. Nell’area dell’automazione, robotica e internet of things vengono utilizzati già regolarmente nei grandi impianti e nelle catene di montaggio, dai manutentori che mettono sensori sui motori, sulle strutture petrolifere per cambiare i pezzi logorati, nella grande distribuzione organizzata per verificare la freschezza del cibo e la catena del freddo, per esempio con piccoli sensori nelle scatole che lanciano segnali se qualcosa non va nel prodotto. Ci sono mercati dove l’utilizzo di queste tecnologie è già molto rilevante, sebbene non se ne parli ancora molto, ma il futuro prossimo ci porterà un’infinità di nuove applicazioni e Web3 Alliance si è data il compito di farcele conoscere, farcele capire e farcele adottare in modo responsabile e proficuo».