Autore: Redazione
15/03/2024

Captify sigla un accordo con Scope3 ed espande la sua offerta pubblicitaria “green”

Per supportare i clienti nelle attività di riduzione dell’impatto ambientale delle campagne pubblicitarie, la principale piattaforma di Search Intelligence per l’open web annuncia un’espansione dei propri strumenti di sostenibilità

Captify sigla un accordo con Scope3 ed espande la sua offerta pubblicitaria “green”

Con l’obiettivo di supportare i clienti nelle attività di riduzione dell’impatto ambientale delle campagne pubblicitarie, Captify, la principale piattaforma di Search Intelligence per l’open web, annuncia un’espansione dei propri strumenti di sostenibilità attraverso l’introduzione di un nuovo Green Media Product progettato per ridurre le emissioni di carbonio. La soluzione è stata sviluppata in partnership con Scope3. Costruito a partire dai dati di Scope3, il nuovo prodotto di Captify aiuta agenzie e inserzionisti a eliminare le inventory meno sostenibili presenti sulle varie SSP. In questo modo possono tagliare i consumi attraverso un’erogazione mirata della pubblicità, adottando pratiche aziendali più green e conseguendo i medesimi livelli di performance. “Nel corso dell’ultimo anno, Captify ha compiuto grandi progressi nel contribuire a costruire un ecosistema più sostenibile, assicurandosi di disporre dei dati giusti - ha dichiarato Nelson Gregory Francesca, Sales Director Italy di Captify -. Con l’utilizzo di tali dati, abbiamo sviluppato nuove offerte e soluzioni per supportare i nostri clienti nel raggiungimento dei loro obiettivi di sostenibilità, aiutandoli a comprendere e, soprattutto, a ridurre l’impatto ambientale delle loro campagne”.

I vantaggi

“Gli spender sono alla costante ricerca di opportunità per rendere le loro campagne più sostenibili, e per farlo è necessario sfruttare dati dinamici e granulari sulle emissioni di carbonio dell’intera catena di fornitura pubblicitaria, e in particolare dei singoli partner editoriali. I Green Media Products sono pensati tenendo conto di questi requisiti - evidenzia David Fischer, Head of Global Ad Tech Partnerships di Scope3 -. Con Captify che ora offre i GMP powered by Scope3, gli inserzionisti hanno una modalità semplice per individuare e acquistare inventory a basse emissioni con la certezza di compiere un’azione che li aiuterà a ridurre i consumi di carbonio della loro pubblicità digitale”. Per Captify, quella con Scope3 è la seconda partnership in materia di sostenibilità, dopo quella siglata lo scorso autunno con Good Loop. Grazie al nuovo prodotto green, gli inserzionisti possono misurare l’impronta di carbonio della loro campagna pubblicitaria, compresi i siti e i dispositivi su cui vengono distribuiti gli annunci e le creatività. Captify può quindi utilizzare questi dati per identificare e rimuovere inventory ad alte emissioni senza compromettere le prestazioni della campagna. Durante tutta l’attività, la società fornisce inoltre una reportistica approfondita sul reale impatto della campagna, mostrando ai clienti come queste strategie di ottimizzazione stiano incidendo sulle emissioni. Al termine dell’operazione, i clienti ricevono informazioni utili per le strategie future. Inoltre, questa partnership sarà funzionale a educare i publisher in materia di emissioni. I brand e le agenzie, infatti, sono sempre più consapevoli dei consumi di anidride carbonica delle proprie attività di advertising e si aspettano che i publisher condividano tali informazioni: gli editori che contribuiscono in misura elevata alle emissioni rischiano di essere rimossi dai piani media, oggi e sempre di più in futuro. La partnership rappresenta una parte di una soluzione più ampia per evolvere la pubblicità in direzione di una maggiore sostenibilità, insieme ai dati sull’audience basati sull’intento, alla creatività dinamica, agli strumenti di attenzione e all’ottimizzazione della catena di fornitura di Captify; in questo modo i clienti possono identificare meglio i consumatori interessati al loro marchio e massimizzare l’efficienza delle campagne utilizzando una creatività basata sui dati, in grado di garantire un reale coinvolgimento. Infine, gli inserzionisti possono ottimizzare le loro campagne verso fasce di consumatori che prestano maggiore attenzione, limitando così lo spreco di impression e privilegiando la sostenibilità senza compromettere le performance.