Autore: Redazione
23/06/2017

Reuters Institute Digital News Report 2017: cresce l’uso del web e di WhatsApp nel panorama informativo italiano

La televisione rimane sempre il mezzo chiave, mentre la stampa continua a perdere. I principali risultati del rapporto pubblicato ieri

Reuters Institute Digital News Report 2017: cresce l’uso del web e di WhatsApp nel panorama informativo italiano

L’ambiente mediatico italiano è caratterizzato da un forte settore televisivo, un debole e declinante settore cartaceo, e un crescente utilizzo di internet e dei social media per consultare le news. A rivelarlo è la declinazione locale del Digital News Report 2017 del Reuters Institute, indagine condotta su un campione di 70 mila consumatori di news online in 36 Paesi del mondo. A oggi, i telegiornali televisivi rimangono la prima fonte d’informazione per i nostri connazionali, nonostante social e smartphone siano sempre più centrali nel processo di scoperta delle notizie. Il mercato televisivo rimane comunque altamente concentrato - si legge nel rapporto - con tre operatori che generano il 90% delle entrate (Sky 33%, Mediaset 28% e Rai 28%).
schermata-2017-06-22-alle-19.02.52
La readership dei giornali, tradizionalmente bassa nel nostro Paese, è ancora abbastanza contenuta e rivolta a un pubblico elitario e politicamente definito. Questo scenario ha costretto la stampa tricolore ad appoggiarsi a fonti di finanziamento esterne e sponsorship da parte di business privati, che li ha resi dipendenti da influenze di carattere per l’appunto economico e politico. La circolazione dei quotidiani è crollata dalle sei milioni di copie del 2000 fino a poco più di 2,5 milioni l’anno scorso. Gruppo Espresso e RCS assorbono, insieme, il 40% dei ricavi generati dal settore. Anche il report ricorda la fusione approvata l’anno scorso tra Gruppo Espresso e ITEDI che ha dato vita a GEDI, cambiando in modo importante l’assetto mediatico italiano. E che ha portato alla scalata in RCS da parte di Urbano Cairo, già proprietario del brand televisivo La7. Il panorama online è dominato dai grandi player della stampa (Corriere della Sera, La Repubblica, Il Fatto Quotidiano) e dai principali broadcaster (TgCom24 e SkyTg24), oltre all’agenzia di stampa ANSA, la cui presenza online è positiva secondo quanto indicato da Reuters Institute. Anche la Rai ha compiuto degli importanti progressi, ma online la sua reach è ancora ridotta se confrontata a quella televisiva e radiofonica. Intanto i primi risultati registrati dalla piattaforma di entertainment RaiPlay sono incoraggianti. Rimane il punto di domanda legato al tema della news, il cui progetto di riforma ha subito un rallentamento con le dimissione del direttore generale Antonio Campo Dall’Orto.
schermata-2017-06-22-alle-19.02.45
Ad accompagnare questo scenario si collocano i grandi portali, da Yahoo News a Libero fino a MSN, molto utilizzati insieme a media nativi-digitali, quali HuffPost Italia e Fanpage, vere e proprie star dell’ambiente internet tricolore. Altri brand citati dall’analisi sono Il Post, Dagospia, CityNews, Linkiesta, Lettera43 e Blogo. Da sottolineare due dati: nonostante l’introduzione del paywall da parte del Corsera, le persone che pagano per fruire le notizie online sono ancora poche (12%). Un altro dato interessante è relativo all’utilizzo di WhatsApp come fonte d’informazione: lo fa tra il 20 e il 24% del campione. In generale il rapporto evidenzia che molte persone non si fidano dei mezzi di informazione tradizionali, ma sono ancora più sospettose nei confronti dei social media: solo una persona su quattro (24%) pensa che i social facciano un buon lavoro nel separare i fatti dalle bufale. La fiducia nei media tradizionali è invece più alta (40%). In Italia la penetrazione di internet è al 63%, segnala Reuters Institute.