Google festeggia 20 anni: è la concessionaria più grande al mondo
Google Inc fu fondata da Sergey Brin e Larry Page il 4 settembre del 1998. Da allora, la società ha abbracciato diversi campi di business, facendosi presente all’interno delle nostre vite, non senza incontrare intoppi
Google compie oggi vent’anni, un breve periodo in cui la società americana nata dalle menti di Sergey Brin e Larry Page ha rivoluzionato internet e la società in cui viviamo. A dire il vero, il progetto Google era già partito nel 1995 tra i banchi della Stanford University, dove Brin e Page si sono conosciuti.
Il dominio google.com venne registrato nel 1997 mentre la società Google Inc avviò le proprie attività proprio il 4 settembre del 1998, anche se l’azienda preferisce festeggiare il suo anniversario il 27 settembre, data in cui il motore di ricerca ha superato il record di contenuti indicizzati.
Inizialmente la compagnia doveva chiamarsi “googol”, parola che si riferisce a un numero formato da zero a cento zeri, che però fu erroneamente trascritta in “google”. Un termine divenuto poi famoso in tutto il pianeta.
Alphabet
Oggi Google è parte della galassia Alphabet, la holding creata nel 2015 per rendere più chiara agli occhi degli azionisti l’evoluzione del business: non più solo motore di ricerca, ma anche piattaforma video con YouTube, sistema operativo con Android, browser con Chrome, produttore di dispositivi hardware - leggi Google Home. Senza considerare altre operazioni meno note, come il Cloud e gli esperimenti nel campo dell’intelligenza artificiale e della salute.
L’attività che, però, ha fatto la fortuna della società è la pubblicità, responsabile di gran parte del fatturato. E pensare che, agli albori, Brin e Page si erano schierati contro l’advertising. In questo tempo Big G è divenuta la più grande concessionaria al mondo: nel 2016, secondo Zenith, ha fatturato circa 80 miliardi di dollari dagli annunci promozionali, davanti a Facebook e a mostri sacri della tv come Fox.
Oggi Google è guidata dal Ceo Sundar Pichai, mentre Eric Schmidt, manager che ha seguito la “crescita” di Brin e Page, ha lasciato a inizio anno i ruoli operativi nella società. Anche Brin e Page si sono progressivamente allontanati dal business di tutti i giorni rimanendo comunque impegnati.
Al centro Larry Page, fondatore di Google, ritratto nel 2002 con una copia di NetforumI problemi di Google
La dimensione di Google e la sua crescita rapidissima hanno fatto sì che nella sua storia la società si sia scontrata con i regolatori di tutto il mondo. Esemplari, in questo senso, sono le maxi-sanzioni comminate dall’Unione Europea ad Alphabet negli ultimi quattordici mesi, inerenti pratiche scorrette per i servizi Google Shopping e Android.
Il colosso di Mountain View deve anche fare i conti con le autorità fiscali dei diversi Paesi in cui opera. E con la politica: in questi giorni, infatti, Trump ha accusato il motore di ricerca di essere truccato. Il motivo? Google favorirebbe la circolazione di notizie faziose sul conto del presidente degli States.
Infine c’è il capitolo Cina: Google ha cessato le operazioni del suo motore di ricerca diversi anni fa, in aperto scontro con la censura del Paese. Ma, secondo alcune indiscrezioni - parzialmente smentite dai numeri uno n del colosso-, Big G potrebbe presto tornare in Cina.
Risultati straordinari
Il business cresce a passo spedito: nel secondo trimestre dell’anno, infatti, Alphabet ha registrato ricavi per oltre 32 miliardi di dollari e un utile netto di 8,2 miliardi di dollari. Ieri sera, il titolo capitalizzava circa 850 miliardi, il che ne fa una delle aziende a più alto valore in tutto il mondo. E il futuro è ancora tutto da scrivere.