Autore: Redazione
16/05/2018

comScore: Netflix si attesta a quota 5,4 milioni di utenti in Italia

Se si passa a metriche qualitative, come il tempo speso online, il fenomeno mostra la sua reale magnitudo: nella classifica italiana delle prime dieci properties per tempo speso online, Netflix occupa l’ottavo posto

comScore: Netflix si attesta a quota 5,4 milioni di utenti in Italia

Mentre gli editori televisivi continuano la loro battaglia a colpi di share (televisivo, appunto), continua l’erosione di utenti e consumo media da parte dei nuovi operatori on demand. Tra essi, l’ultimo arrivato in ordine di tempo, ma primo nella quantità di investimenti - la società ha da poco annunciato una nuova tornata di 8 miliardi di dollari in Emea per la produzione di contenuti originali - è Netflix, colosso statunitense che sta procurando più di un grattacapo all’intera filiera televisivo-cinematografica, come dimostra la recente polemica innescatasi tra ’azienda e il Festival del Cinema di Cannes, che non le ha permesso di iscrivere le sue produzioni in gara. Una preoccupazione, quella degli operatori locali, che sembra essere più che fondata: secondo le ultime rilevazioni effettuate nel mese di marzo da comScore, Netflix Italia vanterebbe già 5,4 milioni di utenti connessi alla piattaforma. Non solo, se dal dato quantitativo, ormai poco indicativo della reale attenzione degli utenti nei confronti dei contenuti mostrati, si passa a metriche qualitative, come il tempo speso online, il fenomeno mostra la sua reale magnitudo: nella classifica italiana delle prime dieci properties per tempo speso online, Netflix occupa l’ottavo posto, con 27 milioni di ore totali spese dagli utenti sulla sua piattaforma.

Il trend

Dati che evidenziano, ancora una volta, una tendenza ormai inarrestabile, con la quale gli editori nostrani stanno già facendo i conti come possono, con risultati alterni: entrambe le property sono presenti nella top ten italiana, ma mentre il gruppo Mediaset  occupa la posizione sopra a quella di Netflix, con 38 milioni di ore complessive, i siti e le app di Rai raccolgono 21 milioni di ore, piazzandosi al decimo posto.

«Ancor prima di analizzare quello che accade ai singoli operatori, guardando i dati sul consumo mediatico mese per mese appare più che evidente come stiano progressivamente crescendo di importanza, su tutte le piattaforme, i contenuti di qualità e di durata maggiore - ha spiegato Fabrizio Angelini, CEO di SenseMakers e portavoce di comScore in Italia, nel corso della presentazione dei dati di marzo -. Si tratta di un trend che può offrire agli editori, soprattutto quelli di maggiori dimensioni, un’opportunità in più per competere con gli Ott (Google e Facebook, ndr) che per formula di business, abitudine degli utenti, nonché per la  mancanza di inventory proprietarie, sono probabilmente meno inattaccabili sul fronte dei video di qualità. Un esempio è quello della BBC nel Regno Unito, che è riuscita a ritagliarsi un ruolo primario anche online, nonostante lo strapotere dei suoi (e nostri) competitor», ha concluso Angelini.

Il nuovo Panel Mobile

L’occasione per mostrare i dati di scenario di marzo da parte di comScore è stata il lancio, da parte del gigante statunitense delle rilevazioni, del nuovo Panel iOS (2.500 individui maggiorenni attivi), i quali si aggiungono al già presente Panel Android di 3.200 persone. Si tratta di uno dei più grandi panel “mobile” esistenti in Italia che consente finalmente la rilevazione delle versioni più aggiornate dei due sistemi operativi.

Le possibilità derivate dalla nuova estenzione

comScore potenzia, quindi, l’offerta Mobile Metrix, che già permette l’attribuzione agli editori taggati delle audience mobile provenienti dal traffico in-browsing effettuato su app di terze parti e sulle piattaforme di distribuzione di contenuti come Facebook Instant Articles e Google AMP.

Oggi, grazie alla nuova estensione, sarà possibile effettuare analisi di Reach&Frequency dedicata ai centri media, e di sovrapposizione delle audience su Mobile e Total Digital Population, in aggiunta a quella già disponibile sul Desktop. Editori, centri media e investitori potranno calcolare gli utenti deduplicati ed effettuare analisi di affinità tra gli oltre 2,5 milioni di domini ed entità riportati globalmente da comScore.